Il governo ombra mondiale riunito a Roma
Boschi alla Trilateral
Lavori segreti. Di Maio (M5S) incontro all'ISPI il presidente del ramo italiano della trilaterale
Mattarella elogia la massoneria bianca
L'Italia di Renzi deve essere oggi il laboratorio per eccellenza dove la massoneria e la grande finanza internazionali sperimentano le politiche ultra liberiste e neofasciste più avanzate, se la Trilateral, l'organizzazione semisegreta mondiale fondata nel 1973 dal magnate americano David Rockefeller e dagli ex segretari di Stato Usa Kissinger e Brzezinski, che non si riuniva in Italia dal 1983, ha deciso di tenere il suo incontro annuale dal 15 al 17 aprile scorsi a Roma.
La riunione, rigorosamente su invito e proibita ai giornalisti, si è tenuta nella fastosa cornice del Cavalieri Waldorf Astoria Hotel, con la partecipazione di circa 200 tra banchieri, personaggi politici e di governo, dirigenti di aziende e intellettuali, tra cui i ministri delle Riforme Maria Elena Boschi e degli Esteri Paolo Gentiloni. Temi in agenda la UE, il Medio Oriente, il “terrorismo” (con particolare riferimento all'IS), le migrazioni, la Russia, la Cina, le “minacce nucleari” della Corea del Nord, le elezioni negli Stati Uniti. Ma anche il “futuro d'Italia in Europa”, tema che ha visto protagonista la Boschi in un dibattito moderato dal presidente della Rai, nonché già da tempo membro Trilateral, Monica Maggioni.
Del “giglio magico” renziano erano invitati anche i consiglieri del nuovo duce, Yoram Gutgeld, l'ex ad di Luxottica Andrea Guerra, i deputati Lia Quartapelle e Vincenzo Amendola, oltre all'ex viceministro degli Esteri e attuale vicepresidente di Eni, Lapo Pistelli. Tra i membri italiani della Commissione Trilaterale presenti in sala, c'erano il presidente onorario europeo Mario Monti, l'attuale presidente del gruppo italiano Carlo Secchi (ex rettore della Bocconi, ma anche consigliere Mediaset e Italcementi), l'ex presidente del Consiglio Enrico Letta, una sfilza di banchieri dei più importanti gruppi italiani, come Intesa Sanpaolo, Ubi Banca, Banca Sella, Unicredit, dei principali gruppi industriali come Marco Tronchetti Provera (Pirelli), John Elkann (Fca), Giuseppe Bono (Fincantieri), Patrizia Grieco (Enel), la direttrice di Aspenia (Aspen Institute Italia) Marta Dassù, l'ammiraglio Giampaolo Di Paola (ex ministro della difesa con Monti), e chi più ne ha più ne metta. Non c'era Federica Guidi, non per via del recente scandalo, ma perché uscita ufficialmente dalla Trilateral quando fu nominata ministro.
Eloquente è stato peraltro l'incontro avvenuto il 22 aprile presso l'Istituto studi per la politica internazionale di Milano fra il vicepresidente della Camera, nonché membro del direttorio del Movimento 5 Stelle e aspirante futuro candidato premier al posto di Renzi, Luigi Di Maio, con il presidente del ramo italiano della Trilateral, Carlo Secchi, già rettore della Bocconi e presidente della berlusconiana Mediolanum. Insomma, il M5S che si presenta come alternativa al PD di Renzi e a parole spara a zero contro lo strapotere delle banche e della finanza mondiale, alla chetichella e alle spalle delle masse popolari si accordano con i massimi rappresentanti del potere finanziario e occulto a livello mondiale tra le cui file figura come presidente onorario nientemeno che l'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano, protettore di Renzi e ispiratore delle controriforme neofasciste.
La Trilateral è nata nel 1973 per riunire i più influenti esponenti della finanza del Nord America, dell'Europa e del Giappone, con l'intento dichiarato, come del resto si propone anche l'altra associazione massonica bianca internazionale, Bilderberg, di imporre una sorta di governo mondiale di potentati economici e tecnocrati in grado di dettare ai vari governi nazionali un'unica politica liberista, anticomunista e imperialista. Oggi la sua influenza si estende praticamente all'intero pianeta, dato che ha affiliati in tutta l'Asia, Cina inclusa, e in Oceania. Mario Monti ne è stato il presidente europeo prima di essere insediato presidente del Consiglio da Napolitano su diretta pressione internazionale, e oggi il suo posto è ricoperto dall'ex governatore della Bce, Trichet, colui che firmò la famosa lettera dell'agosto 2011 che dettava al governo Berlusconi l'agenda economica e politica da attuare sotto il ricatto dell'aumento dello spread
. Agenda poi attuata dallo stesso Monti, col taglio delle pensioni e la macelleria sociale che lo accompagnò.
Il fatto che oggi la Trilateral scelga il governo Renzi non come governo da cambiare né da condizionare dall'esterno come fece con Berlusconi, ma addirittura come interlocutore privilegiato con cui dialogare, tramite la sua ministra più influente e famosa, la dice lunga sui retroscena segreti della scalata del nuovo duce e della sua banda, prima alla segreteria del PD e poi alla guida del Paese. E fa quadrare i conti con i tanti indizi che rivelano i sotterranei legami massonici dei principali esponenti di questa banda: dallo stesso Renzi, tramite suo padre Tiziano e Verdini, alla Boschi, tramite suo padre Pierluigi, di cui sono emersi i legami con Carboni. Per non parlare degli infiniti intrecci nazionali e internazionali di Carrai e Lotti.
E la controriforma neofascista e piduista della Costituzione firmata dalla Boschi, e che insieme all'Italicum cancella il Senato e instaura il presidenzialismo mascherato da “rafforzamento” dei poteri del governo e del premier, obbedisce guarda caso proprio a quelle direttive contenute nel memorandum della banca americana JP Morgan che chiedeva ai regimi europei di “riformare” le Costituzioni ancora formalmente ancorate ai principi antifascisti come la nostra, considerate un intralcio all'instaurazione di governi capitalisti forti e stabili.
Non a caso, tra quel poco che è stato lasciato filtrare all'esterno, c'è l'affermazione della Boschi che irride il referendum popolare sulle trivelle, rassicurando l'“eccellente” sala che “non cambierà nulla per la politica energetica italiana, che andrà avanti indipendentemente dal risultato”; come dire che “della Costituzione noi ci facciamo beffe come ci pare e piace”. E che a proposito invece del referendum sulla sua controriforma costituzionale ha fatto un esempio concreto di come avrà ben altro impatto sulla “governabilità” futura: “Quel referendum - ha spiegato infatti - avrà un impatto più profondo sulla nostra politica energetica, perché ora dobbiamo dividere le decisioni con venti regioni, con venti legislazioni, ma dopo la riforma avremo solo una strategia e una legislazione per tutta l'Italia. Così, sono certa, avremo anche più peso in Europa”. Insomma, non ci sarà più bisogno di ricorrere ad espedienti come il famigerato emendamento Tempa Rossa per fare favori alle lobby
dell'energia, o per imporre a una regione di prendersi le scorie nucleari, perché d'ora in poi potrà decidere d'imperio il governo per tutta l'Italia.
Dulcis in fundo c'è da registrare il ricevimento dei partecipanti con tutti gli onori al Quirinale, con il vergognoso e intollerabile elogio servile del padrone di casa a questa organizzazione massonica e golpista internazionale. Mattarella, infatti, non solo ha esaltato il pescecane capitalista internazionale Rockefeller e la sua opera per “superare le rigidità che sovente accompagnano le relazioni ufficiali tra i governi”, vale a dire per accordarsi segretamente all'insaputa dei rispettivi popoli. Non a caso ha anche spezzato una lancia a favore della banda di Renzi, decantandola ai membri di questa superbanda massonica internazionale come “una classe dirigente giovane, fortemente impegnata in un cammino di riforme e nel riannodare i rapporti con la comunità internazionale”.
4 maggio 2016