In vista delle elezioni comunali di Napoli
4 candidati per la corsa alle primarie PD di marzo
Nessun candidato rispecchia gli interessi del proletariato e delle masse popolari
Redazione di Napoli
Giovedì 4 febbraio sono state chiuse le candidature per le primarie PD del prossimo 6 marzo quando il partito di Renzi sceglierà il candidato da contrapporre all’attuale neopodestà De Magistris. Una chiusura al veleno con l’esclusione dell’ex viceministro Antonio Ranieri - già destra PCI, sostenuto, tra gli altri, da Giorgio Napolitano - escluso per l’eccessiva burocrazia del partito di Renzi; ma anche con le dichiarazione dei Verdi che tramite il consigliere regionale Borrelli hanno così affermato: “non partecipiamo alle primarie, ci sembrano una resa dei conti tra bande politiche”.
La griglia di partenza dei candidati è formata dall’ormai quasi 70enne Antonio Bassolino, ex governatore della Campania ed ex neopodestà di Napoli, già ministro del Lavoro con il governo D’Alema; l’avvocato Valeria Valente, già consigliere comunale ma anche assessore DS nella giunta antipopolare della DC Iervolino a Napoli e poi deputato PD dal 2013; Marco Sarracino, membro della direzionale nazionale del partito e segretario dei Giovani democratici, appoggiato dalla CGIL napoletana. Sorprende la candidatura dell’oncologo Antonio Marfella, come espressione nel PD della componente socialista che, in prima fila nelle lotte ambientali con “Medici per l’ambiente”, cerca di convogliare i voti dei Comitati territoriali nella tornata delle primarie.
Le primarie del PD, che dovranno scegliere il candidato alla poltrona di sindaco a Napoli alle elezioni primaverili, oltre ai problemi e ai veleni interni alle correnti del maggior partito del regime neofascista che ha determinato l’esclusione di Ranieri, ha visto anche dubbi sulla corretta determinazione del tesseramento, con circoli collegati con Caf che avrebbero una sorta di esclusiva per le pratiche di invalidità e, dunque, preferiti da vecchi e nuovi iscritti nel PD.
Questi veleni ma anche i candidati PD, cominciando dai vecchi volponi come Bassolino e Valente, confermano ancora una volta che gli stessi non rappresentano gli interessi, i problemi e le aspirazioni del proletariato e delle masse popolari che devono punire questi avventurieri di regime desertando le primarie del 6 marzo prossimo.
24 febbraio 2016