A Trapani schierati 4 caccia bombardieri contro lo Stato islamico in Libia
Ormai a Palazzo Chigi i tamburi di guerra contro lo Stato islamico in Libia suonano incessantemente. E' in questo forsennato contesto interventista anti IS che è stato disposto il dislocamento di ben quattro caccia Amx del 51° Stormo di Istrana (Treviso) presso la base dell’aeronautica militare di Birgi, in provincia di Trapani. Questa misura, si legge in un comunicato dello stato maggiore, “si va ad inserire tra quelle adottate, in precedenza, dal governo nell’area mediterranea relative all’operazione “Mare sicuro”, che avevano già visto lo schieramento del Predator, un aereo senza pilota.
Lo spostamento dei 4 caccia avviene contestualmente alla riunione del 19 gennaio a Palazzo Chigi, presieduta dal nuovo duce Renzi, al quale hanno preso parte i ministri di Esteri, Difesa ed Interno, i vertici militari e dei servizi segreti.
Il pretesto di Renzi, è quello della “sicurezza”. Come precisa una dichiarazione dello Stato Maggiore, la decisione sarebbe infatti “maturata a seguito dei recenti sviluppi nell’area dei paesi del Nord Africa e del conseguente deterioramento delle condizioni di sicurezza”. In realtà l'operazione è unicamente mirata ad assicurare la difesa degli “interessi nazionali” nell’area del Mediterraneo Centrale, in un Paese, la Libia, da sempre da sempre considerato dagli imperialisti italiani come il proprio cortile di casa, in un momento in cui lo Stato islamico avanza, sottraendo terreno e impianti petroliferi e in cui crescono la concorrenza interimperialista per la spartizione della regione, come dimostrano i continui sorvoli di aerei francesi, americani ed inglesi sul Nord Africa.
Il dislocamento in Sicilia dei caccia bombardieri è una decisione presa unicamente per la difesa degli interessi imperialisti dei guerrafondai italiani che aspettano solo di avere un ruolo di primo piano nella missione militare in Libia.
Non c'entra dunque nulla la salvaguardia della sicurezza nazionale. Al contrario, con questo ulteriore schieramento aggressivo in Sicilia aumentano il rischio e l'insicurezza per il territorio e la popolazione italiana, a partire da quella siciliana, che già è costretta a convivere con la base USA di Sigonella e il mostruoso progetto del MUOS. Mentre il popolo italiano viene esposto ai rischi di una possibile ritorsione dell'IS sul nostro territorio. Ecco perché se tiene alla propria sicurezza e alla pace, deve opporsi a ogni atto interventista e guerrafondaio del governo imperialista del nuovo duce Renzi, rifiutandosi di diventare carne da cannone per l'imperialismo italiano. E Renzi, dimostratosi ancora una volta una iattura per la sua politica interna ed estera, va cacciato, prima che trascini il Paese nel bagno di sangue di un conflitto imperialista.
27 gennaio 2016