Renzi e Alfano, come Orban, inviano le ruspe invocate dal razzista Salvini per distruggere il presidio autogestito
Blitz poliziesco a Ventimiglia per sgomberare i profughi
Gli attivisti antirazzisti portati in questura per essere identificati e denunciati. Intanto la Francia del socialista Hollande chiude le frontiere
All’alba 30 settembre oltre 250 fra poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa hanno sgombrato con le ruspe e a suon di manganellate e arresti i profughi e il presidio antirazzista di Ponte San Ludovico allestito a Ventimiglia nel giugno scorso a ridosso della frontiera tra Francia e Italia.
Dopo le cariche e i tentativi di sgombero dell'11 e del 16 giugno scorso, circa 200 profughi aiutati dalla popolazione e dagli attivisti del presidio antirazzista al grido di “We are not going back” (Non torniamo indietro) hanno trascorso l’estate nella piccola pineta dei Balzi Rossi, accampandosi tra il parcheggio e il ponte della ferrovia. Un locale dismesso della Pro-loco è servito da laboratorio medico e magazzino per le donazioni, che sono aumentate di giorno in giorno grazie alla solidarietà della popolazione. L’associazione Popoli in arte ha messo a disposizione il proprio conto, su cui è arrivato anche il contributo del vescovo Antonio Suetta, che ha donato 2.000 euro.
Ma ora i buldozer e le “forze dell'ordine” del nuovo duce Renzi e del nuovo Scelba Alfano: “hanno distrutto tutto - denunciano gli attivisti del presidio antirazzista - i disegni dei migranti nel laboratorio di arteterapia, l’impianto del mediacenter alimentato a energia solare, le docce, le provviste… Siamo rimasti per ore senza cibo né acqua hanno distrutto o sequestrato il frutto di tre mesi di solidarietà. Avevamo il magazzino pieno: abiti in eccesso che gli shebab volevano portare a Calais: tre camion di donazioni provenienti da quell’Europa della condivisione che sta indicando un altro cammino. Noi abbiamo dimostrato che si può fare bene e con poco. Il presidio autorganizzato ha funzionato. Lo stato non ha sborsato un centesimo. Per questo ci hanno sgombrato, per evitare il contagio del 'cattivo esempio'”.
Durante il blitz poliziesco una settantina di attivisti antirazzisti sono stati portati in questura, identificati e denunciati per occupazione di suolo pubblico. Alcuni hanno denunciato di essere stati anche picchiati dagli sgherri in divisa di Renzi e Alfano. Anche buona parte dei rifugiati sono stati portati in caserma, identificati e denunciati. Mentre altri per sfuggire agli arresti sono riparati sugli scogli.
Al termine del blitz, ad attendere l’arrivo dei migranti alla stazione, c’erano i gruppi di solidarietà, accorsi subito in giornata, ma ai quali la polizia ha impedito di raggiungere San Ludovico. Manifestazioni di solidarietà coi rifugiati si sono svolte anche in altre parti d’Italia - da Roma, a Milano, da Genova a Bologna e a Firenze per gridare: “Ventimiglia in ogni città... Noi non ce ne andremo”. Per dire no alla criminale politica dei respingimenti alle frontiere adotta della Ue e del governo francese che ha reintrodotto i controlli lungo le frontiera a Ventimiglia.
“Con lo sgombero abbiamo affermato un principio di legalità - ha esultato il nuovo Scelba - Non puoi stare in Italia e fare quello che ti pare: o rispetti le nostre regole e se non le rispetti ti sgombriamo, perché questo fa un Paese democratico, civile e che fa rispettare le regole”. Mentre la Francia chiude il confine e impedisce il passaggio a una ventina di attivisti antirazzisti - francesi e italiani - che cercano di portare cibo e acqua ai migranti sugli scogli. Nelle stesse ore in cui davanti all'isola greca di Lesbo a causa dell'ennesimo naufragio morivano un bambino di 2 anni e una donna di 35, 11 i dispersi.
Insomma Renzi e Alfano sono sosia e gemelli del fascista ungherese Viktor Orban e del fascio-leghista Salvini alzando muri e spianando con le ruspe i campi profughi.
E pensare che appena tre settimane fa, durante il vertice italofrancese del 18 settembre a Modena, Renzi e Hollande in merito alla questione esplosiva dei profughi avevano assicurato che "l’Europa è nata per abbattere i muri, non per costruirli".
7 ottobre 2015