Accogliendo il mio invito espresso all'assemblea sindacale alla quale ho partecipato
I lavoratori della Barilla di Parma si astengono sulla piattaforma per il rinnovo del contratto integrativo
di Alberto Signifredi, lavoratore della Barilla di Parma simpatizzanti del PMLI
Mercoledì 11 ottobre si sono svolte le assemblee sindacali nello stabilimento Barilla di Parma, aventi come ordine del giorno la presentazione dell'ipotesi di piattaforma relativa al rinnovo del contratto integrativo di gruppo, in scadenza a fine anno.
I segretari provinciali di Flai, Fai e Uila hanno esposto, in sintesi, i contenuti della proposta nelle cinque assemblee dislocate nei vari turni di lavoro, per poi mettere la piattaforma al voto dei lavoratori.
Io ho partecipato a quella del pomeriggio, dove l'introduzione è stata tenuta dal segretario della Flai Luca Ferrari. Nella sua spiegazione Ferrari ha evidenziato i punti principali della proposta. Un maggior investimento nelle relazioni sindacali con l'azienda per valorizzare al meglio gli accordi, confermare e valorizzare ulteriormente le attuali relazioni sindacali e le funzioni delle Rsu. Definire un percorso per garantire la stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato o somministrato, con anche un confronto con la RSU e il mantenimento del posto di lavoro per i lavoratori degli appalti (clausola sociale) nel caso di cambio della cooperativa a cui appartengono. Quindi conciliazione dei tempi di lavoro e di vita, fondo sanitario e welfare aziendale, sicurezza sul lavoro e lavanderia aziendale sono argomenti a cui sono stati richiesti ulteriori miglioramenti normativi. Per ultimo il Premio per obbiettivi (Ppo), di cui se ne conferma la struttura, proponendo un aumento di 400 euro nel quadriennio. Tutto l'impianto propositivo è l'ennesimo esempio di concertazione sindacale in un grande gruppo industriale in salute, dove sembra non ci siano grossi problemi.
Dopo l'esposizione del segretario Ferrari è iniziato il dibattito. A questo punto ho chiesto la parola e ho fatto un intervento, argomentando, a mio avviso, i punti deboli di questa ipotesi di piattaforma. Ho iniziato spiegando che l'attuale proposta cade in un momento in cui tutte le regole e i diritti del lavoro e dei lavoratori sono stati stravolti e calpestati dagli ultimi governi e, di conseguenza, anche un contratto di gruppo deve modificare il linguaggio e aggiornare le richieste. L'introduzione del lavoro precario, l'allungamento della vita lavorativa, lo scardinamento dello Statuto dei lavoratori e, in questo, dell'articolo 18, hanno cambiato in peggio le prospettive future dei lavoratori. Anche alla Barilla. Pertanto è ora di modificare le richieste nella contrattazione aziendale per rompere gli equilibri consolidati dove esiste una precarietà strutturale alla Barilla, per dire che dove la produzione è stabile e costante deve corrispondere un lavoro stabile e costante. Per dire basta al "tempo determinato" dove, come alla Barilla di Parma, il lavoro e la produzione ci sono e a ciò dovrebbe corrispondere un organico adeguato e a tempo pieno e rompere lo scambio tra assunzioni a fronte di ristrutturazioni aziendali a cui spesso è ricorsa la Rsu nelle trattative con l'azienda. Ma, detto ciò, ho anche spiegato che adesso quando parliamo di contratto a tempo indeterminato dobbiamo fare i conti col Jobs Act di Renzi, dove i nuovi assunti non hanno la certezza della stabilità, mentre i padroni hanno ulteriori possibilità di disfarsene, tramite l'indennizzo. Ho detto quindi che il Jobs Act dovrebbe imporre ai sindacati una linea comune per il suo abbattimento, e non fare assemblee e parlare di assunzioni come se questo non esistesse.
Ho poi affrontato il tema delle pensioni, il cui prolungamento ha creato situazioni di grande difficoltà, dove i lavoratori più anziani possono trovarsi a dover accudire i nipoti e nello stesso tempo dover seguire i genitori ormai disabili. Da queste problematiche emerge l'esigenza di nuovi bisogni per questi lavoratori, a cui la stessa legge 104 comincia ad essere stretta. Perciò anche nella trattativa aziendale si dovrebbero aprire degli spazi per meglio conciliare i tempi di vita e di lavoro che la nuova situazione impone. Ma, nello stesso tempo, non bisogna smettere di chiedere ai sindacati di riprendere una lotta seria per abolire la legge Fornero e di smetterla di flirtare con i governi in carica su riforme pensionistiche miopi ed inefficaci.
Alla fine dell'intervento ho fatto una dichiarazione di voto, spiegando le motivazioni che mi hanno fatto scegliere l'astensione e non la fiducia alla piattaforma in esame e invitando i lavoratori presenti a fare altrettanto.
Nella sua replica il segretario Ferrari non è riuscito a convincere i lavoratori ad accettare l'ipotesi di accordo. Tutti i votanti si sono astenuti, condividendo i dubbi che io ho evidenziato e confermando che sono in grado di capire e scegliere anche controcorrente quando i problemi vengono esposti con palese evidenza.
Un'assemblea Barilla che doveva seguire la semplice routine dell'integrativo di gruppo, si è trasformata in un momento di riflessione e in una speranza di lotta.
31 ottobre 2017