A Sesto Fiorentino (Firenze)
L'astensionismo punisce Renzi e il suo partito
Un voto contro l'inceneritore e l'ampliamento dell'aeroporto di Firenze
Da una compagna sestese del PMLI
Domenica 19 giugno a Sesto Fiorentino 16.502 elettori (43,16% sul corpo elettorale) hanno disertato le urne confermando l'astensionismo quale primo “partito”.
Questo comune alle porte di Firenze è diventato un “caso” nazionale poiché le elezioni sono coincise con le contraddizioni all'interno del PD reduce dal commissariamento pochi mesi prima della giunta comunale della sindaca Sara Biagiotti, renziana di ferro, tanto per la cronaca lei insieme alla Boschi e alla Bonafè ha organizzato la campagna elettorale delle primarie del 2012 al nuovo duce.
La Biagiotti a fine 2015 è stata sfiduciata con il voto determinante di una parte dei suoi stessi colleghi di partito (8 PD dei 20 voti favorevoli alla sfiducia) accusata di non saper amministrare la città e soprattutto contro il suo sì ai cantieri dell'inceneritore di Case Passerini e all'ampliamento dell'aeroporto di Peretola, due grandi opere osteggiate dalle popolazioni sia di Sesto che del resto dell'hinterland fiorentino ma fortemente volute da Renzi e dal PD dell'area metropolitana, Rossi e Nardella compresi. Per levarla dall'imbarazzante figuraccia Renzi pochi mesi dopo l'ha chiamata a Roma a far parte della sua squadra di fedelissimi.
L'astensionismo, 38,2% al primo turno e salito al 43,16% al secondo turno, unito alla scelta di votare alleanze opposte a quelle del PD, esprimono il netto rifiuto alla politica antipopolare di Renzi e del suo partito, il netto rifiuto alla realizzazione delle due “grandi opere” volute da Renzi quando era sindaco di Firenze che mettono in pericolo la salute di migliaia di abitanti della piana fra il capoluogo toscano e Prato. L'astensionismo ha prevalso anche sull'imput che alcuni esponenti dei movimenti No inceneritore avevano dato: “andate a votare purché non voglia l'inceneritore”.
Una fetta di sestesi che ancora è intrappolata dall'elettoralismo e non ha maturato la scelta di esprimere il proprio voto con la diserzione ha seguito questo input e ne ha beneficiato chi della salute ha fatto il cavallo di battaglia della sua campagna elettorale: il neo sindaco Lorenzo Falchi, 36 anni bancario di un istituto di credito di Siena, sostenuto da Sinistra italiana e da una lista civica “Per Sesto”. Falchi ha prevalso su Lorenzo Zambini (PD ed ex vicesindaco dell'era Biagiotti) con 13.879 voti rispetto ai 7.323 del suo avversario. Falchi, al ballottaggio, ha potuto beneficiare anche dei voti offerti dall'ex dirigente del PCI revisionista Maurizio Quercioli, che si era presentato alla competizione per diventare sindaco di Sesto, sostenuto dalla lista civica “per Sesto Bene Comune” e dalla lista “Insieme”, che radunava Possibile, Rifondazione comunista e Alternativa libera, e che al primo turno aveva raccolto 4.540 voti.
Nei giorni seguenti alla sua elezione Falchi ha costituito il comune di Sesto Fiorentino al Tar nei due ricorsi presentati al Tribunale amministrativo dal Wwf, Forum Ambientalista e Italia Nostra contro la costruzione dell’inceneritore a Case Passerini. Un minimo atto dovuto a chi per ora gli ha dato fiducia. Staremo a vedere però quanto sarà coerente il neo sindaco.
29 giugno 2016