20 mila in una combattiva e colorata manifestazione a carattere nazionale
Firenze dice NO a tutti gli inceneritori
Una chiara risposta contro il progetto di “Case Passerini”. Attenzione verso la delegazione provinciale del PMLI, punto rosso del corteo
Avanti contro gli inceneritori e verso “rifiuti zero”
Sabato 14 maggio il Parco San Donato di Novoli a Firenze è stato il luogo di partenza della manifestazione a carattere nazionale “Fermiamo gli inceneritori”, promossa in difesa del territorio fiorentino e della salute pubblica dalle “Mamme No inceneritore”, dall’Assemblea della Piana contro le Nocività e Zero Waste Italy.
Già al concentramento c'erano tantissimi manifestanti fra cui molte famiglie con bambini più o meno piccoli, oltre a numerosissime associazioni, movimenti, realtà politiche cittadine e collettivi studenteschi (fra i quali quello di Agraria) e gli studenti medi del Galileo Galilei, che facevano presagire una ampia partecipazione. Presenti il Movimento per la Casa e i Centri sociali fiorentini. Praticamente tutti i partecipanti erano attrezzati con striscioni, cartelli, palloncini e quant’altro per mettere in risalto le motivazioni concrete e reali del pericolo dell’inceneritore previsto nella piana fiorentina a Case Passerini. A contribuire ulteriormente alla piena riuscita della coraggiosa iniziativa, le oltre cento adesioni di comitati nazionali anti inceneritori fra i quali quello di Acerra, e di tanti altri organismi in lotta contro la devastazione ambientale come i No Tav e i No Muos.
Un altro tema molto sentito nel corteo è stata l’opposizione all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola e alla nuova pista d’atterraggio; tantissimi in questo senso i cartelli e gli striscioni per un progetto che assieme all’inceneritore, contribuirà in maniera massiccia all’incremento di inquinamento ambientale ed acustico, peggiorando di gran lunga fino a rendere insostenibile la vita degli abitanti della piana fiorentina.
Un fiume di persone di ogni età, coscienti e informate, con tanta voglia di manifestare e con la volontà di concepire la società – quantomeno sul tema dei rifiuti e del rispetto della salute pubblica e dell’ambiente - in una maniera non consumistica e senza sfruttamento di persone, lavoro e risorse, ma nell’interesse esclusivo della popolazione, ha dato vita a un corteo colorato, combattivo e vivace che ha percorso oltre 4 chilometri da Novoli alla centrale Piazza della Repubblica. Esso è stato capace di rilanciare con forza il NO agli inceneritori ma anche di proporre con la stessa determinazione un chiaro SI alle alternative esistenti, verso un futuro a “Rifiuti Zero”. Il movimento No inceneritori fiorentino voleva dar vita ad una prova di forza contro le sorde amministrazioni locali per lo più a guida PD e contro un governo che con il recente articolo 35 dello Sblocca Italia continua a sdoganare i costosi, antieconomici e dannosissimi impianti di incenerimento; possiamo dire senza ombra di dubbio che questo esame è stato superato in maniera netta. I manifestanti non hanno risparmiato attacchi a Renzi, al governatore toscano Rossi e anche al sindaco di Firenze Nardella più volte citati con slogan ironici, ma anche piuttosto “pesanti”, che testimoniano la crescente distanza esistente fra la popolazione e i propri governanti. Decine di volte è stato intonato “Chi non salta Renzi è” e altrettante un promettente “Renzi attento, fischia ancora il vento”. Cantate inoltre le canzoni della Resistenza “Bella Ciao” e “Fischia il vento” a sottolineare come la lotta per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, rappresentano oggi, alcune nuove forme di “Resistenza” al malgoverno e alla speculazione.
I partiti politici, su esplicite disposizioni degli organizzatori, erano impossibilitati ad esporre bandiere; tra gli altri striscioni quelli del PRC e di Sinistra Italiana. Nessuna traccia del Movimento 5 Stelle. Ben rappresentativa la delegazione provinciale del PMLI. Le compagne e i compagni fiorentini e provenienti dalla vicina Valdisieve e dal Mugello, hanno rappresentato il vero e proprio punto rosso del corteo, indossando le magliette con il simbolo del Partito e portando fra le masse un cartello con le parole d’ordine che chiamavano in causa Renzi e il presidente della Regione Toscana Rossi autore del piano regionale di gestione dei rifiuti. Un forte e rosso NO agli inceneritori dannosi per la salute, per l’ambiente ed antieconomici, assieme all’invito a battersi per un efficiente sistema di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e industriali, per estendere e efficientare la raccolta differenziata “Porta a porta”, il riciclaggio e il riutilizzo dei materiali, per andare verso la strategia “Rifiuti Zero”. La delegazione marxista-leninista ha attirato l’attenzione dei partecipanti ed è stata oggetto di centinaia di fotografie e riprese filmate. Da una residenza universitaria in via Maragliano alcuni studenti li hanno applauditi e tanti altri li hanno salutati a pugno chiuso; turisti cinesi, sono “impazziti” alla vista di Mao nel nostro simbolo; ai nostri compagni sono state chieste magliette del Partito. A circa metà corteo sono giunti i ringraziamenti del Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, che sono stati molto apprezzati.
Il corteo, dopo un lungo percorso, è terminato in piazza della Repubblica dove alcuni interventi hanno poi lasciato spazio alla musica dal vivo. Una risposta chiara e determinata anche al PD locale che, tramite il Segretario metropolitano Fabio Incatasciato, aveva pochi giorni prima dichiarato che la guerra al termovalorizzatore (cioè inceneritore) è demagogica e addirittura reazionaria, e che sarebbe tornata prepotentemente attuale poiché a Sesto Fiorentino, comune del previsto impianto, si vota per le comunali. Il PD si è affannato per far sapere anche che l’opera è già progettata e deliberata e che si farà ad ogni costo; addirittura gli amici di Renzi sottolineano che inceneritori e differenziazione dei rifiuti non sono in conflitto. A loro dire chi non vuole l’inceneritore vuole le discariche, dimenticando ad esempio che il 30 per cento del tonnellaggio incenerito rimane cenere e dev'essere stoccato quale rifiuto pericoloso. Un tentativo mal riuscito per sfiduciare la partecipazione alla manifestazione, che dimostra invece quanto la popolazione sia più informata dei politici borghesi e come essi abbiano il solo compito di eseguire i voleri di chi sta sopra di loro, ad ogni costo.
Avanti dunque con la mobilitazione contro gli inceneritori e verso “Rifiuti Zero”!
18 maggio 2016