Mattarella, allora deputato DC, frequentava un circolo massonico infestato da mafiosi
Tra i tanti boss politici e mafiosi, dirigenti dei servizi segreti, amministratori pubblici, magistrati e industriali che negli anni Ottanta frequentavano il circolo massonico “Scontrino” situato nel centro di Trapani c'era anche l'attuale capo dello Stato, Sergio Mattarella, all'epoca deputato DC.
L'inquietante verità è stata messa nero su bianco il 28 luglio scorso con la pubblicazione delle motivazioni della sentenza con la quale la Corte d’Assise di Trapani il 16 maggio 2014 ha condannato all’ergastolo il boss Vincenzo Virga e il killer mafioso Vito Mazzara per l'assassinio del giornalista antimafia Mauro Rostagno avvenuto il 26 settembre 1988.
Durante il processo la “gola profonda” Paolo Scontrino ha spiegato che “il Gran Maestro Giovanni Grimaudo, che mandava avanti il circolo, era notoriamente un venerabile e che i personaggi che accettavano di andare a tenere conferenze sapevano di avvicinarsi ad ambienti massonici”.
E tra i frequentatori del circolo che la Corte d'Assise di Trapani definisce “un vero e proprio tempio massonico” insieme a Mattarella c'erano anche i deputati DC Calogero Mannino e Francesco Canino (deceduto a febbraio 2014), Carlo Vizzini (PSDI), l'onorevole Nicola Ravidà, sindaco di Sciara, e l'ex sindaco di Trapani Erasmo Garuccio deceduto nel marzo scorso. E poi ancora: Carmelo Lombardo, giudice del tribunale di Trapani, ma soprattutto c'erano i boss di Cosa nostra del calibro di Gioacchino Calabrò, l’artificiere della strage di Pizzolungo, Filippo Rosolino, Antonino Monticciolo, Giovanni Bastone, Giovan Battista Agate, Pietro Fundarò.
Quando l’11 aprile 1986 la polizia perquisì il circolo massonico situato in un palazzo di via Carreca, nel centro storico trapanese, saltarono fuori sei logge: Iside, Iside 2, Osiride, Ciullo d’Alcamo, Hiram e Cafiero, ma anche una copiosa documentazione di agende e rubriche fitte di numeri di telefono di esponenti politici locali e nazionali. I loro nomi, ora messi nero su bianco tra le motivazioni del verdetto su Rostagno, li aveva già elencati in aula il generale Nazareno Montanti, ex dirigente dei carabinieri di Trapani.
Il rapporto e la deposizione davanti ai giudici resa da Montanti sulle indagini e la documentazione sequestrata nella sede di via Carreca è stata confermata anche da Scontrino che nel suo verbale reso alla Criminalpol il 28 ottobre nel 1986 raccontò come il centro Scontrino organizzasse “conferenze alle quali mi risulta abbiano partecipato l’on. Sergio Mattarella, l’on. Vincenzino Culicchia (oggi Pdr), l’on. Francesco Canino (morto nel 2014)” ma anche “il rabbino Toaf” e ancora “lama tibetani, tale padre Antonj di religione Indù, Dacia Maraini… e altri’’.
Circostanza confermata anche da Carmelo Buscaino, fedelissimo di Grimaudo, che il 16 gennaio 1987 riferisce ai giudici che: “Sono state organizzate conferenze con prevalente carattere religioso... Ad esse hanno presenziato anche autorità del mondo politico. Ricordo che in una riunione fu presente l’on. Sergio Mattarella”.
Oltre alle agende, i biglietti da visita e i numeri di telefono di politici, magistrati, mafiosi e “fratelli” rinvenuti nel circolo Scontrino di Trapani, c'è anche una lettera di Mannino, datata 24 ottobre 1984, e indirizzata al Gran Maestro Giovanni Grimaudo, nella quale il boss DC informava che era stato concesso al centro Scontrino “un contributo in denaro”.
Poco prima di essere ucciso, Rostagno indagava proprio sul mondo delle logge. L’avvocato Antonio Marino, ex segretario del PCI a Trapani, ha rivelato che sulla scoperta della loggia segreta Iside 2, alla quale erano iscritti “soggetti importanti”(oltre a Calabrò, il mafioso Natale L’Ala e il principe Gianfranco Alliata di Montereale, coinvolto e poi prosciolto dall’indagine sul golpe Borghese), si era confrontato con Mauro più di una volta.
L’avvocato racconta che il primo editoriale sul caso Scontrino firmato da Rostagno, il 22 febbraio del 1988, fu connotato da una “plateale banalizzazione della vicenda”: fino ad insinuare che fosse tutta “una montatura di Sergio Mattarella per colpire l’avversario Canino”.
In realtà, ha raccontato Marino: “Mauro mi disse: faccio finta di non aver capito, perché è una cosa grossa e voglio indagare ancora”. Il legale racconta anche che Rostagno volle incontrare il giudice istruttore Nunzio Trovato, per riferirgli che si era recato al circolo Scontrino, scoprendo che Licio Gelli per due volte era stato a Trapani, proprio nel periodo della costituzione di Iside 2, anche se Grimaudo ha sempre smentito.
Professore di filosofia, l’organizzatore delle iniziative culturali del circolo Scontrino era proprio il Gran Maestro, che esibiva le sue conoscenze con i politici, mentre teneva riservate le amicizie con l’avvocato catanese Michele Papa, che vantava precedenti per banda armata, e con Pino Mandalari, il commercialista di Totò Riina.
Parlando delle relazioni altolocate di Grimaudo, però, la “gola profonda” Paolo Scontrino ha spiegato che era così notorio il suo ruolo di Venerabile, da presumere “che i personaggi invitati alle conferenze sapessero di avvicinarsi ad ambienti massonici”.
In una nota diffusa dal Quirinale all'indomani della pubblicazione della notizia sui quotidiani Mattarella ha precisato di essersi recato al circolo massonico “una sola volta... nei primi anni Ottanta, in occasione della conferenza, sulla giustizia tributaria, di un collega professore della Facoltà di Giurisprudenza di Palermo che mi ha invitato ad assistervi”.
Insomma puzzo di mafia e massoneria sembra non abbandonare il Quirinale: fino a ieri con Napolitano e il patto tra Stato e mafia e ora con Mattarella e l'inquietante intreccio fra politica-mafia-massoneria.
17 febbraio 2016