Per aver cacciato il prefetto di Enna anti-Crisafulli
Alfano indagato
Dal nostro corrispondente della Sicilia
E' indagato il ministro dell'interno Angelino Alfano, NCD, boss dell'agrigentino, per abuso d'ufficio commesso il 23 dicembre 2016, durante una riunione del Consiglio dei ministri, presieduta da Matteo Renzi. L'accusa è legata al trasferimento del prefetto di Enna, Fernando Guida, spedito a Isernia, quando aveva iniziato a dare fastidio a Vladimiro Crisafulli, il Cuffaro del PD.
Nella stessa vicenda ha collezionato il suo ennesimo avviso di garanzia anche lo stesso boss dell'ennese. Indagati anche il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, PD, il suo segretario particolare, l'ex-dalemiano adesso renziano, Ugo Malagnino, e il presidente dell’università Kore di Enna, Cataldo Salerno.
Le indagini vengono avviate dal Procuratore capo di Enna, Calogero Ferrotti che, prima di lasciare la città il 30 dicembre 2015, spedisce un rapporto sul caso della rimozione del prefetto al Procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, che decide di iscrivere nel registro degli indagati ministro e cumpari.
E' il 18 dicembre, quando il prefetto Fernando Guida ancora nella sua sede accelera le pratiche per il commissariamento della fondazione Kore, che designa il presidente dell'università di Enna, tanto cara a Crisafulli. Il procedimento avrebbe portato all’azzeramento di tutte le cariche dell’Ateneo. Ce n'è abbastanza per mandare in fibrillazione il boss Crisafulli che intravede all'orizzonte la perdita di un importante pilastro del suo potere clientelare.
Crisafulli, indagato nell'ambito dell'inchiesta che riguarda la succursale ennese dell'università di medicina di Bucarest, viene intercettato il 21 dicembre dalla Procura di Enna, mentre chiama Ugo Malagnino, capo della segretaria del viceministro Filippo Bubbico. Secondo gli investigatori, il boss dell'ennese fa pressione su Ugo Malagnino per perorare presso le alte sfere la causa dell’università Kore.
Nelle intercettazioni, Crisafulli dice a Malagnino “bisogna risolvere questa cosa prima che il ministro parta per le vacanze” e per gli inquirenti si riferisce infatti al trasferimento del prefetto Guida. Passano 48 ore da quella telefonata e il Consiglio dei ministri senza alcuna motivazione trasferisce inaspettatamente a Isernia il prefetto.
Secondo gli inquirenti, inoltre Crisafulli chiede a Firrarello, ex senatore del PD, ex sindaco di Bronte, nonché suocero del sottosegretario del NCD, Giuseppe Castiglione, un incontro urgente mirato proprio a contattare Alfano al fine di spostare il prefetto.
Gli investigatori ritengono che l'incontro si sia svolto, poiché hanno ricostruito mediante i tabulati telefonici gli spostamenti di Firrarello e Crisafulli e hanno rilevato la loro compresenza in un punto del centro di Catania.
I pubblici ministeri stanno valutando le telefonate di Firrarello per trovare se vi siano stati contatti con il ministro Alfano. Il ministro tende a minimizzare e insabbiare lo scandalo “È un caso nato morto - dichiara - superato e smentito dai fatti”, ne sarebbe una prova il commissariamento avvenuto. C'è un “però” molto consistente. Il commissariamento certo è avvenuto, ma è estremamente tardivo e arriva il primo febbraio dai vertici della Prefettura di Enna, nominati dal ministero in sostituzione al prefetto rimosso. Cioè il commissariamento avviene lo stesso giorno in cui il ministro dell’Interno Alfano riceve l’avviso di garanzia. Una sorta di corsa ai ripari, che più che mostrare l'innocenza di Alfano, dimostra quanto egli abbia favorito fino ad un certo punto almeno gli intrallazzi mafiosi di Crisafulli e quanto sia implicato in questa sporca vicenda.
E ci chiediamo come mai Renzi non si oppose all'anomalo e immotivato trasferimento del prefetto di Enna, dopo appena un anno e mezzo dalla nomina, avallandone la rimozione durante la seduta della presidenza del Consiglio dei ministri. Ci sono dentro allo stesso modo PD ed NCD, dai dirigenti locali fino ai ministri. Tutti sono responsabili. Lo stesso commissario inviato da Renzi a Enna, Ernesto Carbone mentre si affretta a prendere le distanze dall'impresentabile Crisafulli non dice nulla sul comportamento dei vertici del Pd, del viceministro renziano Bubbico e di Malagnino e copre lo scandalo che ha investito Alfano, il quale sta perpetrando ad Enna lo stessa sistema crisafulliano.
9 marzo 2016