Alla prima conferenza stampa da presidente eletto degli Usa
Trump: La Russia può aiutarmi a battere lo Stato islamico

 
L'approssimarsi della data del suo insediamento alla Casa Bianca, il 20 gennaio, è stato scandito dal nuovo presidente americano, il miliardario fascista, razzista, xenofobo e misogino Donald Trump, da una serie di dichiarazioni pubbliche e interviste iniziate con la conferenza stampa dell'11 gennaio tenuta nel suo palazzo, la Trump Tower di New York. Dichiarazioni, sopratutto in politica estera, che riprendono sostanzialmente gli argomenti più volte citati nelle sue sparate della campagna elettorale, in attesa di essere tradotte in comportamenti concreti della nuova amministrazione.
Fra le altre sottolineiamo quelle relative al rapporto che la nuova amministrazione americana intende stabilire con il presidente russo Vladimir Putin, tenendo conto che la Russia e la Cina di Xi Jinping sono le principali concorrenti imperialiste mondiali del declinante imperialismo Usa. Un argomento che unisce Washington e Mosca Trump lo ha già individuato e riguarda la guerra allo Stato islamico.
Nella conferenza stampa dell'11 gennaio Trump ha sostenuto di essere sicuro che la Russia “rispetterà di più gli Usa” quando ci sarà lui alla Casa Bianca. “Se a Putin piace Trump è una cosa positiva. Non so che relazioni avrò con Putin, ma spero siano positive“, auspicava sottolineando che l’alleanza con Mosca può essere utile a Washington anche contro il terrorismo. “La Russia – ha affermato Trump – può aiutarci a combattere l’Isis. L’attuale amministrazione ha creato l’Isis andandosene dall’Iraq e creato un vuoto di potere che ha dato vita all’Isis”.
Un concetto che aveva già espresso in campagna elettorale quando alla fine dello scorso luglio aveva affermato che “io tratterei Vladimir Putin con fermezza ma non c'è nulla che preferirei fare di più che avere la Russia come amica, al contrario di quello che abbiamo ora, così possiamo sconfiggere insieme lo Stato Islamico con altri Paesi”.

18 gennaio 2017