Con l’incontro tra Putin e Xi a Mosca
Cina e Russia rafforzano i loro legami politici, economici, commerciali ed energetici
Xi: “Questa visita ha dato un nuovo impulso allo sviluppo del partenariato globale e della cooperazione strategica cinese-russa”
Accordo per combattere lo Stato islamico
L’incontro tra i presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping svoltosi al Cremlino il 4 luglio ha suggellato la due giorni moscovita, in cui le due superpotenze imperialiste, Russia e Cina, hanno rafforzato i loro legami politici, economici, commerciali ed energetici. Sono stati firmati ben 40 accordi commerciali che spaziano dal settore militare fino a quello agricolo, passando per un faraonico progetto di autostrada che collegherà la Cina all’Europa, i cui lavori inizieranno nel 2019. Definiti anche tempi e modalità della parte russa della “Nuova via della seta” a cui la Cina dà uno straordinario significato strategico per lo sviluppo dei suoi monopoli in tutto il mondo. Di particolare rilievo la firma di una serie di accordi volti alla realizzazione di quattro progetti nel settore nucleare civile.
Per il nuovo zar del Cremlino Putin la due giorni di Mosca ha dimostrato “che la partnership strategica russo-cinese ha acquisito impressionanti dinamiche in quasi tutte le aree. Abbiamo condotto una discussione approfondita sulla cooperazione economica, sottolineando in particolare che il commercio continua a crescere quest’anno come lo scorso anno. Nel 2016 gli scambi sono aumentati del 4% a 66 miliardi di dollari, mentre nei primi quattro mesi di quest’anno sono aumentati già del 37%, 24,5 miliardi di dollari”.
“La nostra area prioritaria di cooperazione – ha continuato Putin – è l’energia. La Russia è il fornitore leader di petrolio in Cina. La costruzione del gasdotto 'Power of Siberia' continua nei tempi stabiliti e trasporterà 38 miliardi di metri cubi di gas in 30 anni. I dirigenti di Gazprom e China National Petroleum Corporation hanno firmato un accordo supplementare sulle prime forniture di gas naturale nel dicembre 2019”.
Naturalmente ha specificato Putin abbiamo “prestato particolare attenzione alle politiche internazionali” in quanto “la Russia e la Cina interagiscono attivamente nell’arena internazionale. Abbiamo davvero opinioni simili o identiche su tutte le principali questioni internazionali”, a partire dalla crisi coreana, alla Siria, alla guerra allo Stato islamico.
Dal canto suo Xi ha espresso tutta la soddisfazione per questa visita che “ha dato nuovo impulso allo sviluppo del partenariato globale e della cooperazione strategica cinese-russa. Putin ed io condividiamo l’opinione che oggi le relazioni cinesi-russe siano le migliori di sempre. Qualunque siano i cambiamenti nella situazione internazionale, la nostra determinazione e la fiducia nello sviluppo e nell’approfondimento del nostro partenariato strategico rimangono inalterati” e le relazioni tra Mosca e Pechino devono costituire “una pietra angolare per preservare la pace e la stabilità globali”.
Sulle grandi questioni internazionali il leader revisionista e fascista di Pechino ha rimandato alle dichiarazioni congiunte siglate a Mosca dai rispettivi ministri degli Esteri, in cui le due superpotenze imperialiste si impegnano a “collaborare e istituire un meccanismo di sicurezza globale ed efficace nell’Asia nordorientale il più presto possibile, in modo da garantire una pace e una stabilità duratura nella regione”. Hanno espresso “una forte opposizione contro l’installazione unilaterale del sistema anti-missile in Europa e in Asia-Pacifico da parte di alcuni paesi a scapito degli altri interessi di sicurezza”. Sulla Siria Russia e Cina convengono che l’Onu “dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano nella gestione dei colloqui di pace tra il governo siriano e l’opposizione e la lotta contro il terrorismo internazionale”. Sull’Afghanistan Putin e Xi hanno espresso “preoccupazioni per l’espansione di estremisti e gruppi terroristici come lo Stato islamico” nel paese asiatico.
12 luglio 2017