Col pretesto di far parlare i religiosi
Nardella non fa parlare l'Anpi nell'Anniversario della Liberazione di Firenze dal nazi-fascismo
E il PD rifiuta il banchino dell'ANPI alla propria festa perché avrebbe propagandato il No al referendum costituzionale
Redazione di Firenze
In occasione del 72° della Liberazione di Firenze, caduto l'11 Agosto, per la prima volta nella città Medaglia d'Oro della Resistenza, i partigiani non sono stati rappresentati ufficialmente sul palco istituzionale nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio perché non invitati dal sindaco renziano doc Dario Nardella; l'antifascismo di facciata mantenuto dai rappresentanti renziani a Palazzo Vecchio si è sciolto come neve al sole non appena l'ANPI è uscita dal coro schierandosi coraggiosamente e correttamente per il No al referendum costituzionale; un assaggio eloquente del regime neofascista che il nuovo duce vuole completare e consolidare con tale referendum.
In sala era presente il segretario onorario dell'ANPI di Firenze, Silvano Sarti, al quale in via personale era stato garantito uno spazio per un breve saluto; il novantenne Sarti è stato colto da malore quando si è avviato alla scala del palco per prendere posto, come di consueto, alla presidenza, ed è stato fermato da Nardella che lo ha invitato a sedere in platea.
Il 12 agosto la segreteria dell'ANPI di Firenze ha protestato vivamente scrivendo al sindaco: “per la prima volta nelle ricorrenze della giornata della liberazione di Firenze dall’occupazione tedesca, nessun rappresentante dell’ANPI, erede dei partigiani che combatterono per la cacciata dell’esercito nemico, lasciando sul terreno, secondo le cronache, 205 morti e 435 feriti, è stato invitato a prendere la parola in ricordo di quella giornata, che meritò alla città la prima medaglia d’oro della storia repubblicana da parte del capo del Governo Ferruccio Parri. Riteniamo incomprensibile e grave tale scelta, in primo luogo verso le partigiane ed i partigiani che hanno combattuto per la città di Firenze. Ricordiamo che, come stabilito da una recente sentenza del Tribunale Militare di Verona, l’ANPI ne 'è storicamente l’erede'”.
Nardella inoltre, invitando sul palco i rappresentanti cittadini delle tre religioni monoteiste (cattolicesimo, ebraismo e islam), ha strumentalizzato la ricorrenza dell'11 Agosto per farne una cassa di risonanza alla strategia guerrafondaia che pretende, di fronte alla guerra contro l'IS, da parte dei rappresentanti musulmani dichiarazioni di sostegno ai “valori” dell'occidente imperialista.
Alla lettera dell'ANPI ha risposto il vicesindaco Cristina Giachi confermando proprio che “Quest'anno il clima geopolitico mondiale e i recenti accadimenti terroristici... hanno suggerito al sindaco di affrontare questi temi”, affermazioni accompagnate da fasulle dichiarazioni tipo “nessuna volontà di escludere, fieri della nostra tradizione antifascista”, tese solo a ingannare gli antifascisti.
Lo scontro fra l'ANPI e il PD cittadino si è manifestato anche in occasione della festa di tale partito: all'Associazione partigiani è stato ritirato l'invito dopo che la segreteria cittadina dell'ANPI aveva dichiarato che sarebbe stata presente tenendo ferme le proprie posizioni, come chiarisce un comunicato del 30 agosto: “Il Partito Democratico di Firenze ha invitato la nostra Associazione ad essere presente con un proprio banchino alla Festa che si tiene alle Cascine. Per massima chiarezza e correttezza, anche a seguito di polemiche sulla stampa locale e nazionale, mettiamo in allegato la nostra lettera di risposta. Dopo alcuni contatti telefonici la segreteria del Partito Democratico Metropolitano di Firenze ha formalmente risposto dicendo di ritenere difficilmente conciliabile la compresenza di opinioni opposte all’interno di una festa caratterizzata dalla campagna per il Sì al referendum.
Prendiamo atto che a Firenze non si siano potute replicare le soluzioni che altrove, come a Bologna e a Reggio Emilia, hanno permesso all’ANPI di essere presente nelle analoghe feste del PD”.
Noi plaudiamo alla fermezza dimostrata dall'ANPI di Firenze, che è di buon auspicio alla campagna per il No. Mentre condanniamo duramente il comportaemnto da neo fascista di Nardella nell'uno e nell'altro caso verso l'ANPI.
31 agosto 2016