Avrebbe “rubato alcuni meloni”
Fucilato alla schiena un bracciante del Burkina Faso
L'assassino è un padrone di un campo di frutta nel foggiano che ferisce gravemente anche un altro migrante
E' stata una vera e propria esecuzione quella inflitta nella notte dello scorso 22 settembre al bracciante agricolo Mamoudou Sare, originario del Burkina Faso, fucilato alla schiena presso Lucera, in provincia di Foggia, mentre un suo connazionale, Adam Kadago, è stato ferito da colpi di arma da fuoco.
Si tratta peraltro dell'ultimo episodio di una lunga serie di omicidi e ferimenti nei confronti di braccianti stranieri in questa provincia (il secondo in meno di un mese).
I carabinieri, dopo una rapida indagine, hanno posto in stato di fermo poche ore più tardi Ferdinando e Raffaele Piacente, rispettivamente padre e figlio di 67 e 27 anni, che sono agricoltori e commercianti di frutta, e che ora dovranno rispondere di omicidio in concorso nei confronti di Sare, tentato omicidio nei confronti di Kadago e di un altro bracciante africano rimasto illeso, e inoltre di porto illegale di armi e munizioni rinvenute nella loro abitazione.
I due si sono giustificati sostenendo di aver sorpreso i tre africani a rubare meloni nella loro proprietà, svegliati dai cani da guardia, di avere imbracciato le armi per far desistere i tre immigrati dal furto e di avere sparato soltanto colpi di avvertimento, ma i carabinieri hanno accertato che i tre africani fin dalle prime luci dell'alba erano partiti dall'accampamento di Rignano Garganico con una Fiat Uno bianca per andare in cerca di lavoro nelle campagne del foggiano. Giunti vicino a dei campi chiedeva a un agricoltore se avesse bisogno di manodopera ma l'offerta veniva rifiutata. Pochi metri in là c’è un campo dove sono stati raccolti dei meloni: alcuni sono marci, altri buoni. I tre braccianti chiedono allora se possono prenderne qualcuno: il campo non è il suo ma l'agricoltore acconsente anche perché di lì a poco i meloni sarebbero andati al macero agricolo.
Mentre Sare e i suoi compagni sono intenti a caricare qualche melone nell'auto giunge sul posto Raffaele Piacente, proprietario del terreno, che aggredisce i tre extracomunitari accusandoli di furto. Vola qualche spintonne ma alla fine tutto sembra finire lì coi tre braccianti che riescono a divincolarsi, salgono in macchina e vanno via.
Ma è proprio a questo punto che scatta la furia omicida del Piacente che si precipita in casa, avvisa il padre, e insieme prendono i fucili e partono all’inseguimento della Uno Bianca per oltre nove chilometri. Parte un primo colpo che fora una ruota della vettura, la Uno bianca finisce fuori strada e i tre extracomunitari fuggono a piedi per i campi. I Piacente li braccano, prendono la mira e esplodono almeno altre tre fucilate che risulteranno fatali. Due proiettili colpiscono mortalmente Sare alle spalle, mentre un terzo colpo coglie in pieno petto Kadago Adam che resta a terra gravemente ferito. Souleiman invece riesce a salvarsi e a chiedere aiuto.
Poche ore dopo i carabinieri arrestano i Piacente, mentre il giorno dopo l’ambasciata del Burkina Faso ha inviato da Roma dei rappresentanti per garantire assistenza ai due sopravvissuti e per organizzare insieme alla Flai Cgil Puglia una grande manifestazione che il 30 settembre sfila per le vie di Foggia in segno di solidarietà coi migranti supersfruttati, picchiati e assassinati dai proprietari terrieri e dai loro aguzzini caporali per qualche melone.
30 settembre 2015