Silenzio assordante di De Magistris
De Luca dispone la chiusura anche dell’ospedale San Gennaro dei poveri
giovani e disoccupati occupano lo storico nosocomio
Redazione di Napoli
È permanente l’occupazione da fine ottobre da parte delle masse popolari del quartiere Sanità contro la vergognosa chiusura deIl’Ospedale San Gennaro dei Poveri, uno dei più antichi e storici nosocomi partenopei che si colloca a due passi dal ponte dedicato alla partigiana delle Gloriose Quattro Giornate di Napoli, Lena Cerasuolo, nell’ottica dello smantellamento criminale voluto e propugnato dal governatore antipopolare De Luca. Ennesimo attacco alla sanità campana con la scusa dell’apertura prossima dell’Ospedale del Mare in tutti i suoi reparti che dovrebbero sopperire alle presunte insufficienze sia del San Gennaro che della Annunziata. Servizi pubblici e sanitari vitali che colpiscono due quartieri simbolo di Napoli come quello che attornia via Forcella o che costeggia la Sanità, in balia dei nuovi clan emergenti che non risparmiano sangue e colpi di pistola pur di ribadire il loro dominio territoriale. Assenti le istituzioni nazionali e locali in camicia nera dove si sottolinea l’ennesimo silenzio assordante del neopodetsà De Magistris e della sua giunta arancione che nulla hanno fatto per impedire la chiusura dei due nosocomi.
Le masse popolari, ma soprattutto i giovani e i senzalavoro organizzati, hanno occupato l’ospedale e in assemblea permanente hanno dichiarato che il “San Gennaro è uno degli ultimi poli di occupazione che crea benessere e servizi utili al quartiere, la sua chiusura cancellerebbe ulteriori posti di lavoro in un territorio in cui dilaga la disoccupazione e che da mesi è sotto attacco di una guerra di camorra spietata. Siamo in presidio permanente – continuano gli occupati - all’interno della struttura per impedire il trasferimento dei macchinari e di tutte le attrezzature medico sanitarie”.
Noi marxisti-leninisti dal canto nostro condividiamo pienamente la lotta degli occupanti contro la chiusura dell’ospedale napoletano le cui responsabilità politiche ricadono totalmente su De Luca e su De Magistris.
1 febbraio 2017