Candidato di Forza Italia in Sicilia
Arrestato sindaco di Priolo
Rizza è accusato di turbativa d'asta, truffa e tentata trufffa
Su ordine della procura di Siracusa il 14 ottobre la polizia ha arrestato, con l'accusa di truffa, tentata truffa e turbativa d’asta, il neopodestà di Forza Italia Antonello Rizza, sindaco di Priolo e candidato alle elezioni regionali siciliane del 5 novembre in sostegno del boss berlusconiano Nello Musumeci, poi eletto governatore.
Secondo il provvedimento del Giudice per le indagini preliminari (Gip) Giuseppe Tripi, Rizza fa parte di un "consolidato sistema di illegalità diffuso all'interno e all'esterno dell'amministrazione comunale priolese", finalizzato al "condizionamento e alla prevaricazione per il perseguimento illecito di finalità di tipo personale e clientelare".
Rizza è stato candidato nonostante sul suo groppone gravino ben quattro procedimenti penali con accuse che vanno dalla corruzione, alla concussione, dall’associazione a delinquere alla truffa, dall’abuso d’ufficio alla tentata estorsione: in totale 22 capi di imputazione, ai quali si aggiungono i nuovi tre scaturiti da quest'ultima inchiesta a suo carico.
Secondo l’accusa al comune di Priolo c’era una gestione illecita degli appalti. Le indagini, coordinate dal dirigente del commissariato Fabio D’Amore, sono scattate nella seconda metà del 2016, e riguardano tre episodi di “turbata libertà degli incanti e turbamento del procedimento di scelta del contraente in relazione alla segnalazione di persone vicine al sindaco” per l’affidamento di appalti del comune. Episodi di truffa ai danni del Comune commessi, secondo l’accusa, in concorso tra sindaco, indagato anche per tentata concussione, un funzionario comunale e un imprenditore, per l’acquisto di beni tramite la Consip con codici alterati per consentire all’imprenditore la vendita dei beni ad un prezzo maggiorato. Ed ancora un episodio di frode nelle pubbliche forniture dell’imprenditore, ed un episodio di tentata concussione, per l’assegnazione di un appalto ad un imprenditore.
Il Gip ha anche disposto l’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria per Salvatore Cirnigliaro, dirigente del settore sport e spettacolo del comune di Priolo, per il reato di turbata libertà degli incanti. E poi per Francesco Artale, imprenditore ed amministratore della Indie Sound Music, per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa aggravata e frode nelle pubbliche forniture, per Flora La Iacona, dirigente del settore Pubblica Istruzione del comune di Priolo, che all’epoca dei fatti era dirigente del settore Politiche Sociali per il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e truffa aggravata. Per Artale e Sebastiano Carpinteri, uno dei 14 indagati nell’inchiesta, disposta la misura cautelare del sequestro preventivo, rispettivamente per 15 mila 461 euro in relazione alle condotte di truffa e frode e per 86 mila 278 euro per truffa ai danni del Comune in relazione alla gestione della piscina comunale.
22 novembre 2017