“Time” cita il PMLI
Il settimanale statunitense Time Magazine
ha citato il PMLI nell'edizione on-line dell'11 dicembre. L'occasione è la presentazione del reportage che il fotografo olandese Jan Banning sta svolgendo nell'appressarsi del centenario della Rivoluzione d'Ottobre. In viaggio per il mondo, Banning sta documentando il lavoro politico quotidiano di coloro che si riferiscono all'ideologia del comunismo. Per ora Banning ha visitato in Italia le Sedi di diversi Partiti e Organizzazioni che si riferiscono al comunismo, tra cui la sede del PMLI e di Rifondazione, in Portogallo, la sede del PCP, in Nepal, diverse sedi del Partito Maoista. Il progetto di ricerca fotografica continuerà nel 2016, quando il reporter si recherà in Sud Africa e in Cile.
La prima pagina il Time
on-line dell'11 dicembre è stata dedicata a una bella immagine della Sede di Milano del PMLI, addobbata con i simboli del Partito, e alcuni compagni al lavoro intorno a un tavolo. Pubblicata anche una foto della Sede della Cellula “Nerina Lucia Paoletti” di Firenze, con una storica compagna fiorentina.
Le immagini catturate in giro per i tre Paesi, al di là delle intenzioni dell'autore che si dissocia dall'idea comunista, rappresentano la tenacia storica e il coraggio politico di migliaia di comunisti che nel mondo dedicano la propria vita alla causa del socialismo pur tra difficoltà di ogni genere, dalla povertà, che emerge evidente in alcune foto, al black-out dell'informazione, alla repressione e alle persecuzioni della borghesia.
Il servizio di Time
non è passato inosservato al sito Dagospia che ha il suo brodo di coltura nel gossip e nel rilancio degli oscuri intrecci con i servizi segreti e con la guerra per bande esistente all'interno delle istituzioni, dei partiti parlamentari, dell'alta finanza ed economia.
Nel rilanciare il servizio e le foto sul proprio sito, ne ha stravolto il contenuto allo scopo di ridicolizzare e offendere i comunisti. A cominciare dalla vignetta che raffigura quattro dei cinque Maestri del proletariato internazionale in atteggiamenti da sballo, ubriachi e con i bicchieri in mano, nel tentativo di trasmettere l'idea che i leader ideologici e politici del comunismo siano degli squilibrati. Per continuare con un titolo provocatorio in cui tenta di presentare i marxisti-leninisti italiani come dei “sopravvissuti alla morte delle ideologie” negli “antri rossi tappezzati di falci e martelli”. E' sempre stato questo l'atteggiamento dei reazionari. Per costoro i comunisti o non esistono o, se non riescono a negarne l'esistenza, sono dei mostri o dei nostalgici privi di senno.
Checché ne dica Dagospia, sono sotto gli occhi di tutti le belle immagini dei marxisti-leninisti italiani e dei comunisti in giro per il mondo che parlano di storie vere, pulite, di coraggio pagato ad alto prezzo, di lotta quotidiana al servizio del proletariato e delle masse popolari.
23 dicembre 2015