La procura di Roma indaga su gli incarichi di Virginia Raggi all'Asl di Civitavecchia
Nei giorni scorsi la procura capitolina ha aperto un fascicolo a carico del neosindaco a 5 Stelle di Roma, Virginia Raggi, inerente gli incarichi di consulenza affidati dalla Asl di Civitavecchia tra il 2012 e il 2015.
L’apertura del fascicolo, atti relativi modello 45, cioè senza indagati e senza ipotesi di reato, è stata decisa dopo la presentazione alla magistratura di un esposto da parte dell’ Associazione nazionale libertà e progresso (Anlep) vicina al PD nel quale si ipotizza il reato di falso ideologico.
“Da alcuni quotidiani e notizie pubblicate sul web – si legge nell'esposto di Anlep fascicolato con numero di protocollo 85523 – si apprende che l’avvocato Virginia Raggi avrebbe omesso di dichiarare incarichi e compensi per attività professionale svolta in favore della Asl di Civitavecchia negli anni 2012, 2014 e 2015, nel periodo in cui riceveva l’incarico di consigliere presso l’assemblea Capitolina di Roma Capitale”. In base a ciò, l'Anleb ipotizza “il reato di falso ideologico in atto pubblico e altra violazione alla normativa sulla trasparenza per coloro che ricoprono incarichi politici”.
Sulla vicenda il quotidiano “la Repubblica” ha aggiunto che la sindaca grillina ha ottenuto gli incarichi grazie a un “aggancio” all’interno della Asl. Si tratta di “Una funzionaria di lungo corso che le avrebbe consentito di procurarsi il lavoro, bypassando l’albo dei professionisti ai quali la Asl deve invece attingere per scegliere i nomi dei legali a cui rivolgersi. Pur non facendo parte dell’elenco istituito nel novembre 2012, la pentastellata ottenne infatti l’incarico per un compenso pattuito di 5mila euro”.
Si tratta di due incarichi legali di recupero crediti per complessivi 13mila euro per i quali la Raggi ha incassato finora un acconto di 1.878 euro. Entrambi sono stati affidati dall’Asl Roma F di Civitavecchia alla Raggi per fare causa al dottor Giuseppe Crocchianti, deceduto a febbraio, accusato di avere ottenuto rimborsi indebiti per molti interventi alla cataratta effettuati tra il 2005 e il 2011. Gli interventi sono stati fatti passare sotto una dicitura diversa che prevede un rimborso maggiore: mille euro contro i 75 realmente dovuti dal Servizio sanitario nazionale.
Il primo incarico di 8mila è del luglio 2012; il secondo da 5mila del luglio 2014, quando Raggi era già consigliera M5S. Non solo, dalle carte risulta che il secondo incarico è stato affidato nonostante ci fosse un regolamento che imponeva di scegliere professionisti iscritti all’albo creato dall’Asl nel novembre 2012: Raggi non ne faceva parte ma il direttore generale Giuseppe Quintavalle sostiene che conosceva il “delicato” caso in virtù del precedente incarico. In sostanza, i professionisti venivano scelti sulla base di cinque requisiti, il primo dei quali era “l’esperienza o comprovata specializzazione”. Virginia Raggi, prescelta tra migliaia di avvocati, dichiarava 17.278 euro di reddito netto al fisco e finora si è sempre rifiutata di dire pubblicamente chi l’ha segnalata alla Asl.
Del resto, pretendere “onestà, legalità e trasparenza” da un sindaco come la Raggi che ha svolto il praticantato avvocatizio presso lo studio di Cesare Previti: “l'avvocato degli affari sporchi di Berlusconi”, è a dir poco illusorio. Un rapporto di lavoro e di amicizia imbarazzante che la Raggi ha spudoratamente omesso dal suo curriculum quando decise di candidarsi col Movimento 5 stelle per la poltrona di sindaco di Roma.
20 luglio 2016