In nome della lotta allo Stato islamico
Bombe Usa massacrano civili a Raqqa
Mosca bombarda 20 Suv dell'IS e uccide 50 civili
Le ultime notizie ufficiali dell'offensiva per la “liberazione” di Raqqa, la capitale dello Stato islamico (IS) in Siria sono quelle del 26 agosto da parte delle Forze Democratiche Siriane (FDS), le formazioni curde e arabe appoggiate dall'aviazione americana, che affermavano di aver circondato le ultime forze resistenti asserragliate in poco meno della metà della città. Il portavoce delle FDS sottolineava che l’offensiva aveva rallentato nel mese di agosto poiché i curdi si erano dovuti guardare alle spalle a causa degli attacchi delle forze turche al Rojava e alla Siria del nord, soprattutto contro la zona di Afrîn. Chi non aveva avuto problemi a tenere il piede sull'acceleratore nella guerra all'IS erano i capofila delle coalizioni imperialiste che si disputano la spartizione della Siria, Usa e Russia, le cui aviazioni continuavano a colpire indifferentemente obiettivi militari e civili. E, in nome della lotta allo Stato islamico, a compiere nuove stragi di civili, spesso ignorate o sottovalutate dagli organi di informazione impegnati a tempo pieno nel sostegno alla guerra contro l'IS.
Le ultime stragi di civili di cui abbiamo notizia sono quelle delle quasi 80 vittime del 22 agosto a Raqqa per i bombardamenti dei caccia Usa a sostegno dell'avanzata delle forze delle FDS. I comandi militari americani hanno lanciato 250 raid aerei solo nella terza settimana di agosto sui quartieri centrali della città e, secondo osservatori di organizzazioni per i diritti umani, sono responsabili della morte di 167 civili, di cui 59 minori.
Anche l'imperialismo russo faceva la sua parte. In 5 giorni i blitz delle forze armate russe sul territorio dell'IS sono stati circa 800, affermava il 21 agosto il generale Serghei Rudskoi, capo dipartimento generale dello Stato maggiore russo all'agenzia di stampa Tass. Il generale sosteneva che l'esercito governativo siriano aveva cacciato le forze dell'IS dalla provincia di Aleppo e al più presto avrebbe ripreso il controllo della città di Akerbat a Ovest di Hama e di Deir ez-Zor mentre nei pressi di quest'ultima città i cacciabombardieri russi avevano distrutto un convoglio dell'IS composto da 20 grossi veicoli blindati e ucciso almeno 200 miliziani. E non solo, dato che le forze di opposizione a Assad denunciavano il 22 agosto che i cacciabombardieri russi negli attacchi contro le postazioni dell'IS a Rueidah, del distretto di Ukeirat, avevano ucciso anche 50 civili.
30 agosto 2017