L’accusa della Procura di Napoli è di concorso in abuso di ufficio
Il rettore del Suor Orsola favorì il figlio di Zecchino
Velenoso attacco dell'ex ministro DC ai magistrati
Redazione di Napoli
Nella serata di giovedì 26 settembre un dispaccio delle agenzie di stampa ha interrotto il salotto borghese di Bruno Vespa alla trasmissione di regime “Porta a Porta” dov'era ospite il rettore della università parastatale “Suor Orsola Benincasa” di Napoli e ordinario di Filosofia del Diritto, Lucio D’Alessandro. In sostanza la Procura di Napoli ha indagato, mesi fa, D’Alessandro e altri tre docenti universitari, Giovanni Coppola, Anna Giannetti e Alessandro Viscogliosi, perché in concorso avrebbero favorito un figlio dell’ex ministro Zecchino nell’assegnazione di un posto di ricercatore alla facoltà di Lettere. La notizia diffusa nella serata del 26 settembre ha visto il commento laconico del rettore: “Sono sereno e ho piena fiducia nella magistratura”.
La vicenda al centro dell’interesse dei pubblici ministeri procedenti Graziella Arlomede e Alfonso D’Avino, risale al 2004 e ha visto D’Alessandro formare una commissione ad hoc per agevolare Francesco Zecchino, figlio del DC Ortensio, docente del Suor Orsola e ministro dell’Università e della Ricerca scientifica tra il 1998 e il 2001, all’epoca dei governi D’Alema e Amato (padre e figlio non sono indagati). La commissione era composta da Giovanni Coppola, Anna Giannetti e Alessandro Viscogliosi, docenti molto vicini all’allora prorettore e a Zecchino: alcuni, infatti, sono con loro nel Cesn, il Centro europeo di studi normanni, al punto che tra i vari candidati, il posto di ricercatore a Lettere andò, guarda caso, al figlio di. Forti già all’epoca furono i malumori alla notizia della “promozione” del figlio di Zecchino al punto che non pochi ricorsi furono persi dalla famiglia dell’ex ministro DC davanti alla magistratura amministrativa. Incredibile l’arroganza dei vertici del Suor Orsola che non cambiarono orientamento nonostante le pronunce dei giudici amministrativi riconfermando Francesco Zecchino - come si può leggere sul sito del Suor Orsola -, ricercatore al corso di laurea in Conservazione e restauro dei Beni culturali, facoltà di Lettere.
Tredici anni dopo la Procura notifica l’avviso di conclusione delle indagini preliminari indicando i concorrenti nel reato come i futuri possibili imputati nel processo per abuso di ufficio.
Stizzita la reazione dell’ex ministro dell’Università: “La Procura riceve una denuncia e ci si butta con voluttà – afferma con arroganza Zecchino -, perché questo è il clima. Sono coinvolto perché il fatto di essere stato ministro non consente a mio figlio di poter essere ricercatore, questo nella nuova logica. La concorrente che ha scatenato tutto questo è stata dichiarata decaduta, perdente, da 3 commissioni nel concorso di mio figlio”.
Presto ci sarà “un codice specifico” per la trasparenza all'Università “che verrà completato entro ottobre” ha dichiarato il ministro per l'istruzione Valeria Fedeli, dopo l’esplosione degli scandali nelle università italiane, per cui ha promesso “tolleranza zero” contro la corruzione, annunciando le costituzioni di parte civile del ministero nei processi a carico dei docenti. Tenuto conto che la riforma dei reati contro la Pubblica amministrazione annunciata dal nuovo duce Renzi e dal suo sodale Gentiloni con inasprimento delle pene contro i dirigenti pubblici corrotti, non è mai giunta al varo, al netto delle promesse ipocrite.
18 ottobre 2017