Prendiamo esempio da Engels per trasformare il mondo e noi stessi
In occasione del 121° Anniversario della scomparsa di Engels, che cade il 5 Agosto, pubblichiamo delle importanti citazioni, che potrebbero essere definite autobiografiche, del cofondatore del socialismo scientifico e grande maestro del proletariato internazionale, riprese dal carteggio con Marx e con altri interlocutori. Tra cui Bernstein e Kautsky che, dopo la morte di Engels, uno dopo l'altro, hanno tradito la causa e sono diventati i principali teorici del revisionismo antico.
Sarà una bella e piacevole sorpresa per i marxisti-leninisti e, in genere, per i fautori del socialismo che conoscono poco o niente della biografia di Engels. Soprattutto sorprenderà il suo totale attaccamento a Marx che proteggeva con i suoi premurosi e fraterni consigli riguardo la salute e che sosteneva con generose donazioni per consentirgli di finire “Il Capitale”. Come dice Lenin “se non fosse stato per l’aiuto finanziario costante e pieno di abnegazione di Engels, Marx non solo non avrebbe potuto finire ´Il Capitale`, ma sarebbe anche senza dubbio perito sotto il peso della miseria”
(Marx, giugno-novembre 1914).
Pur avendo scritto opere molto importanti che hanno contribuito a fare grande e invincibile il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, Engels era talmente modesto e umile che si annullava quasi in Marx.
In una nota nella sua celebre opera del 1886 dal titolo “Ludovico Feuerbach e il punto di approdo della filosofia classica tedesca”, Engels ha voluto specificare: “Mi si conceda qui una spiegazione personale. Si è accennato più volte, recentemente, alla parte che io ho preso alla elaborazione di questa teoria, e perciò non posso dispensarmi dal dire qui le poche parole necessarie a metter a posto le cose. Non posso negare che prima e durante la mia collaborazione di quarant’anni con Marx io ebbi pure una certa qual parte indipendente tanto alla fondazione come alla elaborazione della teoria. Ma la maggior parte delle idee direttrici fondamentali, particolarmente nel campo economico e storico, e specialmente la loro netta formulazione definitiva, appartengono a Marx. Il contributo che io ho dato, - eccezion fatta per un paio di scienze speciali, - avrebbe potuto essere apportato da Marx anche senza di me. Ciò che Marx ha fatto invece, io non sarei stato in grado di farlo. Marx stava più in alto, vedeva più lontano, aveva una visione più larga e più rapida di tutti noi altri. Marx era un genio, noi tutt’al più dei talenti. Senza di lui la teoria sarebbe ben lungi dall’essere ciò che è. A ragione, perciò, essa porta il suo nome”.
Engels ha lavorato con Marx per quarant’anni “fianco a fianco”
, come dice lo stesso Engels, fin da quando si sono incontrati per la prima volta a Parigi nel settembre del 1844. Allora aveva 24 anni e Marx 26.
Leggendo queste citazioni, Engels appare come un infaticabile organizzatore rivoluzionario, sincero, franco, leale, onesto, critico e autocritico, che non temeva di mettere in luce i suoi errori e debolezze umane, immune dall’individualismo e dalla ricerca di gloria e onori personali; pensava unicamente alla causa, più che partecipare alle “parate”, come egli le definiva, e ai banchetti popolari in suo onore preferiva dedicarsi allo studio e concentrarsi sui suoi compiti prioritari, quali quello di pubblicare il secondo e il terzo volume de “Il Capitale”, che Marx non era riuscito a completare a causa della morte. E finalmente poté tirare un sospiro di sollievo quando riuscì a liberarsi dall’attività commerciale, ereditata dal padre, che Engels definiva “pidocchioso commercio”
.
Particolarmente interessanti le citazioni riprese dalle lettere del 1838 quando Engels diciottenne, costretto dalla famiglia a interrompere il liceo per andare a lavorare, cominciava a liberarsi dall’influenza della religione, del liberalismo e dell’idealismo della sinistra hegeliana di cui faceva parte come Marx. E ci riuscì dopo un lungo e travagliato cammino studiando la filosofia, l’economia politica, la storia mondiale, le scienze naturali. Prima da solo poi assieme a Marx, una volta che si conobbero.
Grazie alle loro scoperte, chi è alla ricerca della verità e anela al cambiamento sociale, non ha bisogno di fare per intero il loro stesso percorso intellettuale, è sufficiente conoscere la loro elaborazione teorica, politica e organizzativa, successivamente sviluppata da Lenin, Stalin e Mao, per acquisire la concezione proletaria del mondo e agire conseguentemente per cambiarlo.
E non c’è cosa più bella, più utile e più appagante che si possa fare di quella di dare la propria vita per l’emancipazione del proletariato e dell’intera umanità.
Prendiamo esempio da Engels per trasformare il mondo e noi stessi.
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Tra due parentesi quadre […] compaiono le nostre traduzioni di locuzioni in altre lingue che potrebbero altrimenti risultare incomprensibili.
27 luglio 2016