Un milione in cento città. Manifestazione anche a Berlino, Londra, Bruxelles e New York
In piazza non solo LGBT per unioni civili
Il papa contrario ai matrimoni delle coppie con lo steso sesso. Provocazione di Maroni, governatore della Lombardia
Diritti uguali per tutte le famiglie
La più imponente manifestazione italiana di sempre a sostegno delle unioni civili, lanciata, in vista della discussione in Senato del ddl (Disegno di Legge) Cirinnà sulle unioni civili, da Arcigay, ArciLesbica, Agedo (Associazione dei genitori di persone gay), Famiglie Arcobaleno, Mit (Movimento di Identità Transessuale), ha visto scendere in piazza il 23 gennaio un milione di persone, da Aosta a Ragusa, da Milano a Palermo, da Cagliari a Venezia, grazie al sostegno diffuso di partiti, sindacati e di una miriade di associazioni, non soltanto del movimento lgbt italiano. In centinaia anche alle manifestazioni organizzate dai presidi di New York, Monaco, Berlino, Francoforte, Vienna, Bruxelless, Dublino, Limerick, Copenaghen e Londra.
I sit in si sono svolti in un'atmosfera vivace e combattiva. I promotori hanno chiesto a tutti i manifestanti di raggiungere il concentramento con una sveglia. Una volta in piazza gli orologi, sincronizzati all'orario stabilito, hanno suonato tutti insieme la sveglia ai parlamentari borghesi, che si rifiutano ancora di accettare l'uguaglianza dei diritti civili per tutti, a prescindere dall'orientamento sessuale.
La manifestazione più importante si è svolta a Milano
, dove in migliaia si sono ritrovati in piazza della Scala. La giornata è stata preceduta dalla provocazione del governatore della Regione Lombardia, il fascioleghista Roberto Maroni, che ha fatto scrivere sulla facciata del Pirellone, il palazzo della giunta, “Family day” in appoggio alla manifestazione reazionaria e clericofascista in difesa della concezione cattolica di stampo medievale della famiglia che si svolgerà sabato 30 gennaio.
Una provocazione che ha avuto come unico risultato quello di riempire ancor di più la piazza. La pagina Facebook istituzionale della Regione Lombardia inoltre è stata per diversi giorni sotto attacco di una sfilza di messaggi di critica.
A Torino
in almeno 7mila si sono dati appuntamento in piazza Carignano. Diverse migliaia a Genova
, dove un corteo danzante ha attraversato il centro città. Le sveglie sono state fatte squillare anche davanti a Palazzo Tursi, sede del Comune.
Partecipate manifestazioni anche nelle principali città dell'Emilia-Romagna.
A Firenze
, circa 3mila manifestanti hanno partecipato al concentramento in piazza della Repubblica, in centro. In Toscana manifestazioni ad Arezzo
, Grosseto
, Lucca
, Massa
, Pistoia
, Viareggio
, Piombino
e Livorno
.
A Roma,
la piazza del Pantheon si è riempita di migliaia di manifestanti, che hanno portato centinaia di bandiere arcobaleno, mentre altri, come raccomandato dalle associazioni lgbt, indossavano sveglie e orologi da muro al collo.
A Napoli
, l'unica città ad aver organizzato una marcia per i diritti, in migliaia sono confluiti in piazza del Plebiscito, illuminando il colonnato con i colori arcobaleno. In piazza, anche i rappresentanti dell'Anpi, studenti e sindacati.
A Palermo
, in una piazza Verdi gremita di manifestanti si è svolta un'allegra e combattiva manifestazione. Molti i giovani e le coppie con i figli in passeggino. Tra le adesioni, quelle della Fondazione Teatro Massimo, Amnesty Italia, Coordinamento Palermo Pride, Arci Palermo.
Completamente all'opposto della sensibilità popolare, le posizioni delle alte gerarchie vaticane e dei politicanti borghesi italiani loro servi. Il papa, buttando la maschera da democratico con cui ama camuffarsi, ha esternato sul tema, rifacendosi alla secolare e ammuffita concezione reazionaria e oscurantista della famiglia. Concedendosi uno dei soliti interventi invasivi nella politica interna italiana, cui il Vaticano è stato avvezzato da Mussolini in poi, ha dichiarato che non bisogna confondere “la famiglia voluta da dio e ogni altro tipo di unione”.
Sotto attacco da parte dei reazionari sono l'unione civile tra persone dello stesso sesso e l'estensione dello “stepchild adoption” (adozione del figliastro), cioè adozione del figlio del compagno/a, anche alle coppie di fatto, comprese quelle di genitori dello stesso sesso.
Pilatesca risulta la posizione del nuovo duce Renzi sulle polemiche che si sono aperte intorno al testo Cirinnà, che rischia, benché annacquato e debole, di essere completamente stravolto. "Io credo – ha detto - che se non troveremo un punto di equilibrio, bisognerà andare a votare in Parlamento a scrutinio libero con voto di coscienza".
Lo stravolgimento del ddl non verrebbe accettato da lbgt che non vogliono “nessun passo indietro sulle tutele previste nel testo attuale”. Un testo monco e parziale, non condivisibile da parte del PMLI in quanto non concede gli stessi diritti a tutti i tipi di famiglia, compreso il matrimonio.
27 gennaio 2016