Al secondo turno delle elezioni in Francia
Alle urne solo il 42,64% dell'elettorato
Il beniamino dei banchieri Macron conquista la maggioranza assoluta dei seggi. Disfatta per i fascisti di Le Pen e dei socialisti
Il vincitore assoluto delle elezioni poitiche dell'11 e 18 giugno in Francia sarebbe il presidente francese Emmanuel Macron, il beniamino dei banchieri che sull'onda della vittoria dell'8 maggio all'Eliseo spinge il suo movimento La République en marche a conquistare 308 seggi su 577 e la maggioranza assoluta dell'Assemblea nazionale. Una maggioranza rafforzata grazie all'alleanza coi 32 seggi di MoDem. Che risulta comunque delegittimata da una diserzione dalle urne che ha toccato il record nel turno del 18 giugno quando solo il 42,64% degli elettori si è recato alle urne. E sottraendo al numero dei votanti quelli delle schede bianche e nulle si ha un astensionismo al 61,57%; quasi 2 su tre dei circa 47,5 milioni di elettori.
Dai dati forniti dal ministero degli Interni francese e riferiti al corpo elettorale risulta che la diserzione dalle urne è stata il primo partito già al primo turno dell'11 giugno quando i non votanti sono stati 24,4 milioni, pari al 51,3%, contro 23,2 milioni di votanti, pari al 48,7%. Le schede bianche e nulle sono state 357 mila e 156 mila, pari rispettivamente allo 0,75% e 0,33%. L'astensionismo è stato pari al 52,38%.
Nel secondo turno del 18 giugno i non votanti sono cresciuti di quasi 3 milioni e sono stati 27,1 milioni, pari al 57,36%, contro 20,2 milioni di votanti, pari al 42,7%. Le schede bianche e nulle sono più che triplicate fino a 1,4 milioni e quasi 600 mila, pari rispettivamente al 2,95% e 1,25%. L'astensionismo è salito fino al 61,57%. Ribaltando le proporzioni registrate per le elezioni presidenziali del 24 aprile e 8 maggio; pur non trattandosi di elezioni omogenee, possiamo comunque registrare che due mesi fa l'astensione era fra un terzo e un quarto dei votanti.
Considerando il turno dell'11 giugno, più rappresentativo di quello successivo dei ballottaggi dove erano presenti solo due principali candidati per collegio, si ha che nella spartizione dei 18,2 milioni di voti validi La République en marche di Macron ha avuto 6,4 milioni di voti, pari al 13,44% del corpo elettorale; tanti gli sono bastati per avere la maggioranza assoluta in parlamento. Registrano una disfatta i fascisti di Le Pen e i socialisti dell'ex presidente Francois Hollande. Il Front National di Marine Le Pen non ha raggiunto i 3 milioni di consensi, il 6,29% del corpo elettorale. Nelle presidenziali di due mesi fa il Front National contava 7,6 milioni di consensi, più del doppio, e la Le Pen andava al ballottaggio con Macron; oggi registra solo l'aumento dei seggi in parlamento da 2 a 8. Ancora peggio il Partito socialista crollato a 1,7 milioni di voti pari al 3,54% del corpo elettorale. I socialisti di Jean-Christophe Cambadelis alle presidenziali avevano raccolto col loro candidato Benoît Hamon 2,3 milioni di voti, oggi ne contano ancora un quarto di meno e portano a casa 46 rappresentanti contro i 289 seggi che avevano. Una sconfitta storica. Per un pelo sarà presente in parlamento l'ex primo ministro Manuel Valls che ha vinto il suo ballottaggio col 50,3% dei voti; bocciati diversi ex ministri fra i quali a Parigi quella del Lavoro Myriam El Khomri che aveva legato il suo nome alla famigerata Loi travail.
28 giugno 2017