Sulle questioni teoriche della dittatura del proletariato1
Ottobre-dicembre 1974


I
In sintesi, la Cina è uno Stato socialista. Prima della Liberazione, non era molto diversa dagli Stati capitalisti. Tuttora continuiamo ad attuare un sistema salariale ad otto livelli, a praticare la distribuzione secondo il lavoro, e nello scambio attraverso la moneta. Tutto ciò non presenta molte differenze rispetto alla vecchia società. La differenza sta nel fatto che il sistema di proprietà è cambiato.

II
Perché Lenin ha parlato di esercitare la dittatura sulla borghesia? Vanno scritti degli articoli. Incarichiamo Chunqiao e Wenyuan2 di cercare delle citazioni su questa questione dagli scritti di Lenin, raccoglierle e inviarmele. Prima bisogna studiare, poi scrivere gli articoli. Sarà Chunqiao a dover scrivere questi articoli. Se tale questione non verrà chiarita, il revisionismo avrà la strada spianata. Tutto il Paese deve esserne messo a conoscenza.
Oggi in Cina continua ad esistere un sistema mercantile e nemmeno il sistema salariale si può considerare egualitario, visto che ci sono cose come il sistema a otto livelli, eccetera. Sotto la dittatura del proletariato, ciò può essere solo limitato.
Pertanto, se elementi come Lin Biao3 prendessero il potere, sarebbe molto facile per loro restaurare il capitalismo. Dobbiamo quindi studiare a fondo le opere del marxismo-leninismo.
Lenin ha detto che “la piccola produzione genera il capitalismo e la borghesia di continuo, ogni giorno, ogni ora, in modo spontaneo e in vaste proporzioni”. Questa situazione esiste anche in una parte della classe operaia e in una parte dei membri del Partito.
Fra il proletariato e fra il personale statale, senza eccezione, si trovano esempi di stile di vita borghese.
 
NOTE
1. Queste dichiarazioni di Mao, espresse fra l’ottobre e il dicembre del 1974, vennero riviste e corrette dall’Autore nel gennaio 1975 e distribuite ai comitati del PCC delle province, municipalità e regioni autonome, delle regioni militari, dei distretti militari e delle armate di campo ed ai gruppi dirigenti dei dipartimenti, delle commissioni e dei ministeri del CC e del Consiglio di Stato con circolare del 18 febbraio dello stesso anno. Successivamente, vennero pubblicate sul Quotidiano del popolo del 22 febbraio come prefazione alla raccolta di citazioni: Marx, Engels e Lenin sulla dittatura del proletariato.
Sulla base delle istruzioni di Mao, il contenuto venne approfondito e sviluppato negli articoli Sulla base sociale della cricca antipartito di Lin Biao (Yao Wenyuan) ed Esercitare la dittatura totale sulla borghesia (Zhang Chunqiao), pubblicati rispettivamente a marzo ed aprile 1975 sulla rivista teorica Bandiera rossa.
2. Zhang Chunqiao (1917-2005) era membro del Comitato permanente dell’Ufficio politico del CC del PCC, primo segretario del Comitato municipale di Shanghai del PCC e presidente del Comitato rivoluzionario della stessa città. A gennaio 1975 sarebbe divenuto anche viceprimo ministro del Consiglio di Stato e direttore del Dipartimento politico generale dell’Esercito popolare di Liberazione. Figura importante nel corso della Rivoluzione culturale, attivo soprattutto sulle questioni teoriche ed economiche, già vicepresidente del Gruppo centrale per la Rivoluzione culturale.
Yao Wenyuan (1931-2005) era membro dell’Ufficio politico del CC del PCC, secondo segretario del Comitato municipale del PCC e primo vicepresidente del Comitato rivoluzionario municipale di Shanghai, nonché responsabile nazionale della propaganda. Inizialmente critico letterario e politico, nel novembre 1965 firmò l’articolo Sul recente dramma storico “La destituzione di Hai Rui” , che costituì il “casus belli” della Rivoluzione culturale.
Entrambi furono liquidati e arrestati nell’ottobre 1976 in quanto membri della “banda dei quattro” insieme a Jiang Qing e Wang Hongwen.
3. Lin Biao (1907-1971) era stato vicepresidente del CC del PCC e successore designato di Mao sin dall’inizio della Rivoluzione culturale, che però aveva sabotato segretamente promuovendo una linea revisionista di “sinistra”. Quando la sua contraddizione con Mao divenne incontenibile, ormai smascheratosi, tentò un colpo di Stato l’8 settembre 1971. A seguito del fallimento di quest’ultimo, il 13 settembre tentò la fuga verso l’URSS, ma l’areo sul quale era precipitosamente fuggito precipitò in Mongolia per mancanza di carburante.

30 dicembre 2015