All'Università di Arcavacata (Cosenza)
Duramente contestato Minniti
Diverse cariche della polizia per proteggere il nuovo Scelba

All'Università della Calabria di Arcavacata (Cosenza) lunedì 19 giugno è stato contestato il ministro calabrese PD degli interni, il nuovo Scelba Marco Minniti.
Migliaia di studenti hanno protestato dentro e fuori dall'aula magna in cui è stato accolto il ministro (invitato per parlare della riforma dei servizi “d'intelligence”), mostrando tutto il loro sdegno nei confronti dell'infame “'Minniti-Orlando” contro i migranti, ma anche contro le politiche scolastiche, universitarie, del lavoro e interventiste del governo neofascista Gentiloni, fotocopia di quello del camerata Renzi.
Gli sgherri di “Benito Minniti” come l'hanno definito alcuni studenti e le “forze dell'ordine” hanno ripetutamente spintonato e allontanato con violenza la folla degli studenti dal piazzale dell'Unical e all'interno della stessa Aula magna hanno allontanato Giuseppe Bornino, precario della scuola pubblica che voleva consegnare, in segno di protesta a nome dei migranti e dei precari universitari, un simbolico “foglio di via” per il ministro PD.
Tantissimi gli striscioni e i cartelli: “Decoro e legalità: via Minniti dalle città”, “Minniti abusivo”, “Foglio di via per Benito Minniti” e altri ancora.
Studenti, insegnanti, precari e cittadini da tempo in mobilitazione contro la visita del ministro hanno rilasciato una dichiarazione rilanciata dai giornali locali:
“L’Italia e ancor più la Calabria – è stato detto – stanno vivendo in questi anni numerose drammatiche emergenze: il lavoro che manca, la povertà in crescita nelle forme più estreme della povertà assoluta, la casa che diventa un miraggio, i migranti e i rifugiati, vittime del più brutale razzismo di stato e di forme aberranti di sfruttamento sino alla schiavitù, l’ambiente sempre più avvelenato (è di pochissimi giorni fa l’incendio delle discariche a cielo aperto dell’ex Legnochimica, con diffusione di sostanze tossiche nell’aria) per limitarci all’essenziale.
Per il governo invece le uniche cose che sembrano contare sono il contenimento della spesa pubblica e il salvataggio delle banche. Chi prova a stare a fianco dei più deboli e a esprimere il proprio dissenso verso la cecità delle politiche governative si trova oggi a dover fare i conti con nuove leggi liberticide che colpiscono la libertà di movimento e di libera espressione del dissenso, in teoria garantite dalla Costituzione. Le vittime delle politiche neoliberiste vengono così trasformate in colpevoli della propria situazione, o peggio, in criminali se provano a difendersi. Come studiosi, attivisti e cittadini vogliamo prendere la parola sulla preoccupante deriva che la gestione del cosiddetto “ordine pubblico” sta assumendo sotto il governo dell’attuale Ministro degli Interni, Marco Minniti”.
Viva le contestazioni al nuovo Scelba Minniti!
Spazziamo via il governo Gentiloni, fotocopia di quello di Renzi!
Libero accesso e pari diritti per i migranti!
Aiutiamo gli studenti a conquistare il potere politico nelle scuole e nelle università!
Per le scuole e le università pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti!
 
 

28 giugno 2017