Contestato Mattarella a Pisa
Era tempo che arrivassero anche per la massima carica dello Stato neofascista, Sergio Mattarella, le contestazioni da parte delle masse popolari. Gli universitari di Pisa non si sono lasciati intimidire dall'imponente schieramento di “forze dell'ordine” e dalla città blindata e l'hanno contestato durante l'inaugurazione dell'anno accademico alla Normale, dove il democristiano doc ha concluso la sua due giorni di passerella a spese delle masse popolari.
La contestazione studentesca è partita già al passaggio del corteo presidenziale, che lo conduceva alla Normale, superprotetto da un imponente schieramento di polizia. Lo attendevano oltre al direttore della Normale, Fabio Beltram, il presidente della Regione, Enrico Rossi, PD, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, PD, i deputati Federico Gelli, PD, Maria Grazia Gatti, PD Paolo Fontanelli PD e Maria Chiara Carrozza, PD, oltre ai vertici dell'Università e militari della città, mentre quelli che dovrebbero essere i padroni dell'università, ossia le studentesse e gli studenti, venivano relegati in piazza San Frediano, contenuti da un cordone di “forze dell'ordine” in assetto antisommossa.
Più volte avevano chiesto un incontro con Mattarella per sottoporre la questione delle "nuove modalità di calcolo delle fasce Isee", che rendono molto più difficile l'accesso alle borse di studio, ma non hanno ricevuto alcuna risposta. In corteo le studentesse e agli studenti hanno tentato di entrare in Piazza dei Cavalieri, sede dell'Università, urlando: "Mattarella pagaci le tasse" e "Mattarella dicci qualcosa".
Le studentesse in testa al corteo e gli studenti si sono a lungo fronteggiati con il cordone di polizia, scandendo la parola d'ordine “Piazza! Piazza!”.
Si tratta di una contestazione storica, poiché finora questo democristiano doc, complice di Renzi e padre fondatore della repubblica neofascista, piduista, presidenzialista aveva goduto di una certa “immunità”, presentato come un superpartes dalla propaganda di regime.
"Sei come tutti gli altri", gli hanno urlato i manifestanti, squarciando questo velo di ipocrisia e dimostrando che non bisogna farsi intimidire da niente e non bisogna fare sconti a nessuno. Con la dura contestazione hanno messo a nudo la natura di questo democristiano che come il suo predecessore, il rinnegato Napolitano, protegge e regge il sacco al nuovo duce Renzi, approvandone senza fiatare il massacro sociale e degli ultimi brandelli democratico-borghesi. Che venga fischiato a ogni uscita tra le masse! Bisogna andare avanti, estendere le contestazioni e le lotte per spazzare via il governo Renzi, insieme a tutto il marcio sistema che lo appoggia, conducendo contro di esso una dura opposizione di classe e di massa nelle fabbriche, in tutti i luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle università, nelle piazze, nelle organizzazioni di massa, specie sindacali e studentesche.
21 ottobre 2015