“Subito fuori i migranti irregolari”
Grillo sulla stessa linea dei fascioleghisti sui migranti
Il padre-padrone del M5S si svela anche come nazionalista
Come il fascioleghista Salvini anche il boss del M5S Beppe Grillo è tornato a strumentalizzare per sporchi scopi elettorali l'ondata di paura e di odio contro i cosiddetti “clandestini” fino a chiederne l'immediata espulsione.
In seguito all'uccisione dell'attentatore di Berlino, Anis Amri, avvenuto a Sesto San Giovanni per mano di due agenti della polizia, il 23 dicembre sul suo blog Grillo ha pubblicato un post in cui fra l'altro afferma: "Fino a oggi è stato il tempo del dolore, della commozione, della solidarietà... adesso è il momento di agire e proteggerci... la situazione migratoria è ormai fuori controllo... l'Italia sta diventando un viavai di terroristi, che non siamo in grado di riconoscere e segnalare, che grazie Schengen possono sconfinare indisturbati in tutta Europa... chi ha diritto di asilo resta in Italia, tutti gli irregolari devono essere rimpatriati subito a partire da oggi". Anche: "Schengen deve essere rivisto: qualora si verifichi un attentato in Europa le istituzioni devono provvedere a sospenderlo immediatamente e ripristinare i controlli alle frontiere almeno finchè il livello di allerta non sia calato e tutti i sospetti catturati". Infine, conclude Grillo, è necessaria la "revisione del regolamento di Dublino" e la "creazione di una banca dati europea sui sospetti terroristi condivisa con tutti gli stati membri, utilizzando anche quelle attuali”.
Insomma la stessa identica linea xenofoba e razzista di Marine Le Pen del Front National francese, dell'ex leader del partito euroscettico britannico Ukip Nigel Farage e del fascioleghista Salvini che da Radio Padania ha ammonito: "Bisogna votare nel 2017, con primo punto del programma lo stop all'ingresso di qualsiasi tipo di immigrazione, fatti salvi donne e bambini che scappano dalle guerre... In Italia non deve più entrare uno spillo, dal 2017 su la cerniera".
Non è la prima volta che Grillo dà fondo al suo livore antimmigrati. Il 16 maggio 2013, dopo l'uccisione di tre passanti a Milano da parte di un immigrato che li prese a picconate, si chiedeva: “Quanti sono i Kabobo d'Italia?".
Nel 2013 i senatori M5S Andrea Goffi e Maurizio Buccarella fecero approvare una mozione che chiedeva l'abrogazione del reato di clandestini ma vennero duramente ripresi dal blog di Beppe Grillo.
Poi ancora il primo settembre 2014, il blog lanciava l'allarme: i poliziotti impegnati con gli immigrati in arrivo sui barconi rischiano la tubercolosi. Mentre in pieno scandalo “Mafia capitale”, il 17 giugno 2015 il bIog e l'account Twltter di Grillo chiedevano: “Marino dimettiti prima che Roma venga sommersa dai topi, dalla spazzatura e dai clandestini”.
Che nei confronti dei migranti Grillo coltivi sentimenti razzisti e xenofobi è cosa nota da tempo; la novità è che adesso il boss dei Cinquestelle ha scavalcato a destra Salvini e si è messo in competizione diretta anche con il governo piduista e fascista di Gentiloni e il Quirinale per “gridare” al mondo la sua ubriacatura patriottarda e nazionalista. E lo ha fatto a fine anno con un saluto "contro-discorso" mandato in streaming in contemporanea con il messaggio di fine anno di Mattarella, in cui fra l'altro rivendica che il 2017 sarà un anno di "riscatto e orgoglio... Dobbiamo essere orgogliosi di essere i migliori, perché l’italiano è il migliore, perché il made in Italy fa presa in tutto il mondo, perché la nostra piccola media impresa è straordinaria... Ma io voglio lasciarvi con questo messaggio: con l’orgoglio di quello che siamo. Siamo italiani e lo voglio gridare per la prima volta... Siamo i migliori, cari signori, e lo dimostreremo. E noi siamo la sintesi, come Movimento 5 Stelle, dei migliori in Italia. Arrivederci a tutti e auguri". E così si è smascherato per quello che è: un inguaribile razzista e uno spregiudicato nazionalista.
11 gennaio 2017