Violando la sovranità del Paese nel silenzio dell'Onu e della UE
Gli Usa bombardano l'IS in Libia
Usa e Ue già in azione con forze speciali e dei servizi
Molte le vittime civili tra cui donne e bambini
La mattina del 19 febbraio cacciabombardieri F-15E americani decollati da una base in Europa hanno compiuto un raid in Libia contro una base dello Stato islamico nella zona di Sabratha, nell'Ovest del Paese al confine con la Tunisia. Secondo quanto comunicato da fonti del Pentagono obiettivo dell'attacco un presunto campo di addestramento dell'Is nel quale si sarebbe trovato l'organizzatore degli attacchi dello scorso anno al museo Bardo a Tunisi e a Sousse. Mentre l'Onu e l'Unine europea (Ue) sono impegnati nella costituzione di un governo di transizione in Libia che possa almeno chiedere formalmente l'aiuto internazionale e quindi dare una falsa legittimità agli interventi militari esterni, l'imperialismo americano non si fa scrupoli a violare la sovranità libica e replicando la tecnica dei raid aerei con la quale conduce finora la guerra all'Is anche in Siria e Iraq anticipa la nuova operazione militare nel paese.
Le vittime del raid Usa sarebbero una quarantina, fra queste civili, donne e bambini. Anche se il portavoce del Pentagono, Peter Cook, ha sostenuto che il campo è stato tenuto sotto controllo “per settimane” e che “al momento dell'attacco non c'erano indicazioni sulla presenza di alcun civile”.
Il segretario della Difesa degli Stati Uniti, Ashton Carter, aveva recentemente dichiarato che Washington intende colpire i militanti dell'Is in Libia “tenendo sempre aperta la possibilità di condurre azioni militari unilaterali”, senza dover rendere di conto neanche agli alleati. E Onu e Ue tacciono avallando l'azione degli Usa.
D'altra parte la strategia di intervento in Libia dei paesi imperialisti europei, e dell'Italia di Renzi che pretende la guida dell'operazione, prevede anche una fase di incursioni sulle coste libiche, secondo quanto previsto nel documento redatto dall’ammiraglio italiano Enrico Credendino e reso pubblico da Wikileaks, sull’invio di truppe in Libia nel quadro dell’Operazione Sophia avviata dall’Unione europea nel giugno dello scorso anno. Operazione che avrebbe come bersagli gli organizzatori dei trasporti dei clandestini ma che rappresenta di fatto l'anticamera di un massiccio intervento militare imperialista in Libia.
Al momento, secondo fonti libiche, Usa e Ue sarebbero già in azione con forze speciali e dei servizi in diverse città, tra cui Bengasi e Zintan. E non sarà un caso se il 22 febbraio il governo Renzi confermava di aver dato il via libera alla partenza di droni americani, non solo per missioni di spionaggio ma anche armati, dalla base di Sigonella per operazioni militari contro l'Is in Libia e in Africa del Nord. I droni americani che partono dall'Italia potranno essere usati per ora solo a “scopo difensivo”, precisava il governo italiano, per proteggere le forze speciali americane che si trovano in Libia. Ma cosa c'è di difensivo nell'intervento militare imperialista in Libia?
24 febbraio 2016