Nel suo pieno diritto
La RPD di Corea lancia un missile intercontinentale
USA, Mosca e Pechino condannano il nuovo test nucleare
Nel suo pieno diritto alla difesa nazionale e in risposta alla pressione imperialista degli USA che sta imbottendo il territorio e il mare dell’alleato sudcoreano di missili e navi da guerra puntati contro Pyongyang, il 4 luglio la Repubblica popolare democratica di Corea (RPD) ha lanciato con successo un nuovo missile intercontinentale. Nel dare notizia del riuscito test l’Accademia delle Scienze della Difesa della RPDC ha informato il paese che il razzo balistico intercontinentale Hwasong 14 è stato lanciato da una postazione nord-occidentale vicina al confine con la Cina e che ha volato per 39 minuti lungo una traiettoria preimpostata, per concludere la sua corsa nelle acque aperte del bacino del mare orientale della Corea. Il lancio è stato condotto in modo tale che il razzo raggiungesse il più alto angolo possibile, salendo fino a 2.802 chilometri e scendendo a 933 chilometri dal sito di lancio, con il logico risultato di non arrecare il men che minimo pericolo alla sicurezza dei paesi limitrofi. Con il successo del lancio l’Accademia delle Scienze della Difesa della RPDC annuncia il completamento del programma di sviluppo delle armi nucleari del Paese: con Hwasong 14, in grado di colpire qualsiasi parte del mondo, “la RPDC si adopererà per eliminare le minacce di guerra nucleare statunitensi e salvaguardare la pace e la stabilità nella penisola coreana e oltre”.
L’ultimo lancio di missili nordcoreani risaliva al giugno scorso dalla base orientale di Wonsan. In quell’occasione erano stati lanciati missili terra-aria e la distanza coperta era stata di 200 chilometri, a dimostrazione di poter colpire anche obiettivi navali.
Immediate sono giunte le reazioni stizzite dei governanti imperialisti e degli USA. A seguire gli ormai consueti guerrafondai twitter del presidente Trump, è arrivato il comunicato stampa del segretario di Stato Tillerson: “Gli Stati Uniti condannano fermamente il lancio di un missile balistico intercontinentale della Corea del Nord. Testarlo rappresenta una nuova escalation della minaccia per gli Stati Uniti, i nostri alleati e partner, la regione e il mondo”. E chiama alle armi: “L’azione globale è necessaria per arrestare una minaccia globale. Noi intendiamo portare l’azione provocatoria della RPD al Consiglio di sicurezza dell’Onu e adottare misure più forti. Gli Stati Uniti cercano solo la denuclearizzazione pacifica della penisola coreana (sic!) e la fine delle azioni minacciose della RPD. Noi non accetteremo mai una Corea del Nord armata nucleare”. Sì, perché per “decreto divino”, solo gli USA e altre potenze imperialiste possono avere il monopolio delle armi nucleari. Intanto il 5 luglio, per chiarire meglio, dalle basi USA in Corea del Sud sono partiti verso la Corea del Nord dei missili di precisione “di avvertimento”, caduti in acque sudcoreane.
Russia e Cina, in una dichiarazione congiunta, si sono dette “seriamente preoccupate” per il test missilistico della Corea del Nord e lo ritengono “inaccettabile”. Mosca e Pechino sono andate oltre, freschi dell’asse rinsaldato dalla visita di Xi Jinping a Mosca, rilanciando “l’iniziativa congiunta” sul “doppio congelamento”, l’attività missilistica nucleare della Corea del Nord e le esercitazioni massicce degli Stati Uniti e chiedono a tutte le nazioni coinvolte di mostrare “moderazione e rinunciare alle provocazioni e alla retorica bellica”.
12 luglio 2017