Appendino si barcamena tra manganellatori e manganellati
La polizia provoca e manganella alla movida del quartiere popolare di Torino
A poco più di due settimane dalla folle notte di panico in Piazza San Carlo: 1 morto e 1526 feriti, causata dell'incompetenza degli organizzatori e dalla sciatteria con cui la sindaca Cinquestelle di Torino Chiara Appendino, il questore Angelo Sanna e il prefetto Roberto Sacconesono hanno predisposto i controlli e le misure di sicurezza durante la proiezione della finale di Champions League Juventus-Real Madrid; la sera del 20 giugno gli abitanti e i frequentatori del centro storico e della movida torinese hanno vissuto un'altra nottata di terrore in Piazza Santa Giulia.
L'8 giugno, proprio sull'onda delle polemiche esplose all'indomani della strage sfiorata a Piazza San Carlo, la Appendino emetteva un'ordinanza comunale che vieta la vendita di bibite da asporto dalle 20 alle 6 del mattino.
I primi controlli effettuati dalla polizia a suon di multe per far rispettare l'ordinanza sono iniziati in modo provocatorio proprio in Piazza Santa Giulia nei pressi della sede del Centro Sociale Askatasuna che in un post ha definito l'ordinanza della Appendino “ingiusta e ipocrita” perché colpisce non solo “coloro che non possono permettersi di comprare un cocktail a 7 € nei locali” . Ma soprattutto “è frustrante la violenza del controllo e della normazione dei comportamenti anche in questa sfera della vita, quella del divertimento, che dovrebbe essere serena e spensierata invece che carica della tensione provocata dai corvi con le divise blu che setacciano le piazze”.
Nei giorni scorsi alcune pattuglie di polizia erano state sonoramente contestate sia dai frequentatori dei locali che dalla popolazione ed erano state costrette a rinunciare ai controlli.
Ma la sera del 20 giugno la Questura decideva di mostrare i muscoli e, in appoggio ai controlli, schierava in modo provocatorio decine di camionette e celerini in assetto antisommossa in tutto il quartiere Vanchiglia.
Al primo accenno di contestazione da parte degli abitanti e dei frequentatori dei locali a cui si uniscono anche gli attivisti di Askatasuna, i celerini caricano selvaggiamente a suon di manganellate, calci e spintoni i “contestatori” e seminano il panico in tutta la zona. Travolgono sedie e tavoli e manganellano alla cieca chiunque capiti a tiro seminando il terrore anche dentro i locali dove ci sono mamme con i piccoli in braccio e papà che giocano e scherzano.
Dieci minuti di terrore puro, in perfetto stile mussoliniano, da cui ora cerca opportunisticamente di smarcarsi lo stesso M5S che sul blog nazionale attacca frontalmente il Questore: “La legalità deve essere rispettata sempre e da tutti, ma la repressione che abbiamo visto non può che rendere doverosa una profonda riflessione sull’attuale gestione dell’ordine pubblico in città”.
Mentre la Appendino si barcamena pilatescamente fra manganellatori e manganellati, scrivendo: “Condivido le parole di Roberto Finardi, assessore alle politiche per la sicurezza, che poco fa ha dichiarato: 'è intollerabile sia che i controlli predisposti dalla Questura trovino una resistenza violenta da una parte della cittadinanza, sia che questi sfocino in disordini che hanno coinvolto anche persone che stavano trascorrendo una normale serata all’aperto e i gestori degli esercizi commerciali'. Aggiungo che – prosegue la Appendino - a seguito di un confronto con il Questore e il Prefetto, abbiamo avuto la conferma che si è trattato di un servizio straordinario che non si deve più ripetere con le modalità viste in piazza Santa Giulia... Concludo esprimendo solidarietà e vicinanza, a nome dell’amministrazione, agli agenti feriti e ai cittadini che si sono trovati, loro malgrado, coinvolti negli scontri”.
Come si fa a esprimere allo stesso tempo “solidarietà e vicinanza” alle vittime e ai manganellatori in divisa?
Insomma nasconde il braccio dopo aver con la sua ordinanza gettato il sasso contro la movida e aver concordato con la Prefettura e la polizia il pugno di ferro contro i giovani dei quartieri popolari, rei di non piegarsi supinamente ai suoi diktat fascistoidi.
28 giugno 2017