Il Belgio manda gli F-16 a bombardare la Siria
Lo scorso 2 marzo il ministro degli Esteri, Didier Reynders, aveva annunciato la volontà del governo belga di estendere alla Siria i raid degli F-16 dell’aviazione belga contro lo Stato islamico (Is); i caccia di Bruxelles erano in azione Iraq già dal 2014 in Iraq. “Credo che non abbia senso - spiegava il ministro - limitare la nostra azione all’Iraq senza estenderla oltre il confine (con la Siria, ndr) se i terroristi operano anche oltre questo confine”.
Il 22 marzo i due attacchi all’aeroporto internazionale di Zaventem e nella metropolitana di Bruxelles erano rivendicati dall'Is con un comunicato diffuso da Amaq News nel quale si affermava tra l'altro che "promettiamo giorni cupi agli Stati crociati che si sono alleati contro lo Stato Islamico, rispondiamo alla loro aggressione contro il nostro Stato”. Un ragionamento chiaro, voi ci colpite, noi rispondiamo. Per interrompere la catena bombardamenti-attentati potrebbe forse essere sufficiente cessare i raid imperialisti in Siria e Iraq.
Invece il 25 marzo il premier belga Charles Michel confermava che gli F-16 bombarderanno l’Is in Siria, una posizione in piena sintonia con gli altri paesi imperialisti crociati che continuano a colpire lo Stato islamico e a esporre le loro popolazioni alla reazione degli aggrediti.
6 aprile 2016