Messaggio del PMLI alla Conferenza di Amsterdam per commemorare il centenario della Rivoluzione d'Ottobre
“La Rivoluzione d'ottobre rappresenta lo spartiacque tra gli autentici marxisti-leninisti e i revisionisti”
Nei giorni 23 e 24 settembre si è svolta ad Amsterdam in Olanda una Conferenza internazionale per commemorare il centenario della Rivoluzione d'Ottobre. Promossa dalla Lega internazionale della lotta dei popoli, dal Supporto per la solidarietà internazionale e la mobilitazione di massa e dal Fronte nazionale democratico delle Filippine.
Vi hanno partecipato 81 delegazioni rappresentanti 27 Organizzazioni di 23 paesi del mondo.
Qui di seguito pubblichiamo il messaggio della Commissione per le relazioni internazionali del CC del PMLI inviato alla Conferenza.
Alla compagna Boyen Baleva
Al Europe Organizing Committee October
Revolution Centennial Commemoration
Alla Internation League of Peoples' Struggle (ILPS)
Al Resource for International Solidarity and Mass Mobilization (PRISMM)
Al National Democratic Front of the Philippines (NDFP)
Cara compagna Boyen Baleva, cari compagni,
calorosi saluti marxisti-leninisti, anticapitalisti e internazionalisti proletari da parte del Partito marxista-leninista italiano (PMLI).
Molte grazie per il gradito invito a partecipare all'importante Conferenza di Amsterdam da voi organizzata per celebrare il centenario della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre. Purtroppo non siamo in grado di inviare un delegato del nostro Partito, ciò nonostante desideriamo far conoscere a voi, e a tutti i partecipanti alla Conferenza, che salutiamo con molto calore, la posizione del PMLI su tale glorioso evento che ha cambiato la storia del mondo e dell'umanità e che ancora ispira gli autentici comunisti e tutti gli sfruttati e gli oppressi coscienti e informati dei vari paesi.
La Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre ha dimostrato che il capitalismo e l'imperialismo non sono imbattibili. Un popolo unito con alla testa il proletariato, armato del marxismo-leninismo e sotto la guida di un forte e radicato Partito marxista-leninista è in grado di ridurli in polvere. Ha anche dimostrato che il proletariato è capace di conquistare il potere politico ed edificare il socialismo.
Essa è l'esempio concreto del valore e della superiorità del marxismo-leninismo rispetto al liberalismo e del socialismo nei confronti del capitalismo. Ancora adesso essa rappresenta lo spartiacque tra gli autentici marxisti-leninisti e i revisionisti rinnegati del comunismo.
La grande vittoria dell'Ottobre la dobbiamo soprattutto alla straordinaria opera teorica , politica, organizzativa, educativa e pratica di Lenin. A Stalin va il particolare merito di averla difesa e sviluppata continuando l'edificazione del primo Stato socialista della storia.
Lenin e Stalin hanno lottato strenuamente contro i revisionisti annidati nel Partito che sabotavano la rivoluzione socialista e la realizzazione del socialismo. Solo che Stalin, anche per mancanza di esperienza, pensava di averli eliminati del tutto come le classi, quando se ne è reso conto era ormai troppo tardi. Cosicché dopo la sua morte, i revisionisti guidati da Krusciov hanno potuto abbattere l'Urss socialista e restaurare il capitalismo.
Una amara lezione che va tenuta presente anche quando, come oggi, lavoriamo per risvegliare la coscienza rivoluzionaria delle masse e per dare al proletariato la coscienza di essere una classe per sé. Il che significa non concedere alcuno spazio ai revisionisti, agli opportunisti e agli imbroglioni politici travestiti da comunisti che a parole inneggiano al socialismo ma in realtà intralciano il nostro lavoro politico rivoluzionario. Significa anche attenersi fermamente al marxismo-leninismo-pensiero di Mao, facendo bene attenzione a non inquinarlo con teorie che non hanno nulla a che fare con il socialismo e il comunismo, come quelle per esempio di Gramsci e Chavez.
Come è accaduto in Urss e negli altri paesi già socialisti, a cominciare dalla Cina, il socialismo può essere abbattuto dall'interno per opera dei revisionisti. Mao però ci ha fornito l'arma teorica, politica e organizzativa per impedirlo attraverso la Rivoluzione Culturale Proletaria che può essere ripetuta, in caso di necessità, più volte per difendere il socialismo e la dittatura del proletariato e per impedire la restaurazione del capitalismo.
Il punto fondamentale è sempre quello, tenere a bada i revisionisti e metterli in condizione di non nuocere in tutte le fasi della lotta di classe, della costruzione del Partito e dello Stato socialista. E questo può avvenire solo se educhiamo i membri del Partito e le masse rivoluzionarie col marxismo-leninismo-pensiero di Mao, se li mobilitiamo nella lotta contro i revisionisti e se applichiamo correttamente la teoria rivoluzionaria alle condizioni concrete dei paesi in cui operiamo.
Il socialismo è l'unica e vera alternativa di classe al capitalismo. Quest'ultimo non potrà mai risolvere interamente i problemi, le ingiustizie sociali e le disuguaglianze territoriali sociali e di genere che esso stesso genera, meno che mai potrà risolvere il problema dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, della esistenza delle classi, della migrazione e così via. Esso si nutre del sangue e del sudore del proletariato, dei lavoratori e dei popoli che rapina e impoverisce attraverso le guerre di conquista e di dominio, come è accaduto in Medio Oriente, in Libia, in Afghanistan e in altri paesi.
C'è il rischio concreto che le contraddizioni interimperialiste, specie quelle tra l'imperialismo americano e il socialimperialismo cinese che stanno sullo sfondo, sfocino in una guerra mondiale. Noi dovremo approfittarne per rovesciare dal potere la classe dominante borghese dei nostri paesi, se vi prenderà parte, e instaurare il socialismo. Dobbiamo prospettare fin da ora al proletariato e ai suoi alleati, in primo luogo i contadini, tale possibilità.
Qualsiasi popolo o movimento antimperialista si ribelli al diktat dell'imperialismo, noi abbiamo il dovere rivoluzionario e internazionalista proletario di appoggiarlo, e lo dobbiamo fare pure nei confronti dello Stato islamico, anche se non ne condividiamo l'ideologia, la strategia e certi metodi di lotta, come gli attacchi terroristici alle masse innocenti e incolpevoli.
Come dimostra la storia, solo il socialismo può dare al proletariato e alle masse tutto ciò che hanno bisogna sui piani politico, economico, sociale e culturale.
Ogni paese perciò dovrebbe seguire la via dell'Ottobre, secondo le fasi richieste dalle proprie condizioni. Noi marxisti-leninisti italiani da 40 anni marciamo con forza e fiducia sulla via dell'Ottobre verso l'Italia unita, rossa e socialista. Ciò prevede l'abbattimento, mediante la rivoluzione socialista, del capitalismo e della classe dominante borghese. Intanto lottiamo contro il governo Gentiloni, ispirato dal nuovo duce Renzi, che cura i loro affari e pratica una politica di lacrime e sangue all'interno e di interventismo imperialista all'estero.
Come ha detto il Comitato centrale del PMLI, in un documento che sarà reso pubblico il 21 Ottobre, “La via dell'Ottobre è ancora aperta, l'esempio della Grande Rivoluzione Socialista Sovietica non si è spento, il valore del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e del socialismo resta intatto. Prima o poi riconquisteranno la simpatia e l'appoggio del proletariato e gli daranno la forza per rovesciare cielo e terra”.
Compagne e compagni riuniti alla Conferenza di Amsterdam, teniamo alta la invincibile bandiera rossa del socialismo, uniamoci e cooperiamo affinché il socialismo trionfi in tutto il mondo!
Gloria eterna a Lenin, Stalin e ai marxisti-leninisti russi dell'Ottobre!
La Commissione per le relazioni internazionali del Comitato centrale del PMLI
29 agosto 2017