Visita in Turchia del leader del Kurdistan iracheno
Erdogan e Barzani alleati contro il PKK

 
Due organizzazioni curde, il Comitato per le Relazioni con l’Estero dell'Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK) e Il Congresso Democratico della società (DTK) hanno duramente condannato nei loro comunicati del 4 marzo l'attacco compiuto lo stesso giorno da unità di peshmerga, le formazioni militari curde della regione autonoma del Kurdistan iracheno, nel comune di Khanesor a Shengal; la regione montuosa del Qandil, nel nord dell'Iraq dove è presente anche la minoranza yazida è dal 2014 sotto il controllo delle YBŞ, le Unità di Difesa di Shengal, legate al PKK. Le due organizzazioni denunciavano che questo attacco era stato pianificato nell'ambito dei colloqui avvenuti il 26 febbraio a Istanbul dove il leader della regione autonoma del Kurdistan iracheno, Masoud Barzani, si era incontrato col Presidente turco Recep Tayip Erdoğan e il Primo Ministro Binali Yıldırım.
Certo è che la visita in Turchia del leader del Kurdistan iracheno ha sancito l'alleanza tra Erdogan e Barzani contro il PKK; mettere curdi contro curdi sembra la tattica scelta dal regime turco per incendiare quella zona dove opera il PKK e costruirsi il pretesto per intervenire direttamente e occupare un pezzo di territorio in Iraq incuneandosi tra i territori curdi, la stessa operazione già realizzata col placet della Russia nel nord della Siria per occupare un pezzo di territorio dove è presente la minoranza turcomanna e interrompere la continuità territoriale della Rojava.
L’agenzia di stampa turca Anadolu , citando una fonte del ministero degli Esteri di Ankara, sosteneva che “abbiamo molto di cui parlare. L’Iraq è importante per noi sotto tutti gli aspetti, economicamente e in termini di sicurezza delle frontiere, situazione umanitaria e rapporti culturali”. L'intesa tra Ankara e Erbil, la capitale della regione autonoma del Kurdistan iracheno, era cementata secondo la fonte, anche dall'accordo in materia di energia che prevede l'esportazione del greggio curdo attraverso l'oleodotto Kirkuk-Ceyhan. La fonte ha aggiungeva che Erbil può cooperare con Ankara nella lotta allo Stato islamico e al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), considerato un gruppo terroristico dalle autorità turche, dagli Usa e dall’Ue. “Ankara può contare sull'appoggio del clan Barzani nella sua guerra contro il Pkk, gruppo armato che ha il suo quartier generale nella regione montuosa del Qandil che è parte del territorio sovrano del Kurdistan iracheno”, precisava la fonte. Dalla zona del Qandil i curdi denunciavano che le formazioni di peshmerga che avevano partecipato all'attacco erano parte di quelle addestrate dai consilgieri turchi nella base di Bashiqa, nei pressi di Mosul in Iraq e sembra che circa 80 cobattenti peshmerga siano stati arrestati perché si sono rifiutati di partecipare allo scontro fratricida.
Durante l’incontro al palazzo presidenziale di Chankaya di Ankara tra i funzionari curdi e la controparte turca sono stati trattati “molti temi, dalla situazione in Siria, all’avanzata dell’esercito iracheno su Mosul fino ad arrivare alla questione dell’economia della regione curda”, ha riferito Barzani al termine del vertice con Erdogan che ha rafforzato il legame tra i due avviato nel 2013 e sigilato nella precedente visita dell’agosto del 2016.
Sul piano economico la questione principale che preoccupava i due riguarda l'intesa definita tra Iran e Iraq il 20 febbraio a Baghdad per la costruzione di un oleodotto che porti il petrolio dai giacimenti iracheni di Kirkuk, il cui controllo è rivendicato dai curdi di Barzani, fino alla raffineria iraniana di Abadan; un progetto definito tra Baghdad e Teheran con Erbil tagliata fuori.
La complicità del partito di Barzani con le posizioni egemoni locali del fascista Erdogan sono state confermate tra le altre dal fatto che il leader curdo non ha detto nemmeno una parola a Erdogan e al premier Yıldırım per la liberazione dei leader curdi dell’Hdp, il Partito democratico dei popoli, né degli altri curdi imprigionati nelle carceri turche.

8 marzo 2017