A seguito delle proteste la norma approvata dalla maggioranza PD è stata nel frattempo rimandata in Commissione
De Luca regala vitalizi ai consiglieri regionali
Ne avrebbero usufruito anche pluricondannati ed ex parlamentari nazionali ed europei
Redazione di Napoli
“Quella dei vitalizi è una palla, cioè una notizia falsa, che poi diventa mongolfiera e prende il volo. E uno deve perdere un mese o due per sgonfiare la 'palla'. Quella dei vitalizi è un falso clamoroso costruito a tavolino, senza verifica dei fatti”. Con queste parole il governatore plurinquisito Vincenzo De Luca ha voluto smentire l’annuncio dell’inserimento dei vitalizi a metà dicembre nella legge di stabilità del governo regionale della Campania del 2017 che intendeva far ritornare sotto mentite spoglie questo ignobile privilegio borghese, soppresso nel 2012.
Infatti, la “nuova pensione” per i consiglieri regionali avrebbe dovuto essere regolamentata con un sistema di calcolo contributivo secondo la medesima disciplina prevista per i componenti della Camera dei deputati. L’inserimento nella legge di questa sorta di “clausola vitalizio” era nata dalla discussione in consiglio regionale relativa al versamento dei contributi ai consiglieri regionali dopo la decisione di optare per il meccanismo contributivo aumentando l'età pensionabile a 65 anni. Pertanto i consiglieri che, ad oggi, siedono tra i banchi del parlamentino campano dovranno, dunque, versare i contributi a fini pensionistici. Il tutto era nato per un interpello da parte della direzione centrale dell’Inps campano dove si affermava che “per il solo fatto di aver stabilito l’introduzione del sistema contributivo nella precedente legge regionale 1 del 2012 il direttore centrale Inps, con risposta a mezzo Pec a un interpello del 20 luglio scorso, ha chiarito che i versamenti a carico del consigliere neoeletto sono dovuti e irrevocabili, perché non rileva la mancata applicazione della norma, che, per l’appunto, con questa legge in discussione, potrà essere attuata”.
Nei mesi successivi si erano alternati i dubbi relativamente a chi dovesse versare i contributi ai consiglieri regionali: loro stessi oppure le masse popolari attraverso l’abolizione del provvedimento regionale n. 1/2012? Travolto dalle polemiche il già sindaco di Salerno si è affidato ad una “nota” che nasconde un clamoroso dietrofront: “la norma in corso di discussione e approvazione, sulla legge di stabilità per il 2017 – viene precisato – non introduce quindi nessuna novità. Il vitalizio resta soppresso e i consiglieri eletti da questa legislatura non avranno alcun appannaggio a tale titolo”. In altre parole, i consiglieri che sono stati eletti nella tornata elettorale del 2015, non otterranno alcun vitalizio: per i nuovi componenti del parlamentino campano è prevista la pensione contributiva.
Al tardivo dietrofront dell’esecutivo antipopolare di De Luca non possiamo non sottolineare l’opportunismo del M5S che nonostante fosse a conoscenza fin da luglio di questa nuova mossa del governatore campano ha reso pubblica soltanto a dicembre la polemica non denunciando tempestivamente l’inserimento dei vitalizi nella legge regionale di stabilità; il che la dice lunga su quale opposizione sta facendo dentro il consiglio regionale il M5S atteso che è ormai scomparso dalle piazze della Campania da diverso tempo, referendum incluso.
4 gennaio 2017