Nel 2018 Sigonella cogestirà tutte le missioni dei droni Usa nel mondo
In quell'anno l'Italia armerà i suoi droni basati ad Amendola
L'aeroporto siciliano di Sigonella, già base di partenza delle missioni dei droni armati degli Stati Uniti, diventerà nel 2018 il secondo centro di comunicazione satellitare globale (dopo quello di Ramstein in Germania) di tutti i droni militari americani che operano nel mondo, aumentando a livello esponenziale, da parte di Stati o organizzazioni che hanno ricevuto la sgradita visita di tali ordigni, il rischio di ritorsioni armate contro il territorio italiano e coloro che ci vivono.
Eppure, mettendo l’acceleratore sui droni americani, il governo italiano potrebbe provocare tali ritorsioni anche perché, come è stato sottolineato nella conferenza dal titolo “Droni armati in Italia e in Europa: problemi e prospettive” tenuta all’Università statale di Milano, i droni sono, tra tutte le tecnologie militari esistenti, uno degli strumenti più imprecisi e che maggiormente rischiano di coinvolgere la popolazione civile, oltre a essere particolarmente odiosi in quanto chi li pilota, a centinaia o migliaia di chilometri di distanza, non rischia neanche la sua vita.
È esattamente questo che ha affermato nella conferenza l’ex pilota di droni dell’aeronautica militare americana Cian Westmoreland, il quale ha abbandonato tale incarico per ragioni di coscienza, non potendo più sopportare il peso di morti innocenti da lui stesso provocati e mettendo in guardia il mondo contro l’inganno propagandistico della presunta precisione e affidabilità militare di tali ordigni, che mettono realmente a rischio la vita di tante persone innocenti che nulla hanno a che vedere con un conflitto armato.
Oltre al grave profilo etico, vi è anche quello giuridico internazionale, come ha sottolineato il professor Alex Moorehead, esperto di conflitti e diritti umani della Columbia University di New York, il quale ha affermato che il supporto che il nostro paese offrirà agli Stati Uniti tramite la base di Sigonella “comporta per l’Italia responsabilità penale nell’ambito del diritto internazionale in caso di vittime civili
”.
Come se non bastasse la stessa aeronautica militare italiana sta armando i propri droni che partiranno per eventuali missioni militari dalla base di Amendola, in provincia di Foggia.
In passato l’aeronautica italiana aveva utilizzato tali strumenti di volo, di fabbricazione americana, soltanto per missioni di ricognizione, ma ormai sta completando il loro armamento con missili e bombe, e così a quelli americani si potranno aggiungere i droni armati italiani P2HH costruiti da Piaggio Aerospace.
10 gennaio 2018