Dati del ministero dell'Interno relativi al 2014
Emergenza sfratti: 1 ogni 300 famiglie, 100 al giorno
2 milioni di famiglie in diasagio abitativo
Mentre il nuovo duce Renzi e il suo tirapiedi all'economia Padoan continuano straparlare di un'Italia immaginaria “fuori dalla crisi” e con “timidi segnali di ripresa”, i fatti di ogni giorno svelano una situazione economica e sociale a dir poco drammatica dove disoccupazione, povertà, precarietà, divario sociale e disagio abitativo sono in forte e continuo aumento.
La conferma arriva dai dati diffusi il 5 gennaio scorso dal ministero dell’Interno relativi agli sfratti nell’anno 2014 che hanno destato un forte allarme non solo per l’enorme fetta di popolazione che ne è colpita, ma perché si tratta di un trend confermato anche nei mesi del 2015, in crescita costante del 5-7% secondo le associazioni e i sindacati di categoria.
Il rapporto “Gli sfratti in Italia. Andamento delle procedure di rilascio di immobili ad uso abitativo” stilato dal Dipartimento per le Politiche del Personale dell’Amministrazione Civile e per le Risorse Strumentali e Finanziarie Ufficio Centrale di Statistica, conferma che in Italia ci sono oltre 2 milioni di famiglie che vivono in forte disagio abitativo e gli sfratti sono la principale componente di questo inaccettabile dramma sociale.
I provvedimenti esecutivi di rilascio di immobili ad uso abitativo emessi nell’anno 2014 ammontano, in totale, a 77.278 (+5.3% dal 2013 e +47.8% dal 2008) di cui: 3.433 per necessità del locatore, 4.830 per finita locazione e 69.015 per morosità e altra causa.
Il quadro della ripartizione territoriale del fenomeno evidenzia che i titoli esecutivi emessi nei soli capoluoghi di provincia, pari a 39.469, costituiscono il 51,1% del totale nazionale.
Nel periodo in esame, le richieste di esecuzione presentate all’Ufficiale giudiziario sono 150.076 e gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’Ufficiale giudiziario ammontano a 36.083.
Il raffronto con i dati riferiti all’anno 2013 evidenzia per i provvedimenti di sfratto emessi un incremento in Italia del +5%. Tale incremento risulta più rilevante in Molise (+86,1%), Puglia (+57,9%), Marche (+37,2%), Trentino Alto Adige (+32,2), Sardegna (+23,5%), Liguria (+19,6%) e Abruzzo (+17%).
Anche per le richieste di esecuzione presentate all’Ufficiale Giudiziario e per gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario il rapporto con l’anno 2013 fa registrare un incremento, a livello nazionale, rispettivamente del +14,6% e del +13,5%.
Nel corso del decennio 2005-2014 i provvedimenti di sfratto sono cresciuti del 69%, mentre quelli effettivamente eseguiti sono aumentati del 41%.
Nel lungo periodo il rapporto tra i provvedimenti di sfratto emessi e il numero delle famiglie residenti in Italia mostra un significativo peggioramento passando da uno sfratto ogni 515 famiglie nel 2005 a uno sfratto ogni 334 famiglie nel 2014.
In altri termini ciò significa che in Italia si verificano quasi 100 sfratti al giorno per un totale di oltre 36mila nuclei familiari colpiti.
Dall’analisi dei dati riferiti ai provvedimenti di sfratto emessi nell’anno 2014 emerge che il maggior numero di questi si concentra in Lombardia con 14.533 provvedimenti (pari al 18,8% del totale nazionale), seguita dal Lazio con 9.648 (pari al 12,5%), dal Piemonte con 8.256 (10,7%), dall’Emilia Romagna con 6.800 (8,8%), dalla Puglia con 6.131 (7,9%), dalla Toscana con 6.117 (7,9%) e dalla Campania con 5.855 (7,6%).
Per quanto concerne le richieste di esecuzione presentate all’Ufficiale giudiziario la regione che in assoluto presenta il valore più elevato nell’anno 2014 è la Lombardia con 51.891 richieste (pari al 34,6% del totale nazionale); seguono, a distanza, l’Emilia Romagna con 20.750 (13,8%), il Lazio con 13.251 (8,8%) e la Toscana con 12.222 (8,1%).
La regione che presenta il maggior numero di sfratti eseguiti con l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario è sempre la Lombardia con 6.640 sfratti eseguiti (pari al 18,4% del totale nazionale), seguita dall’Emilia Romagna (n. 5.472, pari al 15,2%), dal Lazio (n. 3.503, pari al 9,7%), dalla Toscana (n. 3.323, pari al 9,2%), dal Veneto con 2.682 (7,4%), dalla Campania con 2.631 (7,3%) e dal Piemonte con 2.345 (6,5%).
Segno evidente che ormai la crisi economica e finanziaria del capitalismo colpisce duro anche nelle regioni del Centro-Nord storicamente più ricche e industrializzate.
Un peggioramento della situazione si evince dal rapporto tra i provvedimenti di sfratto emessi e il numero delle famiglie residenti in Italia che si attesta, per l’anno 2014, a uno sfratto ogni 334 famiglie a fronte di uno sfratto ogni 351 famiglie nel 2013. Le regioni che nel 2014 presentano il rapporto uno sfratto/famiglie peggiore di quello nazionale sono: Liguria (1/242), Piemonte (1/244), Puglia (1/258), Toscana (1/268), Lazio (1/273), Emilia Romagna (1/293), Valle d’Aosta (1/299), Lombardia (1/302) e Umbria (1/329).
I provvedimenti di sfratto emessi, nel corso del 2014 , nelle province di Torino, Milano, Venezia, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania, e Palermo sono stati in totale 31.212 (pari al 40,4% del totale nazionale).
Le richieste di esecuzione presentate all’Ufficiale Giudiziario - pari, in tali aree, a 63.714 - e gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario - pari a 11.749 - costituiscono, rispettivamente, il 42,5% ed il 32,6% del totale nazionale.
La maglia nera spetta a Roma e provincia con oltre 10mila richieste, più di 8mila provvedimenti emessi e quasi 3mila sfratti eseguiti. Tra le altre province che hanno registrato i valori assoluti più alti rispetto alla media nazionale spiccano: Torino (quasi 5mila richieste), Padova (dove si sono eseguiti il 50% dei mille richiesti), Milano (oltre 23mila richieste), Brescia, Varese, Pavia, Novara, fino ai 1934 provvedimenti emessi e ai 1090 sfratti eseguiti tra le province di Vicenza e Verona, dove risiedono poco più di 1,5 milioni di persone.
Prendendo in considerazione il rapporto tra i provvedimenti di sfratto emessi e il numero delle famiglie residenti risulta che la provincia che denuncia la situazione più grave è Bari con uno sfratto ogni 196 famiglie, seguita da Torino (1/227), Roma (1/240), Genova (1/280), Firenze (1/283), Napoli (1/307), Palermo (1/312), Verona (1/316) e Bologna con uno sfratto ogni 319 famiglie.
Insomma, alla luce della condizione delle masse, i dati del ministero sull'emergenza abitativa confermano il grande disastro economico, sociale e abitativo in cui il nuovo duce Renzi ha condotto l'Italia.
13 aprile 2016