Mentre i salari rimangono fermi
Rincarano scuola, acqua, trasporti
Nel 2016 le famiglie italiane pagheranno 551,5 euro in più. Lo afferma il Codacons, che ha elaborato uno studio sugli incrementi di spesa previsti per le famiglie. Cresceranno le tariffe per i servizi idrici e la raccolta rifiuti, per un totale di +137 euro su base annua. Il costo dell'acqua potabile aumenterà in media su scala nazionale del 5%, con punte superiori al 10% in alcune zone d'Italia, secondo le previsioni di Federconsumatori.
Aumenteranno anche i trasporti (aerei, treni, taxi, mezzi pubblici, traghetti) per un totale di spesa a famiglia di +44 euro. Inoltre, viaggiare sulle autostrade comporterà un aggravio di +27 euro. Nessuno di questi aumenti, secondo Legambiente, “è giustificabile, comprensibile o compensato da vantaggi o servizi extra".
Qui c'entra l'azione dei ministeri dei Trasporti e dell'Economia del governo Renzi che hanno autorizzato l'aumento delle tariffe per ben 6 concessionarie autostradali su 27. I salassi sono in arrivo in particolare per gli automobilisti e i camionisti che utilizzano la Milano-Torino: +6.5%, la nuova Tangenziale esterna di Milano +2.1%, la Pedemontana lombarda, appena inaugurata e quasi deserta, ma già con il pedaggio aumentato dell'1%. Sulla rete di Autostrade per l'Italia il rincaro dell'1.09%. Questo aumento calcolato su tutta la rete autostradale in realtà nasconde il folle aumento delle tariffe di alcune tratte: da Milano a Busto Arsizio, per arrivare a Malpensa, dal 1° gennaio si è passati da da 1,30 a 3 euro, +76.5%.
E' inoltre raddoppiata la tariffa mensile di Telepass Premium e Telepass extra, che adesso va a 1,5 euro.
Aumenti ingiustificabili, dal momento che il personale diminuisce, il costo del lavoro scende e il traffico cresce. L'associazione dei consumatori denuncia inoltre che per molte tratte i rincari sono solo sospesi e potrebbero essere sbloccati a breve.
Pesanti aumenti tariffari anche per i treni. Dal 1 gennaio l'alta velocità fa registrare un rincaro medio dei biglietti del +2,7%, che raggiunge quota +3,5% sulla tratta Roma-Milano.
Aumenta anche l'addizionale comunale sui biglietti aerei: ben 2,5 euro in più, portando la tassa a ben 9 euro a passeggero, 10 per gli aeroporti romani.
Aumenti odiosi riguardano anche i beni di prima necessità. Per gli alimentari una famiglia media spenderà +189 euro. Per la ristorazione +26 euro, per i servizi bancari +18 euro, per luce e gas +12 euro, per le tariffe postali +9 euro.
Il capitolo Istruzione è particolarmente pesante: +79 euro. Già qualche mese fa il Codacons aveva denunciato che per l’anno scolastico 2015/2016 le famiglie avrebbero speso in media 500 euro per ogni studente, cifra a cui si doveva aggiungere il costo dei libri di testo, con una spesa complessiva di corredo scolastico e libri di testo di oltre 1.100 euro a studente. Considerando che nelle famiglie c'è spesso più di uno studente, la spesa per l'Istruzione rappresenta uno dei capitoli più gravosi per i bilanci familiari.
Il carovita sta dunque falcidiando i sempre più magri bilanci delle masse popolari italiane. Aumenta tutto, rendendo sempre più insostenibili alcune spese e limitando la possibilità degli italiani di usufruire dei servizi essenziali, di spostarsi, di studiare. Aumenta per conseguenza anche la povertà e l'esclusione sociale. Le uniche cose che non aumentano sono le buste paga, le pensioni e la capacità di spesa delle famiglie, le quali anzi, tartassate da disoccupazione e licenziamenti, sono sull'orlo del fallimento.
La crisi in questo caso spesso c'entra poco. Lo sciagurato aumento dei costi dei servizi è una scelta politica perseguita ostinatamente e in maniera truffaldina dalle istituzioni borghesi per favorire i privati. E' questo il prodotto di almeno un ventennio di scelte politiche e manovre economiche antipopolari, dal governo del neoduce Berlusconi, al governo del nuovo duce Renzi, passando per i governi Monti e Letta, che hanno costretto le masse popolari ad accollarsi i tagli ai servizi e lievitazione folle delle tariffe per legge. Renzi continua imperterrito sulla stessa strada, confermando di non essere per nulla interessato ai sacrifici che ben conoscono milioni di famiglie italiane.
Insomma che le masse popolari facciano la fame lui se ne frega. L'importante è che la borghesia ingrassi.
20 gennaio 2016