Da Venezia a Palermo per l'accoglienza ai rifugiati
Marcia a piedi scalzi
A Modena, Firenze e Catania vi ha partecipato anche il PMLI
In segno di solidarietà coi rifugiati in fuga dai loro Paesi, l'11 settembre oltre 300 organizzazioni umanitarie e sociali, tra cui Cgil-Cisl-Uil, e 1200 intellettuali, artisti e personalità del mondo della cultura e dello spettacolo hanno aderito alla “marcia delle donne e degli uomini scalzi” svoltasi in 72 città.
Dopo il prologo del 10 settembre con migliaia di manifestanti in piazza a Bari e Palermo, dal Lido di Venezia fino a Torino, Trento, Milano, Lecco, Alessandria, Bologna, Genova e Napoli passando per Roma e per il festival della letteratura di Mantova, oltre 150 mila persone hanno marciato a piedi nudi nelle strade e nelle piazze di tutta Italia in contemporanea per dire no “ai muri della 'Fortezza Europa'” e chiedere la certezza di “corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; la creazione di un vero sistema unico di asilo in Europa, superando il regolamento di Dublino”.
Nel capoluogo veneto sono stati circa duemila i partecipanti di varie nazionalità e di tutte le età che hanno preso parte all’evento organizzato al Lido di Venezia. Il corteo, partito dal molo di Santa Elisabetta verso le 17, ha visto in testa tra gli altri il regista Andrea Segre, uno dei promotori che ha ribadito: “È importante dire che la marcia sta procedendo in 72 città anche se è stata promossa da personaggi dello spettacolo non è un’autocelebrazione, ma la richiesta di uscire dalla fortezza in cui ci siamo rinchiusi in Europa per fermare la tragedia dei morti”. Sullo striscione che apre il corteo c’è l’hashtag #apiediscalzi e tanti altri cartelli con gli slogan “Non siamo un pericolo, siamo in pericolo” e “Da Venezia a Kobane, da Budapest a Bruxelles”.
A Roma la manifestazione è partita dal centro Baobab di via Cupa, dove ogni giorno centinaia di rifugiati trovano accoglienza. Alla marcia hanno partecipato associazioni e tanti manifestanti che sono scesi in strada per esprimere solidarietà ai profughi. La manifestazione si è conclusa al Centro per celebrare la festa del Capodanno Etiope, in segno di fratellanza e di rispetto per la cultura e le tradizioni di ogni popolo.
A Milano migliaia di persone si sono messe in cammino da Porta Genova per arrivare alla Darsena. Alla manifestazione hanno aderito circa 180 associazioni, tra cui diverse islamiche. Un tam tam per la partecipazione alimentato anche su Facebook con la pagina “Scegli da che parte stare – Marcia delle donne e degli uomini scalzi – Milano”. Diversi i cartelli esposti in corteo (“Accoglienza con umanità”, “Siamo tutti fratelli e sorelle”, “No a muri, sgambetti, sputi, Salvini”) e lo striscione “Refugees welcome (rifugiati benvenuti)”. Varate centinaia di barchette di carta nel Naviglio.
A Napoli la marcia è partita nel pomeriggio da Piazza Plebiscito. In prima fila Amnesty International e l’adesione di quasi 50 associazioni di tutta la Campania. Oltre un migliaio i manifestanti che si sono tolti le scarpe, marciando per i profughi. “I piedi scalzi – ha spiegato Serena Salzano, giovane volontaria di Amnesty International – sono un gesto simbolico molto forte per sentirci più vicini possibile ai rifugiati e ai disagi che possono avere sofferto durante le loro traversate. È un po’ triste vedere che tante persone si sono sentite coinvolte da questa tragedia solo dopo aver visto la foto del bimbo sulla spiaggia, però da allora qualcosa è cambiato nell’opinione pubblica”.
Alla marcia di Mantova ha preso parte anche il mondo degli scrittori e intellettuali presenti al Festival della letteratura. Tra le prime adesioni quella della scrittrice africana Noo Saro-Wiwa che ha detto: “Voglio dimostrare solidarietà con i rifugiati perché mi sembra non ci sia abbastanza empatia nei loro confronti”.
Alle manifestazioni di Modena, Firenze e Catania ha preso parte anche il PMLI con la partecipazione di militanti, simpatizzanti e amici che sono scesi in piazza al fianco dei rifugiati con le insegne del Partito (vedi articoli a parte) e hanno rilanciato le seguenti parole d'ordine: FRONTIERE APERTE, per i migranti; UGUALI DIRITTI per italiani e migranti; CHIUDERE i luoghi di concentramento e detenzione dei migranti; ASILO POLITICO per tutti i profughi per riconoscere uguali e pieni diritti a tutti migranti e chiudere immediatamente i lager di detenzione e identificazione.
16 settembre 2015