Respingere gli attacchi degli omofobi
Fronte unito contro gli avversari delle unioni civili

 
Le unioni civili sono legge a seguito del voto favorevole della Camera dell'11 maggio, sul quale Renzi aveva messo la fiducia. Hanno votato a favore il PD, gli alfaniani, i verdiniani, Sel-Sinistra italiana e parte di Forza Italia, anche se la deputata piddina Michela Marzano pur votando a favore si è poi dimessa dal gruppo parlamentare per protesta contro lo stravolgimento della legge. Contrari Lega e Fratelli d'Italia. Il M5S e “Possibile” si sono astenuti.
Nel giro di ventiquattr'ore, la destra clerico-fascista ha attivato una vera e propria campagna per cancellare quel poco che è stato ottenuto e ribadire la supremazia assoluta del modello borghese e cattolico di famiglia. Numerosi sindaci e candidati del “centro-destra” hanno dichiarato pubblicamente che non celebreranno le unioni civili e Salvini ha lanciato un appello in tal senso. Gasparri, Giovanardi e Quagliariello hanno annunciato un referendum abrogativo. Le teppaglie fasciste di Forza Nuova e Casa Pound, indisturbate, hanno realizzato blitz intimidatori di tipo squadrista mussoliniano contro sedi e dibattiti delle associazioni LGBT e omogenitoriali.
Questa offensiva reazionaria, che rischia di impiegare anche la violenza squadrista vista la presenza dei gruppi dichiaratamente fascisti, deve essere respinta con un fronte unito di tutte le forze politiche, sociali e culturali antifasciste, anche religiose, che vogliono pari diritti per tutti. La battaglia non riguarda soltanto la salvaguardia delle unioni civili, che pur essendo insufficienti e discriminatorie hanno introdotto un minimo di diritti (la reversibilità della pensione, l'assistenza in caso di malattia, ecc.) ora da estendere, non ridurre. Si tratta soprattutto di opporsi allo strapotere politico e culturale della Chiesa cattolica sullo Stato e al dilagare indisturbato dei fascisti, nell'immediato quindi far fallire l'eventuale referendum, pretendere la messa al bando dei gruppi fascisti e arrivare il prima possibile al reato di omofobia per assestare un duro colpo alle discriminazioni che colpiscono gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.
Inoltre, benché la soddisfazione dei movimenti e delle persone LGBT per avere ottenuto un minimo di garanzie sia comprensibile, non va dimenticato che, con questa legge, le unioni omosessuali sono considerate “formazioni sociali” di serie B, giuridicamente un gradino più in basso rispetto alla famiglia che resta esclusivamente eterosessuale (e patriarcale). Non gli è riconosciuto il diritto di allevare dei figli, ma nemmeno di adottare quelli del partner.
Respingere l'attacco omofobo significa anche proseguire la lotta per ottenere diritti veramente paritari, senza però contare sulla trattativa parlamentare che si è dimostrata perdente e utile solo alla destra conservatrice. Il PD di Renzi si è dimostrato a sua volta inaffidabile perché, succube degli elementi più reazionari al suo interno e nella compagine governativa, ha strumentalizzato le aspirazioni LGBT per fare una leggiucchia che gli tornasse utile, da una parte per accreditarsi come il difensore dei diritti civili a scopo elettorale, e dall'altra per non scontentare l'ala cattolica della maggioranza.
La battaglia per i diritti civili non è affatto conclusa e la stessa canea clerico-fascista lo dimostra. Va continuata e sviluppata, contando sulla lotta di massa e non appiattendosi sull'appoggio dei partiti parlamentari, e incrociandosi con le lotte delle masse per il lavoro, la scuola, la casa e così via per darsi forza reciprocamente per la conquista di pari diritti sociali e civili.

18 maggio 2016