Successo del Gay Pride a Catania
Ben accolto il PMLI che ha distribuito il documento del Comitato centrale sulle lotte degli Lgbt
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
A Catania in armonia con le altre città d'Italia, si è svolta il 2 luglio la manifestazione del Gay Pride per i diritti degli Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) organizzata dalle associazioni Arcigay, Queer e Unct.
Il concentramento in Piazza Cavour in un pomeriggio d'estate poi il corteo si è mosso animato da migliaia di partecipanti e con la presenza di tante associazioni comprese le Famiglie Arcobaleno. Tantissimi i giovani, allegri e aperti alla vita e all'amore, che senza pregiudizi rivendicavano il diritto alla piena libertà sessuale ma anche alla “omo sentimentalità, con il riconoscimento dei diritti civili, con la richiesta di provvedimenti legislativi che tutelino i diritti umani e civili fondamentali di singoli e famiglie, come la possibilità per le persone transessuali di effettuare il cambiamento anagrafico di genere senza doversi necessariamente sottoporsi a interventi invasivi”.
Il corteo vivace e combattivo ha attraversato tutta la Via Etnea tra ali di folla che seguiva con simpatia i manifestanti.
Ad aprire il corteo uno striscione con la bandiera arcobaleno e la scritta “Catania Pride. We stand with Orlando. #No omotransfobia”. A tenere lo striscione la segretaria dell'ANPI Santina Sconza, il segretario della CGIL Giacomo Rota, il Consigliere nazionale dell'Arcigay Giovanni Caloggero e diversi iscritti alle associazioni promotrici.
Dopo aver attraversato via di San Giuliano il corteo si è concluso in Piazza Teatro Massimo, affollata. Qui sono intervenuti nell'ordine, Giacomo Rota per la Cgil, a sostegno dei diritti del movimento Lgbt. Dopo, un rappresentante delle Famiglie Arcobaleno, ribadendo la necessità di diritti senza discriminazioni. Giovanni Caloggero di Arcigay ha sottolineato che “la legge Cirinnà sembra un punto di partenza per arrivare alla piena parità e al rispetto per ogni persona”. A concludere gli interventi è stata Santina Sconza dell'ANPI, tra l'altro criticando il “terrorismo” per i gay uccisi e feriti a Orlando.
La Cellula Stalin della provincia di Catania del PMLI ha partecipato al Gay Pride attivamente con militanti e simpatizzanti. Accolti con simpatia dagli organizzatori, i compagni portavano la bandiera del Partito e indossavano i corpetti con la parola d'ordine “Estendere i diritti del matrimonio alle unioni civili e alle famiglie di fatto”. Distribuito il volantino con estratti del recente documento del CC del PMLI “I diritti e le battaglie Lgbt, il matrimonio e la 'maternità surrogata'”. Una posizione che non solo è stata accolta con interesse ma che dà forza e un forte contributo alla lotta e ai diritti del movimento Lbgt.
In esso tra l'altro si legge: “Noi incoraggiamo il movimento LGBT a continuare la sua battaglia fino in fondo, cioè fino a quando tutte le sue rivendicazioni non saranno state realizzate e alle coppie omosessuali saranno riconosciuti gli stessi diritti delle coppie eterosessuali, non uno di meno. Ce la farà, secondo noi, se si staccherà dai partiti del regime neofascista, se non demanderà le sue lotte al dibattito parlamentare e se non si accontenterà delle briciole lasciate dal governo e dalla Chiesa, ma continuerà a battersi e a trovare forme di lotta sempre più incisive e avanzate per portare avanti i propri obiettivi. Si tratta in breve di contribuire alla formazione di una grande opposizione sociale e di massa per buttare giù Renzi e il suo governo neofascista, antipopolare, presidenzialista, interventista e omofobo. I diritti civili però non bastano, senza lavoro stabile, a tempo pieno, a salario intero e sindacalmente tutelato, senza la casa, senza la scuola pubblica e gratuita dove mandare i figli, senza la pensione pubblica, senza servizi sociali pubblici, gratuiti e funzionanti, le famiglie popolari anche omosessuali rischieranno di vivere nella povertà e nella precarietà”,
6 luglio 2016