Al referendum costituzionale
Trionfa il NO. Disfatta del nuovo duce Renzi
Ora lottiamo per la conquista del socialismo e del potere politico da parte del proletariato
Documento dell’Ufficio politico del PMLI
Il disegno mussoliniano di Matteo Renzi di completare con la controriforma costituzionale il regime neofascista preconizzato dalla P2 è miseramente fallito. Sepolto, assieme al suo governo, da una valanga di NO. Grazie alla maggioranza del popolo italiano che aveva capito gli effetti antidemocratici e fascisti della controriforma, che occorreva salvare quello che è rimasto della Costituzione del '48 e che era l'occasione per mandare a casa il nuovo Mussolini.
Una disfatta non solo per Renzi, ma anche per il rinnegato Giorgio Napolitano, per la classe dominante borghese, per le banche, la grande finanza italiana e internazionale e per la Confindustria.
Si tratta quindi di una strepitosa vittoria antifascista, che si può accostare a quella antimonarchica conseguita col referendum del '46. A riprova che l'antifascismo e l'opposizione all'uomo solo al comando fanno parte del Dna del popolo italiano.
Su questa base, ora si tratta di andare avanti, consapevoli però che la Costituzione borghese vigente non può essere la linea politica del proletariato e delle masse sfruttate e oppresse poiché essa è concepita per difendere il sistema capitalistico e il potere della borghesia.
Così come non si può contare su un governo borghese diretto dal PD o dal M5S o dal "centro-destra" per risolvere i problemi immediati dei lavoratori, delle masse, delle donne e dei giovani sui piani economici, della libertà e della democrazia. Come dimostra la storia parlamentare e governativa del nostro Paese e del mondo.
Il proletariato e le masse sfruttate e oppresse per far valere i loro diritti e per aprirsi la strada verso una società basata sui loro interessi, in cui non ci siano più sfruttamento e oppressione, disoccupazione e povertà, ingiustizie e disuguaglianze sociali, territoriali e di genere e le classi, possono contare solo sulla lotta di classe.
Questa società ha un solo nome, e si chiama socialismo. In questo momento di grande gioia per la vittoria del NO, per la quale il PMLI ha dato il massimo di se stesso pur nel vergognoso silenzio stampa che l'ha avvolto, noi lo riproponiamo a tutte le elettrici e gli elettori di sinistra, a partire dalle operaie e dagli operai, dalle ragazze e dai ragazzi, come prossima meta da conquistare.
Firenze, 5 dicembre 2016, ore 10,00