Si moltiplicano le aggressioni e le provocazioni fasciste come ai tempi delle squadracce mussoliniane
Blitz squadristico fascista contro i migranti
Mettere fuorilegge le organizzazioni fasciste
Nella serata dello scorso 28 novembre a Como tredici militanti appartenenti al gruppo nazifascista Fronte Skinheads hanno interrotto una riunione pubblica della rete Como senza frontiere (che comprende, tra gli altri, Arci, Acli, Cgil, gruppi di sinistra e del volontariato laico e cattolico) per leggere un farneticante volantino nel quale veniva condannata, con parole violente e sprezzanti, l’azione di solidarietà verso i migranti portata avanti da tale organizzazione.
L'irruzione dei tredici energumeni, tutti con teste rasate e vestiti completamente di nero, è avvenuta alle 21.30. I nazifascisti, due dei quali avevano telecamere che filmavano l'accaduto, hanno circondato, inneggiando al fascismo e alla superiorità razziale dei bianchi, il tavolo dove si stava svolgendo la riunione dei dieci rappresentanti delle associazioni, hanno interrotto la riunione intimando ai presenti di tacere, e infine un loro portavoce ha letto il farneticante e delirante comunicato dal titolo “Como Senza Frontiere: ipocriti di mestiere!
”, nel quale il fenomeno dell’immigrazione viene descritta come “invasione
” e le associazioni di volontariato vengono accusate di essere guidate da una “logica schiavista
” nei confronti degli italiani.
Alla fine copie del volantino sono state distribuite ai presenti e subito dopo gli squadristi si sono allontanati.
I componenti della rete Como Senza Frontiere hanno parlato di “pesante intimidazione
” e “di una pericolosissima deriva di stampo fascista, con vari gruppuscoli neofascisti che cercano consenso e creano guerra tra poveri, odio razziale, intolleranza e tensione
”.
La reazione delle forze antifasciste non si è fatta attendere: la Cgil ha chiesto al prefetto di Como la convocazione di un tavolo che veda un'ampia partecipazione delle forze sociali democratiche, mentre una piena solidarietà alla rete è giunta da parte di Cisl, Uil e altri sindacati e organizzazioni di base, e anche esponenti di Pd, Sinistra Italiana, Verdi Mdp e Possibile hanno condannato l’episodio di chiara matrice squadrista. I deputati Pd Emanuele Fiano, Chiara Braga e Mauro Guerra, in una interrogazione al ministro dell’interno Minniti hanno definito l’episodio una “intimidazione in stile squadristico
”.
Nell'associarci alla condanna di tale intimazione squadrista, noi chiediamo e non da ora di mettere subito fuorilegge tutte le organizzazioni e partiti nazifascisti, razzisti e xenofobi che da alcuni anni stanno impestando la penisola. Peraltro uno degli squadristi intervenuti era già stato condannato nell'aprile 2012 in via definitiva dalla Cassazione a 6 anni di reclusione per tentato omicidio e lesioni gravi nei confronti di due ragazzi appartenenti ad una Cooperativa sociale.
Non poteva mancare la reazione delle forze antifasciste nella stessa città di Como, che per il 9 dicembre hanno organizzato una grande manifestazione popolare. Il 2 dicembre il Coordinamento Antifascista Savonese ha organizzato a Savona un presidio per protestare contro l'imperversare di organizzazioni neofasciste in quel territorio, e lo stesso giorno a Civitanova Marche si è svolto un corteo organizzato da alcuni centri sociali per contestare l’apertura di una sede di Forza Nuova.
Occorre una grande mobilitazione di piazza antifascista se non vogliamo che si ripetano oggi quel che accadeva oltre novanta anni fa quando le camicie nere incendiavano le Case del Popolo e malmenavano gli operai nelle città e i contadini nelle campagne. Si pensi a quanto è accaduto lo scorso 29 ottobre in piazza Cairoli, nel cuore di Roma, dove un giovane bengalese di 27 anni, Kortik Chondro, vittima di un feroce pestaggio da parte di cinque neofascisti che lo hanno oltraggiato al grido di “sporco negro
”, e si pensi a quanto è accaduto, sempre a Roma e precisamente al Trullo, lo scorso 27 settembre una squadraccia di neofascisti voleva impedire - inneggiando al Duce e alla superiorità razziale dei bianchi - lo sfratto degli occupanti abusivi italiani e la successiva assegnazione di una casa popolare a una famiglia italo-eritrea che ne aveva diritto.
Ancora nella capitale il 23 ottobre, erano stati trovati allo Stadio Olimpico di Roma alcuni adesivi, opera di tifosi laziali, che oltraggiavano la memoria di Anna Frank, il 30 giugno a Tor Bella Monaca un lavoratore cinquantaduenne bengalese è stato aggredito da quattro neofascisti al grido di “fuori i negri!
” soltanto perché destinatario di una casa popolare, mentre il 20 giugno un diciottenne veniva aggredito alla periferia della capitale con un tubo di metallo al grido di “zecca comunista
”, e un episodio simile era accaduto a Ostia il 2 febbraio ai danni di un volontario di una onlus che si occupa dell’assistenza ai migranti.
Anche in altre città italiane tali organizzazioni fasciste sono ormai scatenate: il 5 agosto scorso nel pieno centro di Mantova cinque fascisti hanno malmenato un giovane al grido di “morte ai comunisti!
”, il 20 maggio a Pescara, all’uscita di un circolo Arci, due ragazzi sono stati aggrediti da due picchiatori che li hanno colpiti con spranghe, calci e pugni al grido di “viva il Duce
” e “eia eia alalà
”, il 1° aprile venticinque militanti di CasaPound hanno aggredito e malmenato un componente della Rete degli studenti gettandolo nel Naviglio tra insulti e sputi e l’11 febbraio, nel viterbese, altri militanti della stessa organizzazione hanno compiuto una vera e propria spedizione punitiva, colpendo a cinghiate e pugni un giovane antifascista.
Nel 2016 le squadracce studentesche di estrema destra si erano rese responsabili di spedizioni punitive e di pestaggi ai danni di studenti antifascisti in università e scuole di Roma, Milano, Napoli e Brescia, nel 2015 episodi simili accadevano in tutta l’Italia, tra i quali i più gravi si verificavano a Milano, Firenze e Cremona.
Ancora più indietro nel tempo, si ricordi l’ignobile profanazione del cimitero ebraico di Milano nel 2013 dove decine di tombe furono danneggiate e imbrattate con svastiche e fasci, si ricordi il gesto criminale di un simpatizzante neofascista che a Firenze nel 2011 uccise due lavoratori senegalesi e ne ferì altri tre, si ricordi infine che la violenza fascista nel 2009 colpì nel pieno centro di Napoli il giovane italiano Marco Beyene, figlio di un docente universitario etiope, preso a cinghiate da una squadraccia i cui componenti canticchiavano “faccetta nera
”.
Anche il nostro Partito è stato bersagliato dalle squadracce fasciste, che nel 2010 per ben due volte entrarono in azione a Forlì, imbrattando con croci celtiche e con letame la porta della sede della cellula del PMLI, e che lo scorso anno insozzarono con simboli nazifascisti il portone della cellula di Catania.
Che aspetta il parlamento e il governo Gentiloni a mettere fuorilegge tutte le organizzazioni e i partiti fascisti?
6 dicembre 2017