Il PC di Rizzo arruola persino gli ex nazi-fascisti
Il PC di Marco Rizzo ha presentato i suoi candidati a sindaco con lo slogan “Tornano i veri comunisti”. Non è così, perché le porte di quel partito sono aperte persino agli ex nazi-fascisti. E' il caso di Vincenzo Cialini, a noi ben noto in quanto per due volte, nel 2005 e nel 2014, ha tentato di infiltrarsi nel PMLI chiedendo l'ammissione.
Dalla sua biografia autocritica, richiestagli dal nostro Partito prima di valutare la sua domanda di adesione al PMLI, “in quanto oggi è l'unico e sincero partito comunista”, si legge che all'età di 17 anni, era il 1999, fino all'età di 24 anni ha fatto parte di gruppi nazi-fascisti.
Prima nel Fronte nazionale di Adriano Tilgher, poi, nel 2000, del movimento sociale Fiamma tricolore di Pino Rauti, quindi, nel 2001, nel movimento Fascismo e libertà, dal 2003 al 2006 nella rivista “Comunitarismo” diretta dal terrorista fascista Maurizio Neri; successivamente fonda il gruppo “nazionalcomunista” G. Stalin a Giulianova in provincia di Teramo. Infine si iscrive, nel 2006, al PdCI di Diliberto e non al PMLI perché già immaginava “che ci sarebbero stati problemi con l'adesione”.
Così conclude l'autobiografia autocritica del settembre 2012, all'età di 30 anni: “Oggi, dopo 6 anni dalla mia ultima esperienza politica, ho maturato la volontà di migliorare il mio lavoro politico, di essere comunista e antifascista, decidendo di chiedere l'adesione al partito che, unico in Italia, ha saputo e sa difendere i veri Maestri del proletariato internazionale, senza doversi misurare con le elezioni di questo Stato borghese e capitalista: il PMLI!”.
Ma non sa spiegare i motivi del suo salto dal nazi-fascismo al marxismo-leninismo. Non poteva perché è rimasto un nazi-fascista. Lo prova il fatto che nel momento stesso in cui cerca di accreditarsi come comunista presso il PMLI esalta il “caro Prof. Salvatore Tringali, reduce dal Criminal Fascist Camp in America, e ottimo educatore politico a cui devo molto, non solo politicamente ma anche dal punto di vista umano e personale”.
A costui, nel novembre 2006, Cialini dedica un articolo in memoria sulla rivista fascista “Orion” usando queste parole: “Istruttore dei Balilla moschettieri catanesi ed ebbe più volte il soddisfacente riconoscimento di poter far sfilare i suoi piccoli allievi durante la visita del Duce, in Sicilia. Numerose sono le foto che lo ritraggono col pugnale d'ordinanza teso al cielo a salutare il passaggio di Mussolini”. E conclude: “Arrivederci, Prof... e guidaci ancora, da lassù, nel buio caos della materia che ci circonda”.
Ovviamente un simile fascista doc, mai veramente pentito, non poteva certo entrare nel PMLI. Porte aperte invece tra i falsi partiti comunisti come quelli di Diliberto e Rizzo. Quest'ultimo addirittura l'ha nominato membro del Comitato regionale del PC dell'Abruzzo e gli ha affidato il compito di tenere la relazione introduttiva del convegno su “Il realismo socialista di Stalin per la società moderna” che si svolgerà il 5 marzo prossimo a Teramo (vedi riproduzione del volantino).
A noi ciò non fa meraviglia perché nel partito dei “veri comunisti” c'è posto per qualsiasi imbroglione e scalatore politico. Anche per chi fino a ieri ha fatto parte del partito socialista del sottosegretario Nencini e che non ha mai torto un capello al capitalismo e allo Stato borghese. Com'è il caso di Nunzia Amura, candidata sindaco di Napoli.
17 febbraio 2016