Il neosindaco PD di Bolzano sdogana i fascisti di Casapound
Forti proteste dell'Anpi e degli antifascisti
“Casa Pound siede in Consiglio, ha tre consiglieri, ha ottenuto tanti voti: dunque, quale sarebbe il problema?”.
Sono le sconcertanti parole con cui il neosindaco PD di Bolzano, Renzo Caramaschi, eletto alle recenti amministrative grazie anche al sostegno di Svp e Verdi, ha di fatto sdoganato e riconosciuto legittimità politica ai fascisti di Casapound.
"Nessuna preclusione a priori, sono stati eletti", ha aggiunto Caramaschi a margine della sua seconda riunione giunta a chi gli chiedeva conto del fatto che per la prima volta nella storia amministrativa di Bolzano i tre "fascisti del terzo millennio", come amano definirsi i militanti di Casapound, si sono presentati alla seduta del Consiglio comunale indossando la camicia nera e, anziché votare contro la maggioranza che sostiene il sindaco, si sono astenuti ufficializzando di fatto il loro appoggio esterno alla maggioranza di “centro-sinistra”.
Un connubio politico che certamente prefigura accordi sottobanco fra PD e Casapound che addirittura potrebbe fruttare ai fascisti bolzanini anche la guida di qualche commissione. Eventualità che lo stesso Caramaschi non esclude dal momento che ha già fatto sapere che "Le presidenze delle commissioni saranno decise dai gruppi e dai capigruppo riuniti. Alcune le vorrei riservare alle opposizioni. Dunque se un gruppo di opposizione si accorda (devono essere almeno 4 consiglieri ndr) potrà capitare che Casapound possa ottenere una presidenza. Se accadesse ne prenderei atto e sicuramente non potrei oppormi".
Il primo nell'amministrazione a guida piddina ad aprire a Casapound era stato qualche giorno prima il vicesindaco Christoph Baur (Svp): "Voglio capire la ragione del loro successo nei quartieri, e, perché no, parlare anche con i loro consiglieri. E scambiarci impressioni". Subito supportato da Caramaschi che ha aggiunto: "Siamo la giunta del 'fare'. E se qualcuno propone di 'fare qualcosa' perché non ascoltarlo anche se marcia sul Comune, decidendo di volta in volta se merita una convergenza?".
Un autentico invito a nozze per i fascisti che tramite il capogruppo Maurizio Puglisi Ghizzi hanno subito ringraziato e rilanciato: "Se il comportamento del sindaco Caramaschi o del vice Baur è costruttivo, se da settimane non ci sbattono la porta in faccia come altri in passato, perché non dobbiamo collaborare?".
Parole e fatti che giustamente hanno suscitato le immediate proteste degli antifascisti bolzanini e della sezione provinciale dell'Anpi che a nome del suo presidente Orfeo Donatini ha diffuso una nota in cui tra l'altro si dice: “sconcertato e allarmato per lo sdoganamento di Casapound. Nessuna intesa ma anche nessun ipotetico dialogo con partiti neofascisti e figli del populismo perché si possono ricreare mostri. L'Anpi è sempre al fianco di Innerhofer, Egarter e Thaler, delle vittime sudtirolesi delle dittature... Dal vicesindaco sono arrivate infatti delle aperture sorprendenti, in nome di una presunta concretezza amministrativa, che non tengono affatto conto della pericolosità sociale e politica di un movimento come Casapound di chiara impostazione razzista e xenofoba oltre che fascista, per sua stessa ammissione. Non credo serva ricordare che non siamo in presenza di un gruppo di bravi ragazzi dediti al volontariato, quanto ad un gruppuscolo che al proprio interno ospita esponenti del più triste e violento squadrismo, come le denunce penali a carico di due suoi esponenti (uno dei quali addirittura membro anche delle istituzioni) per le aggressioni avvenute ai danni di altrettanti ragazzi in città, stanno a dimostrare. Così come non siamo in presenza di manifestazioni di colore o in qualche misura folckloristiche quando i tre consiglieri eletti marciano sul Comune assieme ai propri sostenitori: si tratta semmai di iniziative politiche che richiamano la tragica marcia del 24 aprile 1921 quando il gerarca Starace compì la medesima marcia in città poche ore prima che venisse trucidato dalle camicie nere il maestro Franz Innerhofer. Per parte nostra nessuna apertura politica è e sarà mai possibile nei confronti di un simile partito estremista che contempla la violenza come strumento politico”.
29 giugno 2016