Il PMLI boccia il Senato della repubblica neofascista, piduista, presidenzialista e interventista
Il 13 ottobre, con l'approvazione della controriforma costituzionale che cancella il Senato della prima Repubblica democratica borghese, si completa l'affossamento definitivo della Costituzione del 1948 come prescritto nel piano della P2 di Gelli, già iniziato da Craxi e portato avanti da Berlusconi, e adesso portato a compimento dal nuovo duce Renzi. Il quale lo ha imposto con arroganza e metodi fascisti in un Senato militarizzato dal presidente Grasso, con l'aiuto del pregiudicato Berlusconi e con i voti del plurinquisito Verdini, e grazie anche alla complicità dell'imbelle e capitolarda sinistra del PD.
Con l'abolizione del bicameralismo perfetto, pilastro della forma parlamentare della Repubblica precedente che assicurava il controllo reciproco tra le due Camere, e la trasformazione del Senato di 315 rappresentanti in una camera di 100 membri nominati dall'alto, di cui 5 dal Capo dello Stato e 95 dalle segreterie dei partiti maggioritari scegliendoli tra i governatori regionali e i sindaci, nasce il Senato della repubblica neofascista, piduista, presidenzialista e interventista.
È chiaro che, come hanno denunciato anche molti autorevoli giuristi e costituzionalisti democratici e antifascisti, un tale meccanismo, specie in combinazione con la legge elettorale fascista ultra maggioritaria “Italicum”, sovverte radicalmente l'equilibrio tra i poteri istituzionali democratico borghesi disegnato nella Carta del '48, riducendo drasticamente il potere del parlamento e aumentando di conseguenza quello del governo, e sancisce una trasformazione surrettizia della repubblica parlamentare in repubblica presidenziale, nella forma del premierato. Assegnando con ciò al presidente del Consiglio poteri straordinari che non hanno precedenti nella storia dell'Unità d'Italia, tranne la dittatura fascista di Mussolini.
Il miglior modo per affossare tale controriforma e la legge elettorale Italicum “fascistissimum” è quello di lottare tutti uniti per buttare giù al più presto il governo Renzi. Cacciarlo via prima che riesca a fare tabula rasa dell'intera sovrastruttura democratica del capitalismo borghese nonché di tutti i diritti e le conquiste dei lavoratori e delle masse popolari italiane che sta demolendo giorno dopo giorno.
L'Ufficio stampa del PMLI
Firenze 13 ottobre 2015