Vigorosi e militanti interventi dei delegati delle istanze di base sostengono Mao, il socialismo e il PMLI, contro il governo Renzi e la “Buona scuola”. Importanti interventi di due operai simpatizzanti del PMLI. Tutti in piedi per il cordoglio e il dolore per l'ecatombe dei migranti
Brillante discorso di Picerni sulla linea di Mao sull'istruzione. Cacciamo Renzi per affossare la “Buona scuola”
Martenghi, applauditissima: Applichiamo le indicazioni di Scuderi sui giovani e gli studenti, ispirate dal pensiero di Mao
Scuderi: “Questa Commemorazione di Mao rimarrà negli annali del PMLI”
Come ogni anno anche quest'anno, nel 39° Anniversario della sua scomparsa, il PMLI ha ricordato degnamente e solennemente Mao, con una Commemorazione pubblica tenutasi domenica 6 settembre a Firenze. E lo ha fatto nel suo stile marxista-leninista militante, non soltanto per dimostrare che Mao è e sarà sempre vivo per il PMLI, ma anche per trarre dal suo inesauribile pensiero i preziosi insegnamenti per orientare tutto il Partito: tanto nelle lotte politiche, sindacali, studentesche e sociali quotidiane, quanto nella lotta strategica a lungo termine per l'emancipazione del proletariato e la conquista del socialismo in Italia.
Per questo ogni Commemorazione di Mao è un evento speciale, che non ha niente a che vedere con le rituali e retoriche celebrazioni borghesi, bensì è un appuntamento militante, che impegna tutto il Partito, dai dirigenti, alle istanze di base fino ai simpatizzanti attivi, a fare uno sforzo creativo, sui piani personale e collettivo, per arricchire in base al tema scelto per l'occasione e alla luce del pensiero di Mao, la linea politica, strategica e tattica che armerà il PMLI per affrontare con successo le lotte e le sfide che ad ogni nuovo anno si presentano. E anche stavolta il PMLI ha realizzato pienamente l'obiettivo, facendo di questa Commemorazione di Mao, come ha rilevato il Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi che l'ha presieduta, un evento “che rimarrà negli annali del Partito”.
Quest'anno il tema scelto era “Mao e l'istruzione del socialismo”, e ad illustrarlo brillantemente a nome del Comitato centrale del PMLI è stato Federico Picerni, Responsabile della Commissione giovani. Un tema quanto mai attuale e caldo, con gli studenti, i docenti e il personale ATA delle scuole e delle università italiane in lotta contro la controriforma piduista della cosiddetta “Buona scuola” del nuovo duce Renzi: un'occasione d'oro per le studentesse e gli studenti marxisti-leninisti per legarsi e mettere radici tra i giovani e nel movimento studentesco. Ma anche un tema strategico per capire più in generale la natura di classe dell'istruzione e il suo carattere nel socialismo. Temi, quelli dei giovani e dell'istruzione, che sono sempre stati considerati di primaria importanza da Mao, e a cui il grande Maestro del proletariato internazionale ha dedicato non solo i suoi anni giovanili, partecipando in prima persona e guidando le lotte studentesche in Cina, ma tutta la sua vita.
Ad accogliere dirigenti, militanti, simpatizzanti e amici del Partito provenienti da ogni parte d'Italia per partecipare alla Commemorazione era la sala delle ex Leopoldine, nella storica piazza Tasso, addobbata magnificamente di rosso a cura delle Commissioni di organizzazione e di stampa e propaganda del Comitato centrale del PMLI e del Comitato provinciale di Firenze del PMLI. Davanti a loro spiccavano il grande tavolo rosso della Presidenza, con alle spalle il grande pannello riportante il tema della Commemorazione e lo splendido manifesto dei tempi della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria, con Mao attorniato dalle giovani Guardie rosse festanti. Ai due lati del tavolo le bandiere rosse dei Maestri e del PMLI, che si univano visivamente in un'unica linea rossa ai manifesti del Partito disposti lungo le due pareti laterali, fino ad un tavolo rosso, disposto in fondo alla sala e davanti all'ingresso, con alcune copie a colori de “Il Bolscevico” stampate per l'occasione, i libri, gli opuscoli e le altre pubblicazioni, gli audiovisivi e le spille del Partito. Un sottofondo musicale con i tre Inni del Partito completava la calorosa accoglienza dei partecipanti.
A stimolare e riscaldare il clima di fraternizzazione che si è subito creato tra i delegati non appena messo piede nella sala, è stato come sempre il compagno Giovanni Scuderi, che affiancato dal compagno Picerni, al quale li ha via via presentati, ha voluto accogliere e salutare personalmente ognuno di loro, con particolare affetto per i giovanissimi, gli anziani e i compagni in non buona salute. A ciascun delegato il Segretario generale ha rivolto parole di incoraggiamento e indicazioni preziose per il lavoro futuro, ed essi lo hanno ricambiato con altrettanto affetto e calore, spesso intrattenendo brevi discussioni con lui. A conquistare poi l'attenzione dei partecipanti ed incantare tutti con la sua vivacità e simpatia, salutando anche a pugno chiuso, è stata Stella, la figlia di appena 2 anni dei compagni Enrico e Moira.
Il saluto di Martenghi ai partecipanti
Alle ore10, dopo che sulle note de “L'Internazionale” i compagni dirigenti hanno preso posto al tavolo della presidenza, con al centro il Segretario generale e il compagno Picerni al suo fianco, la Commemorazione è ufficialmente iniziata, e Monica Martenghi, Direttrice responsabile de “Il Bolscevico”, Organo del PMLI, ha preso subito la parola a nome del Comitato centrale del Partito per salutare gli intervenuti e per tenere un appassionato e applauditissimo discorso, pubblicato integralmente su questo numero del giornale, che ha ben introdotto i successivi interventi dei delegati delle istanze di base e dei simpatizzanti del Partito, e lanciato splendidamente il tema della Commemorazione poi illustrato da Picerni.
La compagna ha salutato e ringraziatole compagne e i compagni provenienti da tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia e alla Sardegna, e con particolare calore quelli che partecipavano per la prima volta alla Commemorazione di Mao. Un saluto speciale ha rivolto al compagno sardo, Maurizio Littera, non ancora arrivato in quel momento a causa del lungo viaggio e sul quale, ha detto, “sono riposte le nostre speranze per dare le ali al nostro Partito in Sardegna”. Esprimendo poi tutto l'affetto del Comitato centrale per i compagni in cattiva salute, di cui alcuni hanno voluto non mancare lo stesso a questo solenne appuntamento, Martenghi ha ricordato con gratitudine eterna, condivisa dalla sala con un commosso applauso, i compagni deceduti, a cominciare da Nerina “Lucia” Paoletti.
Una dura denuncia ha rivolto ai media borghesi, che come quasi sempre in questa occasione hanno voluto ignorare deliberatamente questo importante evento politico, compresi quelli della “sinistra” borghese che si riempiono tanto la bocca col “diritto di informazione”. E con ancor più forza e sdegno la compagna ha denunciato l'ecatombe dei migranti e la marchiatura nazista dei profughi, mentre tutta la sala si alzava in piedi per esprimere il cordoglio e il dolore del Partito: “Chiediamo con forza che tutti i Pesi della UE, a cominciare dall'Italia, aprano le loro frontiere ai profughi e ai migranti”, ha scandito forte Martenghi tra lo scrosciare degli applausi della sala.
Applausi che si sono infittiti via via che la Direttrice responsabile de “Il Bolscevico” scaldava la platea salendo di tono nella denuncia del nuovo duce Renzi e dei suoi provvedimenti neofascisti, antioperai, antistudenteschi e piduisti, a cominciare dalla “Buona scuola” e dal “Jobs Act”, fino alle controriforme elettorale, instituzionali e costituzionali piduiste che sta per completare: “Bisogna fermarlo subito, e mandarlo a casa, con uno sciopero generale di otto ore e con una manifestazione nazionale a Roma”, ha scandito la compagna suscitando un forte applauso militante della sala. Lo stesso che ha sottolineato gli altri passaggi salienti del suo discorso, come la denuncia della parata militare nazionalistica e guerrafondaia del 3 settembre scorso esibita dalla cricca revisionista e fascista di Pechino, e la messa in guardia dei giovani dall'inganno rappresentato dai movimenti che nascono come nuove copertura a sinistra del capitalismo e della classe dominante borghese, vedi la Coalizione sociale di Landini.
La compagna ha poi esortato con forza ad applicare le indicazioni di Scuderi sui giovani e gli studenti, ispirate dal pensiero di Mao, citando fra l'altro alcuni passaggi delle conclusioni della 3ª Sessione plenaria del Comitato centrale dedicata alla lotta del PMLI sul fronte giovanile e studentesco, in cui il Segretario generale sottolineava che “noi abbiamo il dovere proletario, rivoluzionario e marxista-leninista di prestare la massima attenzione ai giovani”. Ed esortava le studentesse e gli studenti marxisti-leninisti a “diventare dei punti di riferimento e dei leader degli studenti, conquistando questi riconoscimenti sul campo di battaglia”.
Diversi applausi hanno sottolineato in modo particolare la presentazione della figura personale e politica dell'oratore, Federico Picerni, via via che la compagna ne illustrava i molti meriti e contributi al PMLI, accresciuti dalla sua giovane età e modestia personale, tra cui la traduzione di opere inedite di Mao pubblicate su “Il Bolscevico”. Egli ha reso “un servizio inestimabile a tutto il Partito, alla classe operaia e alle ragazze e ai ragazzi che si battono contro il capitalismo e per il cambiamento”, ha detto Martenghi citando le parole dell'editoriale di Scuderi che accompagnava quella storica impresa pubblicistica. “Egli è un esempio di intellettuale marxista-leninista”, ha aggiunto proseguendo nella citazione del Segretario generale tra gli applausi calorosi ed entusiasti dei partecipanti, “un vero allievo di Mao e del PMLI, come dobbiamo esserlo tutti noi”.
Approssimandosi le conclusioni del suo discorso introduttivo, un applauso praticamente ininterrotto ha accompagnato le parole di Martenghi, terminate con l'esortazione a tutto il Partito ad aiutare le studentesse e gli studenti a conquistare il potere politico nelle scuole e nelle università e a buttare giù il governo del neoduce Renzi, chiudendo in mezzo all'entusiasmo generale con il lancio delle parole d'ordine “Mao, Mao, Mao” e “PMLI, PMLI, PMLI” riecheggiate in un sol boato da tutta la sala a pugno chiuso.
I saluti delle istanze di base e dei simpatizzanti
Prima di dare la parola ai delegati delle istanze di base e dei simpatizzanti attivi indicati dalle istanze di base per gli interventi di saluto al Partito, in ordine dal Sud al Nord che ad ogni Commemorazione viene alternato, ed eccezionalmente aperti in omaggio al proletariato dal compagno operaio Alessandro Frezza di Viggiù (Varese) e chiusi, in omaggio ai giovani militanti de PMLI, dal compagno Maurizio Littera dell'Organizzazione di Uras (Oristano), Martenghi ha dato lettura dell'elenco delle istanze di base che per motivi di salute, professionali o economici non hanno potuto partecipare alla Commemorazione e che hanno inviato messaggi, e l'elenco dei simpatizzanti e amici non presenti che hanno inviato dei messaggi, e di cui per motivi di tempo non è stata data lettura, informando che sarebbero stati tutti pubblicati su questo numero de “Il Bolscevico”. Di alcuni di essi, però, è stata data lettura in estratti dalla compagna nel corso degli interventi, come quello della compagna Aurora, responsabile dell'Organizzazione di Caltagirone (Catania), in omaggio alle studentesse e studenti marxisti-leninisti impegnati nelle lotte studentesche; quello del compagno Francesco, responsabile dell'Organizzazione di Taurianuova (Reggio Calabria), in omaggio ai più giovani militanti del PMLI; quello del compagno Giuseppe Scarfì, coautore dell'Inno del Partito, in omaggio ai compagni afflitti da gravi malattie; nonché il messaggio di saluto della Segretaria del PRC di Biella, compagna Lucetta Bellomo.
A proposito di quest'ultimo messaggio, in cui oltre a rendere omaggio a Mao si sottolineano gli ottimi rapporti di fronte unito con l'organizzazione di Biella del PMLI, il compagno Scuderi ha così commentato: “Viva i compagni di base del Partito della rifondazione comunista e degli altri partiti che si richiamano al comunismo e congratulazioni vivissime all'organizzazione di Biella che è riuscita a stabilire dei rapporti di fronte unito, di alleanza e di unità d'azione per quanto riguarda la lotta contro questo governo fascista e piduista e contro la “Buona scuola” e per tutti i problemi che riguardano le masse biellesi. Prendiamo esempio dai compagni biellesi per allargare le nostre alleanze verso la base di questi partiti, ma anche con questi partiti, indipendentemente dalle profonde e insanabili divisioni che abbiamo a livello ideologico e a livello strategico. Ma dobbiamo unirci per tutte le questioni che riguardano le masse popolari, che riguardano il benessere delle masse popolari, che riguardano la democrazia, la libertà e il futuro del nostro popolo”.
Purtroppo l'importante messaggio del compagno Alessandro Fontanesi, Segretario del PCDI di Reggio Emilia è arrivato dopo la Commemorazione, ma viene pubblicato lo stesso su questo numero de “Il Bolscevico”.
E' naturalmente impossibile dare un resoconto esauriente di tutti i numerosi e importanti interventi, alcuni dei quali sono d'altronde pubblicati integralmente in questo numero. Ma va senz'altro detto che ciascuno dei delegati, nonostante i soli due minuti a disposizione a causa della limitatezza del tempo rispetto al serrato programma della manifestazione, ha saputo farne tesoro con successo, riuscendo ad esprimere con la massima chiarezza e vigore il proprio pensiero, a sostegno di Mao, del socialismo e del PMLI, contro il governo del neoduce Renzi e la “Buona scuola”. Tutti insieme, compagne e compagni, giovani e anziani, operai, studenti e intellettuali, ciascuno portando esempi vivi e concreti della propria esperienza di lotta, di lavoro, di vita e di studio dalle rispettive realtà di provenienza, hanno suonato un unico spartito marxista-leninista dando anche stavolta un contributo fondamentale alla degna riuscita di questo appuntamento annuale del PMLI, per ricaricarlo di energie fresche e proiettarlo con slancio nella nuova stagione di lotte che si apre con l'autunno.
Quello della denuncia della “Buona scuola” di Renzi e Giannini è stato tra i temi dominanti degli interventi, individuato giustamente come un architrave del programma piduista di Renzi e uno dei terreni di lotta più caldi e attuali che sta per riaprirsi con la riapertura delle scuole e delle università. Lo hanno sottolineato in particolare i compagni studenti, insegnanti e un simpatizzante lavoratore del personale ATA, ma anche diversi compagni operai, che hanno rimarcato giustamente il legame stretto che c'è e ci deve essere tra le lotte studentesche contro la “Buona scuola” e quelle operaie, contro il “Jobs Act” e l'attacco ai diritti dei lavoratori e al sindacato, per promuovere un unico fronte unito di lotta per arrivare ad uno sciopero generale di otto ore per buttare giù il governo Renzi. A questo riguardo particolarmente importanti sono stati gli interventi di due simpatizzanti operai, Alberto Signifredi di Parma e Andrea del Mugello (Firenze), che praticamente all'unisono hanno messo in rilievo l'importanza fondamentale di non allentare mai il legame tra il proprio impegno quotidiano di lotta politica e sindacale in fabbrica al marxismo-leninismo-pensiero di Mao e al PMLI.
Altri temi affrontati negli interventi sono stati le condizioni del Mezzogiorno, le condizioni dei giovani in Italia, il precariato,le condizioni bestiali a cui sono sottoposti i migranti e tanti altri. Moltissimi, anche citando suoi famosi discorsi, hanno ricordato Mao e la sua attenzione verso i giovani, ricordando la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria che li vide protagonisti sotto l'impulso e la direzione di Mao per sconfiggere l'educazione e la cultura borghesi e il revisionismo.
I commenti e incoraggiamenti di Scuderi
Grande è stato in generale l'amore per Mao espresso dai militanti e simpatizzanti nei loro interventi. Il compagno anziano Lorenzo Santoro della provincia di Bergamo (“questo giovane-anziano compagno, anziano forse nel fisico ma giovanissimo nello spirito”, lo ha presentato la compagna Martenghi), ha ricordato in modo toccante la commemorazione di Mao da lui fatta nel 1976 a Sesto San Giovanni, la “Stalingrado d'Italia”, insieme ad altri suoi compagni marxisti-leninisti usciti dal PCI revisionista. Mentre parlava Scuderi è andato ad abbracciarlo e insieme a lui, tra gli applausi commossi della sala, ha scandito la bella citazione di Mao sui comunisti, che recita: “Noi comunisti siamo come i semi e il popolo è come la terra. Ovunque andiamo dobbiamo unirci al popolo, mettere le radici e fiorire in mezzo al popolo”.
Come sempre, infatti, il Segretario generale non ha mancato di far sentire la sua voce nel corso degli interventi, sottolineando i passaggi più significativi con parole di apprezzamento e di incoraggiamento. Come quando, dopo l'intervento di un simpatizzante intellettuale, che aveva svolto una serrata critica al progetto scolastico piduista di Renzi, ha così voluto rivolgere un pensiero a tutti i compagni che come lui sono in cattive condizioni di salute: “Viva i compagni che nonostante abbiano gravissimi problemi di salute sono venuti qua con noi a commemorare Mao, addirittura hanno presentato il loro saluto. Questi compagni sono particolarmente presenti – i compagni che sono qui e quelli che non sono qui e che hanno problemi di salute – nel nostro cuore”.
Importanti e stimolanti, per le prospettive di sviluppo del Partito su tutto il territorio nazionale, sono state anche le parole che Scuderi ha pronunciato dopo aver ringraziato e abbracciato calorosamente il compagno Maurizio di Uras, al termine del suo bel discorso che ha chiuso splendidamente gli interventi, tanto più apprezzabile dato il “viaggio allucinante” (parole sue) che il compagno ha dovuto affrontare per essere presente alla commemorazione: “Siamo tutti quanti compartecipi di un evento storico, che non riguarda solo il compagno Maurizio ma tutto il Partito e tutto il proletariato”, ha rimarcato infatti il Segretario generale. “Finalmente siamo riusciti a mettere un piede nella cara Sardegna. Tutte le nostre speranze, come ha detto la compagna Martenghi, sono riposte nel compagno Maurizio. E poi possiamo credo aggiungere, anche sul compagno Vincenzo di Nuoro, che proprio in questi ultimissimi giorni si è legato praticamente al Partito. Auguri a questi due compagni e viva le masse della Sardegna”!
Il brillante discorso di Picerni
E' in questo clima partecipato e militante, riscaldato dal trascinante discorso di Martenghi e dagli interventi di corale adesione a Mao e al Partito da parte dei militanti e simpatizzanti, e illuminato dai puntuali e importanti commenti del Segretario generale, che ha quindi preso la parola il compagno Federico Picerni per tenere il discorso commemorativo a nome del Comitato centrale del PMLI, che per ragioni di tempo è stato letto in forma ridotta, ma che viene pubblicato in forma integrale su questo numero de “Il Bolscevico”.
Un discorso che il compagno ha letto con grande autorevolezza, con un'oratoria sobria e penetrante che ha catturato immediatamente l'attenzione dell'uditorio, che lo ha seguito passo per passo fino alla fine, sottolineandone con ripetuti applausi i passi più significativi e le frasi pronunciate con particolare forza e fierezza che volta a volta sintetizzavano in parole d'ordine le brillanti analisi politiche dipanate nel discorso.
Dimostrando di meritare ampiamente gli elogi del Segretario generale e la carica di dirigente giovanile del PMLI, Picerni ha svolto e portato brillantemente a termine il compito che gli era stato affidato dal Partito, cominciando col delineare davanti all'uditorio un quadro vivido e concreto della biografia di Mao in rapporto ai giovani e all'istruzione nel socialismo, al suo ruolo di ispiratore e guida della Rivoluzione Culturale diretta dal proletariato, ma con l'apporto fondamentale delle giovani generazioni rosse, alla sua lotta per rivoluzionare la scuola, per l'insegnamento creativo e contro l'arroganza delle autorità accademiche borghesi. Sintetizzando questa preziosa esperienza e il suo insegnamento con la magistrale citazione di Mao: “E' necessario che la classe operaia assuma la direzione dell'educazione”
, accolta da scroscianti applausi della sala e da parole di apprezzamento di Scuderi.
Da qui il compagno si è ricollegato con naturalezza alla situazione attuale dell'educazione in Italia, analizzandone a fondo e mettendone in luce il carattere capitalista borghese, denunciando la mercificazione dell'istruzione e lo stato disastroso della scuola e della ricerca. Una situazione destinata a peggiorare ulteriormente con la “Buona scuola” di Renzi, ispirata al disegno della P2: “Un disegno che va fermato immediatamente con le lotte nelle scuole, negli atenei e nelle piazze”, ha scandito il compagno tra gli applausi, chiedendo che il prossimo sciopero proclamato dalla FLC per ottobre sia trasformato in sciopero generale per buttare giù il nuovo duce Renzi.
Dopo aver illustrato approfonditamente la linea e le rivendicazioni del PMLI riguardo ai giovani, agli studenti e alla scuola, Picerni ha allargato l'orizzonte alla situazione generale, su cui ha attualizzato la linea del Partito, tra cui una forte denuncia della UE imperialista, che “va distrutta, e l'Italia deve uscirne subito”, ha detto tra gli applausi, ribadendo con forza che essa “deve aprire le sue frontiere, a cominciare dall'Italia, per evitare altre orribili ecatombe di migranti e profughi”.
Picerni ha poi tracciato un quadro della situazione italiana, in cui le condizioni delle masse continuano a peggiorare drammaticamente, a causa della crisi capitalista e del governo Renzi: “Confermo che egli è una reincarnazione moderna e tecnologica di Mussolini, Craxi e Berlusconi”, ha scandito il compagno tra gli applausi, e “va buttato giù prima che possa blindarsi per vent'anni con conseguenze disastrose per le masse lavoratrici e le libertà democratiche borghesi”.
Dopo aver ribadito che l'avvenire del proletariato è solo nel socialismo, il compagno ha rivolto alle operaie e agli operai di valutare la proposta del PMLI di venire con noi per combattere insieme il sistema capitalista, e a chi è di sinistra e soprattutto a chi si ritiene sinceramente comunista di abbandonare le illusioni propalate dai riformisti e unirsi al PMLI come militanti o simpatizzanti per lottare insieme per l'Italia unita, rossa e socialista. E avviandosi alle conclusioni, accompagnato ormai dagli applausi ininterrotti e scroscianti della sala fino alla fine, Picerni ha rivolto un appassionato appello alle giovani e ai giovani, a cominciare dalle studentesse e gli studenti, a non permettere che il capitalismo e il governo Renzi strappino loro il futuro, ma a prendere invece in mano il loro futuro lottando per un mondo senza più sfruttamento, disoccupazione, guerre e disuguaglianze di classe, il socialismo.
L'intervento finale di Scuderi
Dopo la fine dello splendido discorso di Picerni, a cui tutta la sala in piedi ha tributato un lungo ed entusiastico applauso, completato dal lancio da parte della compagna Martenghi delle parole d'ordine “Mao, Mao, Mao”, “PMLI, PMLI, PMLI”, ha preso la parola il Segretario generale, per un breve ma illuminante commento che ha riassunto magistralmente il carattere speciale di questa 39ª Commemorazione di Mao. Un evento che rimarrà negli annali del Partito, ha spiegato Scuderi, anzitutto perché ha dimostrato che ora siamo certi che i giovani dirigenti nazionali del PMLI sono in grado di assicurare la continuità della causa del socialismo in Italia e l'avvenire marxista-leninista del nostro amato Partito. E in secondo luogo perché gli interventi dei compagni Alberto e Andrea, due simpatizzanti operai del PMLI, hanno confermato la forza ideologica e politica della classe operaia quando è armata del marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
Da qui l'esortazione a perseverare nel lavoro sindacale tra la classe operaia e i lavoratori affinché si uniscano al PMLI: “Le figlie e i figli migliori della classe operaia devono continuare a essere la testa e la spina dorsale del PMLI. Solo così la lotta di classe si infiammerà e arriverà il tempo della rivoluzione proletaria, dell'abbattimento del capitalismo e della conquista del socialismo e del potere politico da parte del proletariato”, ha scandito Scuderi con forza. E sintetizzando in una sola parola d'ordine fulminante la via tracciata dalla Commemorazione, il Segretario generale del PMLI ha concluso con questa importante direttiva, che lancia il Partito nel fuoco delle lotte che già incalzano: “Le studentesse e gli studenti marxisti-leninisti e le operaie e gli operai marxisti-leninisti, sorreggendosi a vicenda e imparando gli uni dagli altri, lavorino all'unisono per affossare la “Buona scuola”, che è al servizio della classe dominante borghese e del capitalismo, e per cacciare il nuovo duce Renzi. Uniti e combattivi, con Mao, gli altri Maestri e il PMLI vinceremo”!
Il canto degli inni del Partito, “L'Internazionale”, “Bandiera Rossa” e “Il Sole Rosso”,
eseguito coralmente da tutta la sala in piedi e a pugno chiuso, seguito dal lancio delle parole d'ordine del PMLI,e da un lungo e felice applauso finale, hanno infine chiuso degnamente questa Commemorazione che, come ha detto il Segretario generale, rimarrà senz'altro negli annali del Partito.
9 settembre 2015