Relazione di Antonio Leparulo alla riunione dei marxisti-leninisti della provincia di Modena
Radichiamo e sviluppiamo il PMLI a Modena e provincia

 
Qui di seguito la relazione - quasi integrale – presentata dal compagno Antonio Leparulo, Responsabile dell'Organizzazione di Modena del PMLI, alla riunione dei marxisti-leninisti di Modena che si è tenuta il 1° novembre 2015 e per la cui cronaca rimandiamo a “Il Bolscevico” n. 41.
 
Cari compagni,
benvenuti alla riunione politico-organizzativa dei militanti e simpatizzanti della provincia di Modena del PMLI per fare un bilancio delle attività svolte sinora dalle organizzazioni e per fare un bilancio della propria militanza e, riguardo ai simpatizzanti, del loro lavoro al fianco del Partito che è fondamentale, soprattutto per i più attivi ed inoltre per organizzare il lavoro politico futuro rispettando il centralismo democratico, elemento fondamentale del marxismo-leninismo.
Purtroppo, per eventi imprevisti dalla volontà dei componenti, l'Organizzazione di Modena ha “rallentato” leggermente il lavoro, ma ha comunque rispettato i propri impegni fissati in precedenza, come la costante presenza tra le masse popolari con banchini di propaganda oltre a varie manifestazioni dove il Partito è stato sempre in prima linea riscontrando successi.
Riunioni come quella di oggi, la seconda a livello provinciale dopo quella dell'agosto scorso, sono essenziali per fare il punto della situazione, scambiarci le idee, dividerci i compiti e stilare precisi piani di lavoro. Nonché per studiare le ultime novità politiche a livello nazionale e locale. In futuro dobbiamo dedicare ancora più cura a questi incontri, compatibilmente con il tempo che ci resta a disposizione una volta assolti gli impegni professionali, famigliari e così via. Come ha detto il compagno Scuderi alla recente 5ª Sessione plenaria del 5° Comitato centrale: “La vita interna del Partito a tutti i livelli, dal vertice alla base, è di fondamentale importanza a questo proposito. Essa va privilegiata rispetto a qualsiasi altro impegno esterno. Chiarirci prima all’interno per poterci chiarire all’esterno, per portare al proletariato, alle masse, alle nuove generazioni messaggi proletari rivoluzionari e marxisti-leninisti chiari e convincenti”.
 

Le dieci citazioni di Mao sui marxisti-leninisti
Le dieci citazioni del maestro Mao pubblicate su “Il Bolscevico” sono fondamentali per ogni vero marxista-leninista e per il lavoro politico locale. Fondamentale è la frase “Un comunista deve essere franco, leale e attivo, deve mettere gli interessi della rivoluzione al di sopra della sua stessa vita e subordinare gli interessi personali a quelli della rivoluzione; sempre e ovunque, deve essere fedele ai principi giusti e condurre una lotta instancabile contro ogni idea e azione errata, in modo da consolidare la vita collettiva del Partito e rafforzare i legami tra il Partito e le masse; deve pensare più al Partito e alle masse che agli individui, più agli altri che a se stesso. Solo così può essere considerato un comunista” per cui ci deve essere lealtà tra i compagni e rispettare le indicazioni delle istanze superiori, il centralismo democratico e consolidare la vita interna del Partito, studiando e rispondendo ai documenti e compilando i rapporti mensili che sono importanti poiché sono l'unico strumento che ha il Partito per capire le situazioni delle Organizzazioni locali e se nel caso intervenire affinché il nostro lavoro proceda secondo la linea del Partito e serenamente.
Riguardo al radicamento locale, altro elemento fondamentale, citando Mao “Noi comunisti siamo come i semi e il popolo è come la terra. Ovunque andiamo, dobbiamo unirci al popolo, mettere radici e fiorire in mezzo al popolo”. Quindi sono fondamentali i rapporti con i comitati popolari locali, interagire e collaborare con essi anche se all'interno ci possono essere elementi che possono essere diversi per ideologia e posizione, non dobbiamo assolutamente esserne dipendenti, dobbiamo comunque portare avanti la nostra linea e lottare per il bene comune conquistando l'appoggio delle masse e contare su di loro, infatti Mao disse: “I comunisti devono essere i più lungimiranti, i più capaci di abnegazione, i più risoluti e i meno prevenuti nel valutare una situazione e devono fare assegnamento sulla maggioranza delle masse e conquistare il loro appoggio” . Nel modenese, i compagni hanno capito perfettamente la strategia, come la partecipazione attiva nei comitati STOP-TTIP, dove hanno raccolto firme e nel movimento contro la privatizzazione dell'acqua appoggiando tali comitati nelle lotte.
Altro elemento fondamentale è la condanna dell'individualismo e dell'egoismo dei compagni: “Mai in nessun momento e in nessuna circostanza, un comunista deve mettere al primo posto i suoi interessi personali; deve invece subordinarli agli interessi della nazione e delle masse. Perciò l'egoismo, la pigrizia sul lavoro, la corruzione, la smania di mettersi in vista e via dicendo sono di quanto più spregevole esista; mentre l'altruismo, l'ardore nel lavoro, la completa dedizione al dovere pubblico e l'assiduo lavoro impongono rispetto”. Citando Mao, tutti i compagni devono collaborare serenamente tra di loro, senza che l'uno sopravalga sull'altro e senza mettersi in mostra, devono avere rispetto l'uno dell'altro e non devono fermare il lavoro politico, anzi devono contribuire secondo le loro capacità e le loro doti non dimenticando mai di migliorare la loro qualità. Un vero marxista-leninista deve sapere coltivare queste qualità e lavorare su se stesso, con lo studio e l'azione rivoluzionari. La rivoluzione non è una gara di velocità ma di resistenza. Solo se sapremo rispecchiare le qualità che Mao ha individuato come essenziali potremo resistere agli attacchi della borghesia. Un marxista-leninista deve essere leale, altruista, sincero, vigoroso e pronto a sacrificarsi per il Partito e la causa. Un marxista-leninista non scansa le fatiche dell'impegno rivoluzionario e i compiti e i lavori rivoluzionari più duri, ma anzi è il primo a mettersi a disposizione del Partito. Come afferma Mao: “Un lavoro duro è come un fardello posto davanti a noi: è una sfida a caricarcelo sulle spalle. Certi fardelli sono leggeri, altri pesanti. Alcuni preferiscono fardelli leggeri a quelli pesanti; prendono i primi e lasciano i secondi agli altri. Questo non è un atteggiamento corretto. Alcuni compagni si comportano diversamente: lasciano le comodità agli altri e si caricano dei fardelli più pesanti; sono i primi ad affrontare le privazioni e gli ultimi a godere delle comodità. Essi sono buoni compagni. Dobbiamo tutti imparare dal loro spirito comunista”.
Altro aspetto è che ogni compagno deve camminare con le proprie gambe. Parafrasando una importante indicazione di Mao: “Noi sosteniamo che bisogna contare sulle proprie forze. Noi speriamo di ricevere un aiuto dall'esterno, ma non dobbiamo farcene dipendenti; noi contiamo sui nostri sforzi, sulla forza creativa di tutto il nostro esercito, di tutto il nostro popolo” , per quanto riguarda Modena, i marxisti-leninisti, sono riusciti in poco tempo ad organizzarsi autonomamente, riescono a produrre il materiale necessario per la propaganda, riescono ora a stampare “Il Bolscevico” dopo la dolorosa sospensione cartacea anche se questo richiede un enorme sacrificio economico ma l'entusiasmo proletario per la causa ai modenesi non manca. Camminare con le proprie gambe significa anche studio individuale per migliorare la propria concezione proletaria del mondo e qualità nella lotta contro il capitalismo per il il socialismo, camminare con le proprie gambe significa anche seguire le vicende delle istituzioni borghesi locali per poi colpirle al momento opportuno.
Infine ogni marxista-leninista deve essere maestro e allievo delle masse e deve avere fiducia nel Partito, se dubitiamo di questi principi non saremo in grado di realizzare nulla.
 

Situazione e compiti prioritari delle Organizzazioni locali
Le Organizzazioni contano su elementi, tutti fondamentali, per il lavoro politico nel territorio modenese: chi per elevate doti intellettuali e chi per generosità e sacrificio proletario-rivoluzionario, sul piano pratico (partecipazione costante a banchini, manifestazioni, volantinaggi, ecc.) e sul piano economico attraverso donazioni che sono sempre importantissime e per le quali li ringraziamo infinitamente, nonostante tutto ogni elemento deve comunque migliorare la propria qualità affinché il Partito sia un punto fondamentale oltre che guida delle masse popolari ricoprendo il ruolo di avanguardia sia all'interno del Partito sia al di fuori. Come ci insegna Stalin: “Bisogna ricordare una volta per sempre che la forza e il peso specifico di un partito, soprattutto di un Partito comunista, non dipendono tanto dal numero degli iscritti, quanto dalla loro qualità, dalla loro fermezza, dalla loro devozione alla causa del proletariato”. Inoltre, è fondamentale il rapporto che il compagno Dario Granito, Responsabile della Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI, ha presentato alla riunione plenaria della Commissione tenutasi il 13 dicembre 2014 spronato militanti e simpatizzanti ad approfondire la conoscenza della linea politica e organizzativa del Partito, legandosi ai problemi concreti che occorre affrontare dove siamo presenti e secondo le priorità indicate dal Partito studiando il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, con metodo, regolarità e impegno. Come dice il compagno Scuderi “Studiare costa tempo, fatica e rinunce, specie agli operai e ai lavoratori che concludono la giornata spremuti come limoni dai capitalisti. Eppure bisogna studiare, costi quel che costi per essere sempre in prima linea nella lotta di classe e con posizioni d’avanguardia marxiste-leniniste” per questo tutti dobbiamo armarci di spirito di sacrificio rivoluzionario se si crede veramente nella causa del socialismo e per la liberazione del proletariato e delle masse popolari dall'oppressione borghese e capitalista. Non basta solo leggere le cinque opere fondamentali marxiste-leniniste ma studiarle e capirle, studiare i documenti del CC e studiare le esigenze delle masse, bombardando e criticando innanzitutto le istituzioni borghesi locali ed indirizzare tutte le lotte contro il governo del nuovo duce Renzi ricoprendo il ruolo di una qualitativa e combattiva avanguardia proletaria guidata dal marxismo-leninismo pensiero di Mao, infatti come ha sottolineato il Segretario generale, Giovanni Scuderi, “Non potremo mai avere una concezione proletaria del mondo se non studiamo e applichiamo il marxismo-leninismo-pensiero di Mao. Anche se fossimo dei bravi organizzatori, oratori, trascinatori, scrittori ma non studiamo e applichiamo il marxismo-leninismo-pensiero di Mao non faremo nemmeno il solletico alla borghesia e ai falsi amici del proletariato e delle masse”.
Come ci ha ricordato il compagno Denis Branzanti, Responsabile del PMLI per l'Emilia-Romagna, durante l'undicesima riunione regionale dei marxisti-leninisti tenutasi a Torre Pedrera il 26 luglio 2015 con la partecipazione attiva e militante delle Organizzazioni della provincia di Modena, oltre ad elogiare il lavoro svolto finora dai compagni modenesi ha puntualizzato “La situazione generale e quella del Partito ci impone di migliorare laddove siamo carenti, non possiamo permetterci di 'vivere alla giornata', svolgendo il 'compitino' che ci viene affidato, occorre avere spirito di iniziativa e mantenere sempre l’entusiasmo proletario rivoluzionario di chi combatte per la causa più grande, più giusta, più utile che via sia, il progresso sociale e l’emancipazione del proletariato e dell’intera umanità, mantenendo inalterata la nostra fiducia nel marxismo-leninismo-pensiero di Mao, nel socialismo, nel Partito, nelle masse e in noi stessi”. Questo è un invito per tutti ma soprattutto per spronare i compagni che sono rimasti indietro e contemporaneamente ad impegnarsi tutti con spirito di collaborazione e d'iniziativa. Altro lavoro da migliorare e curare meglio è il radicamento locale, citando sempre il compagno Branzanti “Nel lavoro locale dobbiamo puntare tutto sul radicamento, che è la questione principale che dobbiamo risolvere, la priorità delle priorità. Il radicamento passa essenzialmente dalla nostra presenza attiva, combattiva e propositiva negli ambienti di lavoro, di studio e di vita. Il che significa che le istanze intermedie e di base si devono occupare dei problemi concreti e immediati delle masse di quegli ambienti e aiutarle a risolverli. Significa bombardare senza soluzione di continuità le giunte comunali e regionali mettendo a nudo le loro malefatte. Occorre stringere un legame forte e solido con le masse delle nostre città, quartiere, provincia, regione e luogo di lavoro e di studio, conoscendo e occupandoci dei loro problemi immediati, dal lavoro all’istruzione, dalla sanità all’ambiente, alla riqualificazione delle periferie e così via, appoggiando le loro rivendicazioni, proponendo parole d’ordine e metodi di lotta atti a risolverli, bombardando senza soluzione di continuità le giunte comunali e regionali mettendo a nudo le loro malefatte, entrando nei movimenti di lotta, facendo tesoro del Programma d’azione del Partito, legando sempre il generale al particolare, concentrandosi soprattutto nel movimento operaio e sindacale e in quello studentesco”.
Quindi, oltre il radicamento nei propri posti di lavoro, di studio e di vita come citati prima sul fronte sindacale, studentesco e sulla situazione locale con la denuncia delle istituzioni locali, dobbiamo essere i protagonisti della propaganda, dobbiamo essere presenti davanti alle fabbriche più combattive con volantinaggi mirati in modo da non disperdere tempo e fatica, cercare di parlare o di intervistare gli operai o gli studenti più interessati ed ora che l'organizzazione modenese riesce in autonomia a stampare “Il Bolscevico” portarlo sempre nelle occasioni più proficue e consegnarlo agli elementi più interessati, spronandoli a scrivere per il giornale dei loro problemi e denunciando le malefatte dei padroni, facendogli sempre presente che “Il Bolscevico” è l'unica vera voce delle masse popolari a discapito delle testate giornalistiche e dei mass media succubi e servi del capitalismo e della borghesia.
Tra gli obiettivi più importanti ci sono sicuramente la Maserati di Modena insieme alla New Holland e alla Ferrari di Maranello, le grandi fabbriche che hanno in comune lo sfruttatore, il nuovo Valletta Sergio Marchionne, il quale oltre a far arretrare la classe operaia, sta cercando in tutti i modi di delocalizzare le fabbriche all'estero alzando di gran lunga la disoccupazione e contribuendo così alla miseria di migliaia di operai. Per i volantinaggi bisogna creare un itinerario preciso ed essere presenti spesso davanti a fabbriche e scuole, altrimenti il nostro lavoro sarà inutile e dispersivo. Riguardo alla propaganda per il proselitismo e in occasione delle commemorazioni dei Maestri, oramai i compagni si stanno facendo le ossa, durante tutto l'anno hanno organizzato banchini e i risultati sono stati eccellenti, alimentando i contatti e distribuendo opere dei Maestri e gli opuscoli di Scuderi sotto l'interesse di molti modenesi. I banchini proseguiranno fino a gennaio, toccando le date più significative, come ad esempio il 7 Novembre in occasione dell'anniversario della Rivoluzione d'Ottobre e il 9 gennaio in ricordo dell'eccidio delle Fonderie Riunite di Modena, avvenuto nel 1950, dove si terrà un presidio in cui il PMLI non mancherà. Per la denuncia alla giunta, oltre a seguire le vicende sui media locali, sul sito del comune sotto la voce “il governo della città” si può assistere anche in diretta streaming alle sedute del Consiglio comunale, inoltre sono presenti i comunicati stampa del comune. Come ha sottolineato il compagno Scuderi all'ultima Sessione plenaria del CC, non possiamo accontentarci di avere le notizie solo dai media, dobbiamo andare alle fonti del nemico per poterlo poi criticare.
 

Fronte sindacale
Dobbiamo lavorare in CGIL per costruire il sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori, dei pensionati e delle pensionate (SLLPP). Questo progetto sarà possibile solo quando ci creeranno le condizioni. Il nostro compito è quello di divenire un punto di riferimento della classe operaia, avere un ruolo d'avanguardia all'interno della RSU o nelle RSA, coinvolgere i lavoratori nella vita sindacale, farli sentire protagonisti delle lotte, dei risultati e delle vittorie, noi siamo dei lavoratori e non dobbiamo avere un atteggiamento di superiorità rispetto ai lavoratori che ci hanno eletti e che ci danno fiducia. Dobbiamo essere noi ad alimentare la loro coscienza di classe, denunciando le contraddizioni padronali e lo sfruttamento che subiscono quotidianamente. Alcuni compagni lavoratori, iscritti alla CGIL, stanno duramente costruendo un fronte unito all'interno dei propri posti di lavoro, è un lavoro difficile poiché è un dato di fatto che i padroni a braccetto con i sindacalisti borghesi tendono ad anestetizzare le masse lavoratrici, il nostro compito è quello di svegliarli senza perdere coraggio. Nello specifico, nei luoghi di lavoro dove i compagni lavorano, non esiste democrazia diretta all'interno delle organizzazioni sindacali e più specificatamente all'interno della CGIL, i delegati RSA vengono scelti da CGIL senza la votazione dei lavoratori e vengono scelti individui che fanno solo gli interessi dei padroni, a questo punto è evidente che sindacati e padroni hanno stretto un compromesso che a danno di quegli operai inermi di fronte ai loro problemi e che perdono fiducia nella lotta di classe. Gli elementi più combattivi hanno comunque denunciato questa soppressione dei diritti democratici al provinciale CGIL, scavalcando le RSA, nella denuncia abbiamo notato una leggera apertura del sindacato, il quale ha riferito che se si creasse un'eventuale opposizione degli iscritti alle RSA, il sindacato sarebbe il primo a revocargli la nomina, quindi quale opportunità migliore per creare un fronte operaio unito che si oppone al sindacalismo borghese spazzando via i falsi delegati sindacali e i falsi capi operai facendoci eleggere democraticamente? Chiaramente bisogna diventare avanguardia e farsi carico dei problemi comuni degli operai, uno tra i tanti la costante dittatura padronale che impone ai lavoratori obblighi e nessun diritto, la mancanza della sicurezza sul lavoro sia a livello di strumenti sia a livello di orari. Inoltre un altro punto è la divisione degli operai ad opera dei padroni, dei falsi capi operai con la complicità dei servi del padrone, citando Lenin “Per abbattere i padroni, prima bisogna eliminare i loro servi, cioé quella massa di gente senza idee e senza principi” ed inoltre sempre sotto l'insegnamento di Lenin riuscire ad eliminare la condizione di schiavo che armeggia nelle coscienze degli operai: "Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero". Chiaramente senza condannare l'operaio che non ha coscienza, siamo noi che dobbiamo lavorare affinché ci sia una presa di coscienza per una svolta rivoluzionaria della lotta di classe.
 

Fronte studentesco
Importante è studiare il discorso del compagno Federico Picerni, Responsabile della Commissione giovani del CC del PMLI, tenuto a nome del CC il 6 settembre scorso alla commemorazione di Mao a Firenze e propagandarlo nelle scuole e nelle università. I compagni modenesi già hanno avviato il lavoro di propaganda partecipando attivamente alla mobilitazione studentesca del 9 ottobre contro la "Buona scuola” riscontrando interesse tra le masse studentesche. Il suo discorso è importante poiché ricollegato con naturalezza alla situazione attuale dell'istruzione in Italia, analizzandone a fondo e mettendone in luce il carattere capitalista borghese, denunciando la mercificazione dell'istruzione e lo stato disastroso della scuola e della ricerca. Nonostante che a Modena siamo prevalentemente lavoratori non dobbiamo tralasciare il fronte studentesco: “E' necessario che la classe operaia assuma la direzione dell'educazione” e “La cultura rivoluzionaria è per le masse popolari una poderosa arma rivoluzionaria. Prima della rivoluzione, essa prepara ideologicamente il terreno, e, durante la rivoluzione, è un settore necessario e importante del fronte generale rivoluzionario” , citando Mao. Dobbiamo aiutare le studentesse e gli studenti a conquistare il potere politico nelle scuole e nelle università e lavorare affinché le ragazze e i ragazzi di sinistra apprezzino e applichino la linea del PMLI sull'istruzione e nel movimento studentesco. Quello che possiamo fare è individuare le scuole e le facoltà più combattive, magari quelle in mobilitazione, in autogestione, in assemblea, e trovare del tempo per effettuare dei volantinaggi mirati e cercare di non mancare alle principali manifestazioni studentesche che si terranno. Al momento non possiamo fare molto, non avendo ancora militanti o simpatizzanti studenti, perciò il nostro lavoro su questo fronte deve essere principalmente rivolto a conquistarne.
 

Fronte antifascista e antimperialista
Sul fronte antifascista il terreno è fertile, come del resto su altri fronti, ricordiamo i successi della presenza del PMLI a diverse manifestazioni, in particolare quella del 18 aprile a Montefiorino, ma anche al corteo di apertura della festa nazionale dell’ANPI a Carpi del 30 maggio, in entrambi i casi le masse antifasciste hanno accolto calorosamente la delegazione marxista-leninista riconoscendola come punto di riferimento antifascista, dimostrando che vi è apertura verso il nostro Partito, perlomeno da parte delle masse più avanzate e combattive, e che occorre insistere a lavorare tra di esse per migliorare il nostro rapporto con loro e conquistarle alla nostra causa. La base dell'ANPI in molti casi è contraria alla dirigenza, questo è il frutto del compromesso fra ANPI e PD, per esempio, l'ANPI al tempo stesso condanna il governo ma ci collabora, quindi potremmo coinvolgere l'associazione ad eventuali discussioni e invitandola a costruire un fronte antifascista insieme ad altri movimenti antifascisti.
Sul fronte antimperialista, le organizzazioni modenesi, sono d'accordo sulla linea del Partito in politica estera come è stata delinata dal discorso di saluto del compagno Scuderi e dal rapporto del compagno Erne alla 5ª Sessione plenaria del 5° Comitato centrale, svoltasi a Firenze l'11 ottobre scorso. La posizione del Partito di appoggio l'IS contro la santa alleanza imperialista nell'interesse della lotta antimperialista comune ai popoli di tutto il mondo, nonostante l'abisso che ci divide dallo Stato Islamico sui piani ideologico, culturale, politico, strategico e tattico, e pur non appoggiando tutti i suoi atti, è un chiaro segnale antimperialista che tutti i sinceri comunisti dovrebbero seguire coerentemente con quanto insegnato dai Maestri del proletariato internazionale e coerentemente con la linea marxista-leninista, internazionalista e antimperialista del Partito.
 

Situazione a Modena
Le istituzioni borghesi locali sono il nostro nemico principale a livello locale, dobbiamo bombardare senza soluzione di continuità le giunte comunali e regionali mettendo a nudo le loro malefatte e le loro contraddizioni. La giunta del comune di Modena capitanata dal neopodestà Gian Carlo Muzzarelli (che è pure a capo dell'intera provincia) non si sta occupando dei problemi reali delle masse popolari, è un dato di fatto che ha speso soldi pubblici per la “riqualificazione” del capoluogo senza affrontare in concreto le situazioni sempre più povere dei modenesi. Egli ha contribuito a far sì che la borghesia locale prendesse più potere, come è successo in occasione dell'EXPO dove il neopodestà ha occupato, per tutta la durata dell'evento, da maggio a settembre, i giardini pubblici e nello specifico la palazzina Vigarani dove sono stati invitati i big della borghesia non solo a livello modenese ma anche nazionale. Di certo non si sono interessati delle masse popolari ma solo del loro profitto andando così a braccetto con il capitalismo.
I marxisti-leninisti di Modena denunciarono la presenza dei neofascisti di Forza Nuova sul territorio senza che Muzzarelli prendesse alcun provvedimento, andando contro i valori della Costituzione nata dalla Resistenza partigiana, facendo scorrazzare le fecce fasciste e creando il caos.
Nel contempo la giunta comunale sta alimentando i magnati del capitalismo, come COOP ed HERA. Nel caso di COOP, ormai diventata un monopolio locale, la giunta non si è espressa, chiaramente per i legami politici che ci sono tra loro, come una sorta di mafia piddina, oramai COOP ha il controllo su tutto addirittura anche sulla sanità prendendo il potere sulle farmacie comunali, comunali solo di nome ormai. Nel caso di HERA la giunta, nonostante i comitati popolari per l'acqua pubblica abbiano più volte denunciato e manifestato contro la violazione del referendum del 2011, ha alimentato il potere della multiutility seguendo le orme del collega bolognese Merola a discapito delle masse lavoratrici sempre più spremute e sempre con l'incertezza di un posto di lavoro fisso, soprattutto in COOP i contratti sono ancora a livello determinato con scadenza a 3-6 mesi “rinnovabili”, nonostante Renzi si faccia bello con il suo Jobs Act.
Insomma, le istituzioni borghesi locali, stanno alimentando solamente il capitalismo, la disoccupazione è all'8%. Le masse popolari, durante i nostri banchini, hanno continuamente contestato la giunta comunale, denunciando le loro situazioni difficili e di estrema povertà. Dobbiamo assolutamente fermare questa macelleria sociale, dobbiamo con tutte le nostre forze che le masse popolari capiscano che solo il socialismo può dare potere al proletariato e alle masse spazzando via il marciume che il capitalismo ha prodotto.
Ricordiamo sempre che già il PMLI a Modena ha colpito la borghesia locale in modo incisivo scatenando quel famoso ordine del giorno del 22 gennaio 2015, dove all'unanimità, il Consiglio comunale condannò le tesi rivoluzionare del Partito e la presa di potere da parte del proletariato, dopo la provocazione poliziesca di stampo fascista il cui mandante è stato il consigliere comunale di Forza Italia Adolfo “Adolf” Morandi, è evidente che la borghesia ha paura della costante propaganda marxista-leninista sotto al portico del comune di Modena, “Essere colpiti dal nemico non è un male, ma un bene” , spiegava Mao. Vogliamo elogiare i compagni che hanno saputo tener testa e hanno difeso le bandiere del Partito, con coraggio proletario-rivoluzionario, alle provocazioni fasciste successive senza creare scontri fisici; un elogio particolare va al compagno Stefano che già nel giugno dell'anno scorso tenette testa, da solo, ad uno spiegamento di agenti Digos, forse il primo della sequela di azioni provocatorie e repressive nei nostri confronti. La borghesia è impaurita dal fenomeno dell'astensionismo elettorale, propagandato con successo dai marxisti-leninisti modenesi durante la campagna elettorale sia comunale che regionale dove ha vinto largamente, ossia il rifiuto del sistema partitico borghese, dobbiamo solo fare attenzione che le masse non cadano nel qualunquismo e nel populismo, schierandosi ad esempio con il M5S o con nuovi progetti di “sinistra” senza più ideologia, dobbiamo lottare e lavorare tenendo in pugno l'iniziativa politica come PMLI affinché le masse popolari ci riconoscano come guida ed unica soluzione per abbattere il potere borghese.
 

I compiti dei simpatizzanti
Il Partito a livello provinciale ha visto formarsi nel tempo un gruppo affiatato e combattivo di simpatizzanti, sui quali sa di poter contare. Per noi i simpatizzanti vanno coinvolti in tutto, tranne ovviamente la vita interna di Partito; sono protagonisti attivi e non manovali passivi, ricerchiamo le loro opinioni e la loro partecipazione, al contempo però chiediamo loro di contribuire come possono alla causa, meglio sarebbe se accettassero una precisa divisione di compiti, senza demandare tutto ai militanti che sono già oberati di lavoro e ovviamente non possono fare tutto. È quindi il momento di fare un bilancio critico e autocritico del lavoro dei simpatizzanti locali del Partito. Diciamoci le cose francamente e senza riserve, cari compagni, l'obiettivo anche delle critiche deve essere crescere tutti insieme e migliorare la nostra coscienza politico-ideologica e il nostro lavoro pratico.
Un compagno da tempo ha chiarito che apprezza il Partito e ne sostiene la linea generale ma vuole restare simpatizzante perché fatica ad accettare il centralismo democratico, la sua volontà va rispettata ma gli ribadiamo l'invito a riflettere su quanto questo suo limite possa essere superato con lo studio più attento del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e della linea del Partito e con un bilancio autocritico della sua crescita politica e organizzativa, tanto più che nei fatti si comporta spesso come un militante, ricordiamo il suo prezioso contributo al picchetto, con le insegne del Partito, sotto la Confindustria di Modena per la vicenda dei licenziamenti del Consorzio euro 2000 dove lavorava, oltre alla partecipazione ai banchini, alle manifestazioni come quella del 25 Aprile e la presenza al presidio del 5 luglio per il popolo greco dove ha coraggiosamente difeso le bandiere di Partito contro l'arroganza di alcuni componenti di ACT! che avevano organizzato l'evento condannando in qualche modo il qualunquismo politico, inoltre contribuisce spesso alle corrispondenze per “Il Bolscevico”. Recentemente il compagno ha espresso dei dubbi rispetto alla posizione del Partito sullo Stato Islamico, è questa l'occasione giusta per cercare di risolverla attraverso il confronto con i compagni.
Un altro compagno è molto promettente, ha elevate doti intellettuali, di critica e di autocritica, è un compagno generoso e ha molte conoscenze nei vari movimenti e comitati date le sue precedenti esperienze politiche, quindi potrebbe seguire le vicende della giunta e seguire i comitati diventando di fatto una sorta di corrispondente per l'organizzazione. Non per sua volontà purtroppo come sappiamo, il suo lavoro è regredito, il compagno è invitato ora che ha più tempo libero a rimettersi in prima linea e a riflettere seriamente sul suo impegno politico, perché pur essendo un simpatizzante attivo si comporta spesso come un militante ed ha avuto una crescita ideologica, politica, organizzativa e giornalistica notevolissima rispetto a quando prese il contatto con il Partito per la prima volta, parliamo di febbraio 2013.
Con una soddisfazione del tutto particolare abbiamo visto lo stile di lavoro e di esposizione del compagno, che era inizialmente di tipo piccolo-borghese, conformarsi gradualmente allo stile marxista-leninista del Partito. Ora si tratta di mettere a frutto tutto questo nella lotta di classe e nel lavoro di Partito. Purtroppo il compagno inspiegabilmente non ha assolto il compito che gli era stato richiesto, e che aveva accettato, alla riunione di agosto, ossia di seguire le questioni modenesi per “Il Bolscevico” né ha rispettato la scadenza concordata per l'invio del suo parere sul discorso del compagno Picerni alla Commemorazione di Mao. Speriamo che corregga questi difetti della sua attività e apra una fase ancora più avanzata del suo rapporto col Partito. Infine, ricordiamo al compagno che nonostante la sua estrazione sociale piccolo-borghese, non deve farsi problemi per un'eventuale militanza, al Partito interessa la concezione proletaria del mondo degli individui e il compagno ha dimostrato in più occasioni di possederla.
Un compagno lavoratore è molto generoso, dona mensilmente un contributo economico alla Sede centrale del PMLI e contribuisce alla realizzazione del materiale che occorre all'Organizzazione per la propaganda (manifesti, volantini, ecc.) oltre alla presenza alle attività esterne del Partito. Non finiremo mai di ringraziarlo per tutto questo, al contempo vogliamo però essere assolutamente schietti con lui nell'interesse soltanto della sua crescita politica, ideologica e organizzativa. Il suo è un gran contributo, ma non basta, dato che egli stesso pochissimi mesi dopo aver conosciuto il Partito voleva fare la domanda per la militanza, cosa che tuttora non è possibile in quanto ci sono delle contraddizioni.
Innanzitutto deve studiare le cinque opere fondamentali dei cinque Grandi Maestri del proletariato internazionale per avere una corretta concezione proletaria del mondo, contribuire in qualche modo alle corrispondenze per il giornale sulle questioni soprattutto riguardanti il suo posto di lavoro, in questo modo si sarebbe conoscere meglio anche dall'intero Partito, potrebbe seguire le vicende sindacali ed aiutare l'altro compagno collega di lavoro, al fronte unito operaio e lavorare nella CGIL, ricordandogli che l'iscrizione alla CGIL non comporta l'ammissione come membro di Partito ma serve, anche se ancora inconcepibile per lui, a fare lavoro di massa fra gli operai e i lavoratori nell'organizzazione sindacale in cui sono maggiormente presenti, per poi arrivare strategicamente alla creazione del SLLPP. Ricordiamo al compagno che l'SLLPP non si può creare così di punto in bianco ma richiede un lungo e paziente lavoro fra le masse operaie e lavoratrici, come precisato nel punto sul fronte sindacale. Inoltre il compagno deve avere più rispetto per i responsabili e per le decisioni prese sul lavoro politico e di eventuali decisioni sul piano logistico, non bisogna battere i piedi ma rispettare le decisioni prese e andare con esse e non controcorrente, si rischia in questo modo di rallentare il lavoro politico per questioni inutili e secondarie. In particolare, quando su certe questioni sorgono delle contraddizioni, come sul sindacato, è necessario confrontarsi con il responsabile dell'Organizzazione e durante le riunioni come questa per cercare di risolvere tali contraddizioni, ma se ciò non è possibile, bisogna voltare pagina e andare avanti sulle cose che si condividono, senza insistere ossessivamente su tali contraddizioni se per il momento, dopo le dovute spiegazioni, si è capito che non sono risolvibili.
In conclusione, gli si chiede di stabilire insieme al Partito che tipo di impegno è disposto a dare sia nel lavoro politico generale, sia soprattutto nel lavoro sindacale. Il compagno ha espresso la volontà di essere semplicemente un “manovale”, il Partito rispetta tutte le volontà di ogni singolo individuo ma allo stesso tempo sprona i propri componenti ad una collaborazione più attiva e collaborativa per aiutare i compagni nel lavoro politico, quindi oltre che “manovale” si sprona il compagno ad interessarsi, come citato prima, delle questioni sindacali ed iniziare un lavoro di cronaca e denuncia.
Si precisa che tutte le mansioni assegnate ai compagni sono “mansioni di tutti” nel senso che ogni compagno ha un compito ben preciso ma non deve sentirsi solo nel lavoro che svolge, i responsabili di organizzazione oltre a guidare il lavoro devono essere complici e di aiuto attivo, così come ai simpatizzanti si chiede non di essere "manovali" o spettatori, bensì protagonisti della lotta di classe e del radicamento del Partito, prendendo esempio dalle fondamentali parole del compagno Scuderi, pronunciate durante la citata Sessione plenaria del CC, per una serena vita interna del Partito: “Se si manca di sincerità, di lealtà e di franchezza, e se non si dice tutto quello che abbiamo in testa e abbiamo nel cuore poi alla fine finiamo per non capirci o creare delle riserve e delle problematiche. Quindi tutti noi di fronte al CC, di fronte al Partito dobbiamo essere delle menti aperte e dei cuori aperti e mai avere delle riserve. Sputare fuori tutto quello che vogliamo dire, a quel punto ci aiutiamo l’uno all’altro, perché nessuno 'nasce imparato', perché nessuno è perfetto, tutti, compreso il Segretario generale, abbiamo bisogno dell’uno e dell’altro”.
Come ci ricorda spesso il compagno Scuderi, non c’è nulla al mondo più bello, più utile e più appagante per il progresso sociale e l’emancipazione del proletariato e dell’intera umanità che donare la propria vita alla causa del socialismo. Buon lavoro marxista-leninista allora a tutti noi.
Radichiamo e sviluppiamo il PMLI a Modena e provincia!
Spazziamo via il governo del nuovo duce Renzi!
 
Mettiamocela tutta, ciascuno al proprio posto di combattimento in base ai compiti che ci ha assegnato il Partito e concentrati sulle priorità, per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso affinché trionfi il socialismo e il proletariato conquisti il potere politico!
Uniti e combattivi, coi Maestri e il PMLI vinceremo!

18 novembre 2015