No alla blindatura delle frontiere dell'Ue
Il vertice del consiglio dei ministri degli Interni dei 28 paesi dell'Unione europea tenuto a Bruxelles il 20 novembre per discutere delle misure da adottare dopo gli attentato di Parigi decideva di blindare le frontiere con una modifica parziale del trattato di Schengen.
Come richiesto dalla Francia non viene rimessa in discussione la libera circolazione tra i paesi che aderiscono al trattato ma viene parzialmente modificata l'applicazione di un articolo, il 7.2 del trattato, per rendere obbligatori controlli come il rilevamento del impronte digitali e la scansione del viso per tutti, anche per i passeggeri europei.
Al giro di vite sui controlli si aggiungerĂ la schedatura dal 2016 per i passeggeri dei voli anche intracomunitari, in applicazione del fasmigerato Pnr, il passenger name record.
Lo spazio Schengen è composto da 26 Paesi europei, di cui 22 membri dell'Ue. Della Ue non ne fanno parte Gran Bretagna e Irlanda, Cipro, Croazia, Bulgaria e Romania. Extra Ue sono Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera. Dal 1995, per l'Italia dal 1997, sono stati aboliti i controlli sistematici alle frontiere interne dei Paesi aderenti. Il trattato prevede il sistema d'informazione comune di scambio di informazioni, chiamato Sis, per la registrazione degli ingressi nella Ue. Il sistema potrebbe adesso essere applicato per il controllo dei movimenti anche interni alla Ue. Questa e altre misure saranno oggetto del vertice dei ministri degli Interni in programma il prossimo 4 dicembre.
25 novembre 2015