Saluto di Monica Martenghi ai partecipanti alla commemorazione di Mao nel 41° Anniversario della sua scomparsa
Applichiamo le indicazioni concrete di Scuderi per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso e avanzare sulla via dell'Ottobre verso l'Italia unita, rossa e socialista
Care compagne e compagni, care amiche e amici,
a nome del Comitato centrale del nostro Partito e dei compagni dirigenti seduti alla presidenza con alla testa il compagno Giovanni Scuderi porgo a tutti voi un caloroso saluto e un sincero ringraziamento per essere presenti a questa pubblica iniziativa in occasione del 41° Anniversario della scomparsa di Mao, grande Maestro del proletariato internazionale, dei popoli e delle nazioni oppresse, deceduto il 9 Settembre 1976.
Salutiamo il compagno Andrea Cammilli che a nome del Comitato centrale del Partito terrà il discorso ufficiale sul tema “Mao e la lotta di classe contro il capitalismo e per il socialismo”.
Salutiamo con gioia rivoluzionaria tutte le compagne e i compagni provenienti un po’ da tutta Italia, specialmente quelli che vengono da molto lontano, dal Piemonte alla Sicilia, che hanno sopportato lunghi, disagevoli e costosi viaggi.
Salutiamo chi non conosciamo e partecipa per la prima volta a una iniziativa pubblica del Partito. Auspichiamo che si possa approfondire la nostra reciproca conoscenza concordando un incontro.
Salutiamo con particolare calore tutti i compagni che hanno gravi problemi di salute, sia quelli che, nonostante tutto, oggi sono qui con noi, sia quelli che purtroppo non sono più in grado di partecipare nemmeno alla vita del Partito.
Ringraziamo chi, pur impossibilitato a partecipare, ha voluto comunque esserci vicino inviando messaggi di saluto alla commemorazione. I saluti che ci hanno inviato potrete leggerli sul prossimo numero de “Il Bolscevico” che sarà interamente dedicato a questa commemorazione. A questo proposito tutti i presenti, non membri del PMLI, sono invitati a inviare a “Il Bolscevico” le loro impressioni, anche solo poche parole, sulla commemorazione di Mao.
Ricordiamo con eterna gratitudine i nostri compagni deceduti, a cominciare da Nerina “Lucia” Paoletti.
Il 21 maggio scorso, all'età di 84 anni, ci ha lasciato uno storico simpatizzante attivo del Partito, il compagno Lorenzo Santoro, che abitava a Terno d'Isola (Bergamo). La sua è stata una vita esemplare di marxista-leninista.
Emigrato giovanissimo a Sesto San Giovanni (Milano), la “Stalingrado d'Italia”, è stato fin da allora attivo nelle lotte operaie e sociali e ha partecipato alle grandi stagioni di lotta del sessantotto e del sessantanove come iscritto al PCI dal quale si è poi gradualmente distaccato dopo aver preso coscienza del tradimento revisionista del gruppo dirigente di quel partito.
Poi nel 2002 l'incontro col PMLI e, come ebbe a scrivere nella sua autobiografia pubblicata da “Il Bolscevico”, con “dei veri compagni, da Scuderi a tutti, donne, uomini e ragazzi, volenterosi e pieni di ideali comunisti marxisti-leninisti. Con loro in questi ultimi anni ho partecipato a tante manifestazioni in difesa dei lavoratori e contro i capitalisti
”. In lui si riaccesero quindi la fiducia e l'entusiasmo nella lotta di classe e nella lotta per il socialismo. Nonostante l'età avanzata e la grave malattia che lo divorava fin quando ha potuto sostenerlo fisicamente ha partecipato alle manifestazioni di piazza tenendo alte con fierezza le bandiere dei Maestri e del PMLI, e alla vita interna e alle iniziative pubbliche del Partito, prima fra tutte le commemorazioni di Mao. Poco prima di morire, in occasione della Festa per il 40° compleanno del PMLI, ha ricevuto l'Attestato del titolo di simpatizzante attivo modello del PMLI.
Il compagno Santoro è un campione di coerenza, di combattività e di modestia proletarie rivoluzionarie e marxiste-leniniste. Non ci scorderemo mai dei preziosi contributi politici ed economici donati al PMLI e alla causa del proletariato e del socialismo. Rimarrà per sempre nei nostri cuori. Vi invito ad alzarvi in piedi per rendergli omaggio con un minuto di silenzio.
Ringraziamo caldamente e con profonda riconoscenza tutte le compagne e i compagni, militanti e simpatizzanti del PMLI, e le loro rispettive istanze, nonché le Commissioni centrali che hanno preparato e propagandato la commemorazione e addobbato la sala.
Un grazie di cuore alle compagne e ai compagni, dirigenti, militanti e simpatizzanti del Partito, che hanno concorso al pagamento di tutte le spese della commemorazione di Mao. Come voi ben sapete le casse del Partito sono sempre vuote e ogni volta è una battaglia riuscire a far fronte alle spese strettamente necessarie alla vita del Partito stesso.
In spregio al dovere di cronaca e al diritto di informazione, ancora una volta i media borghesi e trotzkisti, lustrascarpe del governo e delle istituzioni borghesi, hanno completamente ignorato questa commemorazione confermando il silenzio stampa che da sempre vige nei confronti del PMLI per non farlo conoscere dalle masse.
Esprimiamo il nostro cordoglio per i morti di Livorno e la nostra solidarietà alla popolazione colpita dalla devastante alluvione. Sono corresponsabili il governo, la regione Toscana governata da Rossi del MDP e il comune del sindaco 5 stelle Nogarin che non hanno mai fatto nulla per la prevenzione. Gli enormi danni subiti dalla popolazione devono essere immediatamente risarciti dal governo.
Cordoglio e solidarietà anche verso la popolazione di Ischia colpita da lutti e distruzione a causa del terremoto e dell'incuria dei governi centrale e locali che niente fanno per prevenire le calamità naturali mettendo in sicurezza le popolazioni, le case e tutte le strutture pubbliche.
Siamo profondamente addolorati ogniqualvolta apprendiamo che un lavoratore ha perso la vita sul posto di lavoro. È una mattanza che non trova fine. Nei primi sette mesi dell'anno i morti sul lavoro sono aumentati del 5,2%. Sono già quasi 600. Oltre 300 mila sono gli infortuni sul lavoro. Anche questi aumentati rispetto allo scorso anno. E pensare che l'innovazione tecnologica renderebbe più facile rispetto a ieri predisporre strumenti e mezzi più efficaci per la sicurezza sul lavoro. Il capitalismo è però questo: massimo profitto e minima spesa per quanto concerne il cosiddetto “costo della mano d'opera”.
Un'altra mattanza intollerabile è il femminicidio e la violenza sulle donne e le persone transessuali che traggono alimento dalla cultura borghese reazionaria, antifemminile, xenofaba, razzista e omofoba fondata sulla mai abbandonata triade mussolinana “dio, patria e famiglia”. La stessa cultura borghese e cattolica reazionaria che sta impedendo l'approvazione della peraltro parziale e insoddisfacente legge sul diritto di cittadinanza, la Ius soli.
Condanniamo con sdegno lo stupro di due studentesse americane commesso a Firenze da due carabinieri. Una vergogna istituzionale.
Mentre è sollecito a risolvere i problemi delle banche e degli industriali, il governo Gentiloni non è stato nemmeno capace di rimuovere dopo un anno le macerie del terremoto del Centro Italia.
Gentiloni, la faccia più pulita di Renzi, e Minniti, il nuovo Scelba, sono affetti da manganellomania, come dimostrano le selvagge cariche della polizia contro i rifugiati eritrei e etiopi a Roma e gli attivisti del centro sociale Làbas di Bologna .
Una malattia tipica dei fascisti mussoliniani che può essere debellata solo mandando a casa il governo.
Visto che i governi centrale, regionali e comunali li lasciano fare, in molti casi addirittura li proteggono, i gruppi neofascisti e neonazisti hanno alzato la testa. Dobbiamo fermarli. Lanciamo pertanto un caloroso appello a tutte le forze antifasciste a unirsi per combatterli, ostacolarli e impedir loro di effettuare la marcia su Roma promossa da Forza nuova per il 28 ottobre.
Chiediamo inoltre al governo di metterli fuori legge applicando senza deroghe la XII disposizione transitoria della Costituzione e le relative leggi Scelba e Mancino.
Il 5 novembre si terranno le elezioni regionali in Sicilia. Invitiamo le elettrici e gli elettori siciliani, in particolare quelli di sinistra, a votare per il PMLI e il socialismo, attraverso l'astensione. Sul piano elettorale è l'unico modo per esprimere la volontà di liberare la Sicilia dal capitalismo, dalla mafia, dal sottosviluppo, dalla disoccupazione, dalla povertà, dalla corruzione, dagli imbroglioni politici con e senza le stelle.
L'unico modo per dichiarare che si intende marciare sulla via dell'Ottobre verso l'Italia unita, rossa e socialista.
L'imperialismo, che Mao ha combattuto duramente, è tuttora il nemico comune di tutti i popoli del mondo.
Le superpotenze imperialiste sono in lotta tra di loro per l'egemonia mondiale, una lotta che potrebbe sfociare in una nuova guerra mondiale. Ma quando qualcuno si oppone al loro diktat si uniscono per combatterli. Vedi la Santa alleanza contro lo Stato islamico e la comune condanna della nuclearizzazione della RPD di Corea per autodifesa.
Noi non condividiamo la teoria non marxista-leninista Juche ma appoggiamo Kim Jong-un che difende l'indipendenza e la sovranità del suo Paese.
Al contempo, pur condannando l'ideologia, la strategia e gli attacchi terroristi, come quello di Londra, ai civili innocenti e incolpevoli dei paesi imperialisti, siamo a fianco dello Stato islamico. Cessare di fargli la guerra tutelerebbe peraltro il popolo italiano dalle ritorsioni terroristiche.
Siamo anche al fianco di Maduro di cui non condividiamo il cosiddetto “socialismo del XXI secolo”. Per noi è preminente la comune lotta all'imperialismo.
Il nostro socialismo non ha nulla a che vedere nemmeno con quel socialismo a parole e capitalismo e imperialismo nei fatti spacciato dagli imbroglioni revisionisti e fascisti di Pechino e dai loro tirapiedi italiani. La nostra condanna e il nostro disprezzo verso la cricca di Xi Jinping è senza limiti e totale.
Il nostro socialismo è quello che abbiamo disegnato al 3° Congresso nazionale del Partito. Un socialismo autentico perché rispondente a quello tracciato da Marx ed Engels e realizzato in concreto da Lenin, Stalin e Mao.
E la via maestra per conquistarlo è e rimane la gloriosa via dell'Ottobre a cui in occasione del suo centenario continuano a ispirarsi gli autentici marxisti-leninisti italiani e di tutto il mondo.
Come si legge nel documento del Comitato centrale in celebrazione di questo grande avvenimento storico, che sarà reso pubblico il 25 Ottobre prossimo: “La Rivoluzione d'Ottobre è la via universale per liberarsi del capitalismo e per dare vita ad una società superiore, senza le sue storture, ingiustizie e sofferenze: il socialismo col proletariato al potere... La via dell'Ottobre è ancora aperta, l'esempio della Grande Rivoluzione Socialista Sovietica non si è spento, il valore del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e del socialismo resta intatto. Prima o poi riconquisteranno la simpatia e l'appoggio del proletariato e gli daranno la forza per rovesciare cielo e terra
”.
In un messaggio inviato dalla Commissione per le relazioni internazionali del Comitato centrale del PMLI agli organizzatori della Conferenza di Amsterdam per celebrare il Centenario della Rivoluzione d'Ottobre, alla quale era stato invitato il Partito, si legge che la Rivoluzione d'Ottobre “è l'esempio concreto del valore e della superiorità del marxismo-leninismo rispetto al liberalismo e del socialismo nei confronti del capitalismo. Ancora adesso essa rappresenta lo spartiacque tra gli autentici marxisti-leninisti e i revisionisti rinnegati del comunismo
”.
Il grande Maestro della Rivoluzione d'Ottobre è Lenin non Trotzki, come ha sostenuto su “La Repubblica” il pennivendolo e falsificatore Ezio Mauro. Non a caso la denuncia de “Il Bolscevico” è stata ignorata dai media conniventi, salvo “Il “Golfo” di Ischia che ha pubblicato integralmente l'articolo.
Noi facciamo appello ai partiti con la bandiera rossa e la falce e martello a celebrare assieme il Centenario della Rivoluzione d'Ottobre prendendo esempio da quanto sta avvenendo a Biella e a livello internazionale ad Amsterdam.
Intanto il Partito, attraverso il compagno Erne, coadiuvato dal caro e fedele amico del PMLI Vladimir, a nome del Comitato centrale, è andato in Russia nelle settimane scorse a rendere omaggio a Lenin, il principale artefice della Rivoluzione d'Ottobre, presso la sua casa natale e la residenza dove è morto. Non finiremo mai di ringraziare questo compagno per il suo spirito di iniziativa verso i grandi Maestri del proletariato internazionale, per i suoi importanti contributi internazionalisti proletari e la sua esemplare generosità proletaria rivoluzionaria, ben volentieri più avanti ascolteremo il resoconto di questa sua ennesima missione storica.
Quando Mao è morto è come se ci avessero strappato un pezzo di cuore perché egli è parte integrante di noi marxisti-leninisti italiani. Dopo la sua morte siamo stati costretti a contare esclusivamente sulle nostre forze, ad affrontare da soli le mille avversità della lotta di classe, a fare a meno delle sue preziose indicazioni. Nello studio delle sue opere, delle sue imprese, del suo fulgido esempio di dirigente marxista-leninista assieme a quelli degli altri quattro grandi Maestri del proletariato internazionale, Marx, Engels, Lenin e Stalin, abbiamo però trovato la forza, il coraggio, la chiarezza di idee necessarie per andare avanti nella nostra Lunga Marcia politica e organizzativa verso l’Italia unita, rossa e socialista e la conquista del potere politico da parte del proletariato.
I nostri grandi Maestri non ci lasciano mai soli: i loro scritti e le loro opere concrete sono una fonte inesauribile di ispirazione, idee, verità, indicazioni per il nostro lavoro politico rivoluzionario.
La loro analisi del capitalismo e dell'imperialismo, nonostante le cosiddette “rivoluzioni industriali” (si parla oggi della quarta) che hanno sconvolto profondamente attraverso l'informatica e la robotica tutti i settori produttivi, rimangono valide e indispensabili per capire il mondo in cui viviamo. Perché tale tipo di “rivoluzioni” non hanno risolto minimamente la contraddizione principale e antagonista fra proletariato e borghesia, né quella fra i popoli e le nazioni oppresse e l'imperialismo. Al contrario, anche in conseguenza di una crisi economica e finanziaria del capitalismo che ormai perdura da dieci anni, queste contraddizioni si sono approfondite: aumentano le disuguaglianze economiche, sociali, territoriali, culturali e di genere, il monte profitti cresce spaventosamente a scapito del monte salari, aumenta la disoccupazione specie giovanile, il divario fra ricchi e poveri si fa sempre più marcato, miliardi di persone al mondo soffrono la fame e a milioni muoiono per denutrizione, malattie e guerre imperialiste.
Queste contraddizioni e il conseguente scontro di classe sono destinati ad aumentare. Per questo le classi dominanti borghesi si attrezzano ricorrendo ancora una volta al fascismo e al nazismo, seppure sotto nuove forme e nuove insegne, com'è il caso del regime neofascista instaurato qui in Italia sulla base del disegno della P2 di Gelli, Craxi e Berlusconi e fatto proprio da Renzi e Gentiloni, o a livello internazionale, per citarne uno per tutti, del dittatore fascista Trump in America.
Ecco perché la lotta di classe contro il capitalismo esige una accelerazione e deve avere come primo obiettivo la lotta contro il governo borghese guidato dal “marxista-leninista” rinnegato Gentiloni, ispirato dal nuovo duce Renzi che cura gli affari della borghesia e pratica una politica di lacrime e sangue all'interno e di interventismo imperialista all'estero.
Prima ci liberiamo del governo Gentiloni meglio è per tutti gli sfruttati e gli oppressi, ma sarebbe un’illusione se si pensasse che potrebbe fare meglio un governo del Movimento 5 stelle. Basta vedere come si sta comportando la giunta della bugiarda e destrorsa Raggi a Roma. Bisogna invece combattere e abbattere ogni governo borghese per aprire la strada all’Italia unita, rossa e socialista e al potere del proletariato.
L'annuale commemorazione di Mao, tra l'altro, ci fornisce una salutare boccata di ossigeno rivoluzionario che ci rilancia con forza nella lotta di classe. Dobbiamo affrontarla, come ci esorta il Partito, avendo fiducia nel marxismo-leninismo-pensiero di Mao, nel socialismo, nel Partito, nelle masse e in noi stessi, qualunque sia la situazione che siamo chiamati a fronteggiare e anche quando non arrivano i successi sperati.
Se non abbiamo fiducia in uno qualsiasi di tali elementi, perdiamo inevitabilmente la bussola e cadiamo nel pessimismo, nello scoramento e nell'inerzia.
Per far bene la lotta di classe dobbiamo inoltre attuare senza indugio e meticolosamente le indicazioni che ci ha dato il compagno Giovanni Scuderi alla Festa per il 40° compleanno del PMLI.
Ne ricordiamo due che sono fondamentali per dare un corpo da Gigante Rosso al PMLI: Fare delle campagne per il lavoro e sedersi attorno a un tavolo e discutere i tre elementi che compongono la parola d'ordine “Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi”, e per ciascuno di essi stabilire cosa fare.
Essenziali per farci capire dalle masse, per avere la loro fiducia e il loro consenso e per attirarle e coinvolgerle nella lotta contro il capitalismo per il socialismo.
Chi non fa questo non può lamentarsi che le “masse non ci capiscano”. Non ci capiscono se noi non siamo capaci di occuparci concretamente dei loro problemi immediati materiali, sociali ed economici.
Anche se è vero che è difficile farsi capire come marxisti-leninisti, visto il grande disastro politico e ideologico causato dai revisionisti storici che hanno distrutto i paesi un tempo socialisti e deideologizzato e decomunistizzato il proletariato e le masse popolari, e visto che da tempo non tira più il vento della rivoluzione sociale, delle guerre di liberazione nazionali e del '68 e del '77 in Italia.
Tutto ciò rende duro, gravoso e difficile il nostro lavoro rivoluzionario, ma non siamo in difficoltà. Noi troviamo delle difficoltà nella nostra Lunga marcia politica e organizzativa. E le difficoltà, i “cinque grossi ostacoli”, sono quelle, e non altre, indicate dal compagno Scuderi al 4° Congresso nazionale del dicembre 1998 e poi rilanciate nel discorso “Da Marx a Mao” e in quello della Festa per il 40° compleanno del PMLI.
Abbiamo solo da migliorare la nostra militanza, la vita e l'azione delle nostre istanze specie di base, e il lavoro di fronte unito applicando senza stancarsi le indicazioni generali e le misure concrete del Partito.
Non dobbiamo scaricare sulle masse i nostri problemi e coprire i nostri limiti ideologici, politici e operativi o la nostra immobilità dietro una presunta incomprensione delle masse.
Stante l'attuale livello di coscienza politica del proletariato e delle masse, la non conoscenza della storia del movimento comunista internazionale e nazionale da parte dei giovani, avendo forze così esigue, soldi e mezzi appena sufficienti per sopravvivere, oscurati totalmente dai media, non è comunque possibile ottenere uno sviluppo rapido del PMLI. Noi abbiamo solo metà della chiave per risolvere questo problema. Per conquistare l’altra metà, che è in mano alle masse e condizionata dallo stadio della lotta di classe, dobbiamo continuare a tenere rimboccate le maniche della camicia rossa e mettercela tutta nel nostro lavoro rivoluzionario. Certi che lo sviluppo della lotta di classe accelererà lo sviluppo del nostro amato Partito.
Che i sinceri comunisti e coloro che vogliono fare come in Russia nell’Ottobre del ’17, prendano presto coscienza, il che può avvenire solo studiando il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la linea politica e organizzativa del PMLI e mettendoli a confronto con l’ideologia, la linea e la pratica degli altri partiti con la bandiera rossa e la falce e martello, che è loro dovere rivoluzionario dare tutte le loro energie intellettuali, politiche e fisiche al PMLI, come militanti o simpatizzanti, per dargli un corpo da Gigante Rosso, in grado di incidere profondamente sulla situazione politica e di far compiere alla lotta di classe un salto di qualità combattendo il capitalismo, il suo governo e le sue istituzioni e avanzando verso il socialismo.
La commemorazione di questo anno tratterà un tema fondamentale per distinguere nettamente il vero marxismo-leninismo-pensiero di Mao dal ciarpame riformista e socialdemocratico sia quando assume le sembianze più chiare di riformismo pacifista e interclassista sia quando si copre dietro il paravento del marxismo-leninismo e del comunismo, uno strumento fondamentale per permettere alla classe operaia di recuperare la propria ideologia, la propria pratica sociale e politica rivoluzionaria e tornare ad essere una classe per sé, indipendente e antagonista alla classe dominante borghese.
Come abbiamo detto, rappresenterà il Comitato centrale il compagno Andrea Cammilli. È la prima volta che tiene il discorso ufficiale a una commemorazione di Mao. Molti di voi lo conosce già perché lo ha incontrato durante le numerose manifestazioni nazionali a Roma o Milano, in diverse delle quali le delegazioni del Partito erano da lui dirette. Come, per stare solo alle più recenti, quella del 27 novembre 2016 a Roma per il No al referendum sulla controriforma costituzionale di Renzi e quella organizzata dalla Fiom a Roma nel marzo 2015 contro il governo Renzi e il Jobs Act. Altri lo conoscono perché hanno letto i resoconti dei suoi importanti interventi sindacali nelle assemblee della fabbrica dove lavora o dell'ANPI, o nel direttivo provinciale della FILCTEM-CGIL (chimici, tessili, abbigliamento, ecc.) di Pisa di cui fa parte ininterrottamente dal 2010. Avrete certamente letto con molto interesse la sua relazione alla Commissione per il lavoro di massa del CC del PMLI, su “L'attuale situazione sindacale in Italia e il lavoro della Commissione di massa e dei marxisti-leninisti” del settembre 2016 e ancor prima il documento della stessa Commissione sul Congresso della CGIL del 2014 e i tre articoli illustrativi di esso che lo hanno visto totalmente impegnato.
Per chi ancora non lo conosce ricordiamo solo alcune note della sua biografia politica. Il compagno Cammilli è un operaio da sempre, dall'età di 14 anni, ed è dalla sua classe, oltreché dagli insegnamenti del Partito, che ha appreso la profonda modestia, l'amore verso il proletariato e le masse, la costanza, la perseveranza e il coraggio di proseguire in ogni avversità.
Il compagno Cammilli fu ammesso nel PMLI nell'agosto 1983 all'età di 19 anni. Entrato in contatto con il Partito fin da giovane, espresse il suo voto astensionista anticapitalista negando da sempre il proprio voto ai partiti borghesi. Già segretario della Cellula del PMLI del suo paese, Fucecchio, in provincia di Firenze, ha parte partecipato agli ultimi tre Congressi nazionali del Partito, il 3°, il 4° e il 5° come delegato.
Già alla 3ª Sessione plenaria del 5° CC del PMLI, tenutasi il 3 aprile 2011, il compagno Cammilli si era meritato un elogio del Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, “per aver fornito un esempio di come presentare tatticamente la linea del Partito negli organismi di massa
”. Successivamente, alla 4ª Sessione plenaria del 5° CC del PMLI del 9 Aprile 2014, il compagno Scuderi sottolineava che il compagno Cammilli, “questo valoroso, generoso e sperimentato dirigenti marxista-leninista ed esemplare sindacalista rosso, pur sobbarcandosi il maggior peso delle attività della sua Cellula, ha dimostrato di essere più che una 'spalla' per il Responsabile della Commissione di massa, il compagno Emanuele Sala, ed ha confermato di avere delle alte qualità intellettuali, politiche, sindacali e giornalistiche. Bandendo ogni forma di individualismo inconsapevole e pratico e migliorando la centralizzazione e il gioco di squadra, egli è in grado di dare dei contributi sempre più grandi al fondamentale lavoro sul fronte operaio e sindacale
”.
In occasione della 5ª Sessione plenaria del 5° Comitato centrale del PMLI, tenutasi l'11 ottobre 2015, il compagno Cammilli è stato nominato Responsabile della Commissione per il lavoro di massa del CC del Partito avvicendando il compagno Sala che non è più in grado di assolvere pienamente il suo incarico a causa della perdita totale della vista e dell'impossibilità per il Partito di assegnargli un assistente politico. Oggi siamo qui ad ascoltarlo e ad applaudirlo.
Come ci ha esortato il compagno Scuderi nel discorso alla Festa per il 40° compleanno del PMLI “Questi 40 anni di vita del PMLI, come i dieci anni precedenti, sono stati molto duri, ed è prevedibile che anche i prossimi anni e quelli successivi saranno altrettanto e forse più duri. Sarà sempre così per chi combatte in prima linea il capitalismo e la classe dominante borghese. Ne siamo coscienti, ma ciò non ci spaventa. Anzi per noi non esiste al mondo una felicità più grande di quella di servire con tutto il cuore il Partito, il proletariato, le masse e la causa del socialismo, l’unica capace di emancipare il proletariato e tutta l’umanità
”.
Chi la pensa come noi e crede veramente nel socialismo si unisca al PMLI come militante, simpatizzante o amico per dare le ali alla lotta anticapitalista e per il socialismo.
Tutto per il PMLI, il proletariato e il socialismo!
Cacciamo il governo Gentiloni!
Con Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao per sempre contro il capitalismo per il socialismo!
Avanti con forza e fiducia sulla via dell'Ottobre verso l’Italia unita, rossa e socialista!
Con i Maestri e il PMLI vinceremo!
20 settembre 2017