40 milioni secondo Mediapart
Putin ha finanziato il FN xenofobo e fascista di Le Pen
Anche la Lega di Salvini ha strettissimi rapporti col nuovo zar
Il Front National xenofobo e fascista di Le Pen è sotto accusa in Francia per finanziamento illecito. Da Putin, come conferma Marine Le Pen, sono arrivati almeno 9 milioni di dollari per il finanziamento delle presidenziali francesi del 2017. Denaro che il Cremlino avrebbe versato a Marine Le Pen, leader del Front National, attraverso un prestito erogato dalla First Czech Russian Bank, fondata nella Repubblica Ceca, ma con base a Mosca.
Secondo quanto riportato da un'inchiesta giornalistica, per il prestito il gruppo dirigente del FN avrebbe avviato contatti con diversi “sostenitori, intermediari e oligarchi” francesi e russi legati a Putin, tra cui Yuri Kudimov, ex agende del KGB nel gruppo dirigente della banca statale russa VEB Capital.
Secondo il sito francese Mediapart, il prestito però sarebbe ben più consistente e ammonterebbe a 40 milioni. I canali sono ancora da accertare. E in cambio Putin avrebbe chiesto al FN sostegno alla sua politica estera nei confronti della Crimea.
Comunque sia, non da ora Putin e Le Pen hanno intrecciato un filo nero di rapporti finanziari e politici, tanto che il FN è in cima alla lista dei partiti sostenuti dal dittatore russo finanziariamente, con milioni di dollari, e logisticamente con l’assistenza per manifestazioni e supporto mediatico e pubblicitario.
Anche la Lega Nord di Salvini si prostituisce nella speranza di entrare nel libro paga di Putin. Si intensificano infatti negli ultimi mesi i viaggi nella Federazione russa dei leader della Lega. Claudio D’Amico, ex parlamentare leghista, è un costante frequentatore dei salotti putiniani, della rete televisiva di Stato russa e del network Russia Today. E' in sostanza tra i principali fautori del legame della Lega con gli oligarchi russi. Da tempo, cura rapporti privilegiati con il deputato della formazione fascista a sostegno di Putin Russia Unita, Aleksej Puskov.
Con l’intento ufficiale di “stringere rapporti con la Russia” e di dare una “corretta informazione” su ciò che succede in Ucraina, nell’inverno 2013/2014 fu fondata l'associazione “LombardiaRussia”, il cui presidente è Gianluca Savoini, portavoce di Salvini. Presidente onorario è Alexej Komov, il reazionario attivista antiabortista e omofobo ambasciatore del Congresso Mondiale delle Famiglie all’Onu. Sul sito, i rappresentanti della Lega si sperticano nelle lodi della politica di Putin. L'associazione, che si definisce “culturale e apartitica”, in realtà ha il progetto politico ben preciso di sostenere i “valori” nazionalisti di stampo fascista enunciati da Putin nel corso del meeting di Valdai 2013: “Identità, Sovranità, Tradizione”.
Si tratta dunque anche per la Lega di un rapporto di natura strategica, basato su presupposti politici reazionari, che non si limita alla costruzione di un'opposizione da destra all'EU, a sostenere la Federazione russa contro l'Ucrania nell'interesse dell'alta borghesia russa. Quello che Putin sta costruendo, grazie all'asservimento di una serie di partiti nazionali nazifascisti, come tali disposti a vendersi al migliore offerente straniero, è una sorta di transnazionale fascista, anticomunista, xenofoba e omofoba.
13 gennaio 2016