Turchia
Il fascista Erdogan sospende l'immunità parlamentare agli oppositori curdi
Il 20 maggio scorso il parlamento turco ha approvato con 376 voti a favore e 140 contrari la sospensione dell’immunità parlamentare per circa 130 deputati finiti sotto inchiesta. Proposta dal partito di governo Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan, la legge ha avuto il sostegno anche dell'opposizione nazionalista del Mhp e di una ventina di deputati del socialdemocratico Chp e avendo ottenuto una maggioranza superiore ai 2/3 dei seggi (pari a 367 su 550), non è necessario che venga ratificata da un referendum, basta la ratifica del presidente. Il fascista Erdogan ha definito il voto del parlamento "un momento storico".
La rimozione dell'immunità riguarda almeno 130 parlamentari; di questi 53 sono del Partito Democratico del Popoli (Hdp), che in parlamento ne ha 59. Il leader dell'Hdp, Selahattin Demirtas, è tra l'altro il parlamentare con più procedimenti aperti a carico, per un totale di 75. Oltre la metà delle 675 inchieste aperte dalla magistratura su ordine del fascista Erdogan riguardano il partito filocurdo i cui parlamentari sono accusati di fare da portavoce al Pkk, etichettato da Ankara come organizzazione terroristica.
Anche l'Akp di Erdogan ha 27 parlamentari inplicati in 46 inchieste che però riguardano principalmente episodi di corruzione. Appare evidente che dietro la modifica della costituzione voluta dal presidente c'è l'attacco diretto alle opposizioni e in particolare alla formazione filocurda che alle ultime elezioni era riuscita a superare il 10% dei consensi, l'alta soglia imposta dal governo nella legge elettorale, e a essere presente in parlamento. Dal quale Erdogan vuole spazzarla via con un colpo di mano.
Poco prima dell'approvazione della legge i due co-presidenti di Hdp avevano denunciato il "progetto di un colpo di Stato" di Erdogan. "Se avrà successo, questo golpe sarebbe un passaggio assolutamente cruciale perché Erdogan sostituisca la democrazia parlamentare della Turchia, che per due volte ha dichiarato 'finita de facto' con un sistema presidenziale assolutista, nel quale i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario siano praticamente monopolizzati dal presidente stesso", denunciavano i dirigenti di Hdp. All'opposizione, siano attivisti, giornalisti o artisti è riservata la galera.
L'Akp di Erdogan non ha i numeri per far passare il suo progetto di riforma costituzionale in senso presidenziale; ci potrebbe arrivare eliminando l'opposizione in parlamento. Intanto rafforza il suo regime con la sostituzione nella carica di premier del non più affidabile ex delfino Davutoglu col ministro dei Trasporti e le Comunicazioni del governo uscente, Binali Yildirim.
8 giugno 2016